Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 20 aprile 2024  | aggiornato alle 14:01 | 104713 articoli pubblicati

Rational
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Il virus più debole della Sars che rischia di paralizzare il mondo

L’allarme globale per il coronavirus ha azzerato il turismo e potrebbe avere ripercussioni pesanti sul sistema economico internazionale. Eppure il numero di contagi è ancora basso e pare che anche la sua aggressività sia modesta. In Italia quest’inverno sono già morte d’influenza 200 persone.

di Alberto Lupini
direttore
01 febbraio 2020 | 11:00
Il virus più debole della Sars 
che rischia di paralizzare il mondo
Il virus più debole della Sars 
che rischia di paralizzare il mondo

Il virus più debole della Sars che rischia di paralizzare il mondo

L’allarme globale per il coronavirus ha azzerato il turismo e potrebbe avere ripercussioni pesanti sul sistema economico internazionale. Eppure il numero di contagi è ancora basso e pare che anche la sua aggressività sia modesta. In Italia quest’inverno sono già morte d’influenza 200 persone.

di Alberto Lupini
direttore
01 febbraio 2020 | 11:00
 

La cosa che fa più impressione sono le strade vuote delle grandi metropoli cinesi. Tutto è fermo: fabbriche, uffici, scuole. Annullate tutte le feste per il Capodanno cinese, la popolazione è di fatto in ferie forzate almeno fino al 9 febbraio, oltre cioè la data limite prevista per il picco dell’epidemia del nuovo coronavirus (2019-nCoV). Solo quando riprenderà la frenesia della Cina attuale potremo sperare che la temuta pandemia possa essere sotto controllo.

In Cina le strade cittadine sono deserte (Il virus più debole della Sars che rischia di paralizzare il mondo)

In Cina le strade cittadine sono deserte

Intanto si possono contare i morti, il numero dei contagiati e, non sottovalutiamolo, quello dei guariti. Anche perché stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della sanità si tratterebbe alla fine di una malattia infettiva a bassissima aggressività e a bassissima letalità. L’unico problema è che non c’è ancora un vaccino. Il contagio previsto sembrerebbe un ventesimo di quello del solo morbillo. Per quanto facciano impressione, le centinaia di morti registrate o attese in questi giorni sono poca cosa se pensiamo che solo in Italia quest’inverno a causa della banale influenza ci sono stati finora 200 decessi. In molti anni solo per complicazioni respiratorie l’influenza ha fatto almeno 5mila vittime, soprattutto fra gli anziani, che non a caso sono i più colpiti anche da questo Coronavirus che sembra risparmiare bambini e adolescenti.

Il timore del contagio si è sparso in tutto il mondo (Il virus più debole della Sars che rischia di paralizzare il mondo)
Il timore del contagio si è sparso in tutto il mondo

Nel 2009, quando ci fu una pandemia influenzale con l’H1N1 ci furono decine di miglia di morti in tutto il morto. Ma non ci fu il panico che oggi si scatena. E questo perché il mondo è sempre più globalizzato e condizionato dai social dove ognuno viaggiano le fake news. E in più c’è un conflitto a livello internazionale, tanto che negli Stati Uniti c’è chi tifa per questo coronavirus illudendosi, cinicamente, che la crisi porterà alla riapertura di qualche fabbrica in nord America.

Nel 2003 per la crisi della Sars, malattia che a oggi sembrerebbe ben più pericolosa di questo Coronavirus, che ne è parente, la Cina perse il 3% del Pil (40 miliardi di dollari), ma recuperò in pochi mesi. Allora la mortalità sembra sia stata del 9% contro il 2,2% stimato per l’attuale epidemia, così che oggi si pensa ad un calo della produzione della Cina dell’1%, il che significa una perdita in valore di 60 miliardi di dollari in 3 mesi.  Sempre che le cose non peggiorino, ovviamente. La Sars era stata debellata in circa 9 mesi, ma allora non c’era stata un’iniziativa così massiccia per contenerla (oggi ci sono decine di milioni di cinesi in quarantena, roba da fantascienza) e la Cina non era così attrezzata come sembra oggi per farvi fronte.

Non si può certo essere ottimisti, ma ciò non significa però che si debba vivere nella paura. Buon senso e parere di medici e scienziati ci dovrebbero essere d’aiuto, abbandonando una volta per tutte le follie dei no vax che al momento se ne stanno finalmente zitti o si abbandonano alle teorie complottistiche dei virus prodotti magari a scopo militare.

I voli da e per la Cina sono soppressi (Il virus più debole della Sars che rischia di paralizzare il mondo)
I voli da e per la Cina sono soppressi

Ciò che dovrebbe preoccupare davvero è il clima di sfiducia e timore con caduta degli investimenti e recessione. La chiusura dello spazio aereo italiano ai voli cinesi (primi in Europa) può avere un valore se limitato a poche settimane, altrimenti aprirebbe la strada ad una crisi economica oggi imprevedibile. C’è troppa tensione, anche se l’Organizzazione mondiale della sanità non raccomanda in alcun modo di limitare il commercio e i movimenti (di merce). Ma se il controllo dell’epidemia richiedesse più di un paio di mesi, ci sarebbe davvero da preoccuparsi. C’è un fattore giallo da considerare in tutti i conti economici. Ci sono i turisti cinesi che al momento non vengono in Italia, ma se dovesse dilagare il timore in tanti, in tutto il mondo, potrebbero restarsene a casa, e camere in hotel, pasti ai ristoranti e shopping non verrebbero rimpiazzati...

Ma oltre al turismo c’è l’intero sistema produttivo che potrebbe fermarsi. Da un lato perché non giungono merci dalla Cina e dall’altro perché i cinesi, privati o aziende che siano, non acquistano. Se poi aggiungiamo la Brexit e i dazi di Trump, la Libia e l’Iran, la miscela potrebbe essere davvero esplosiva. C’è solo sperare che non si aggiungano forme di razzismo o discriminazione verso i cittadini italiani di origine cinese dopo che qualche politico irresponsabile si è lasciato andare a dichiarazioni da bar, quasi non avvertisse i rischi di questo momento.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Di Marco
Mulino Caputo
Delyce
Senna

Di Marco
Mulino Caputo
Delyce

Senna
Molino Spadoni
Italmill