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Suavia, una produzione d'eccellenza tra le colline del Soave

Un’analisi accurata del terroir, una ricerca in vigna e in cantina, durata cinque anni, hanno dato origine a tre cru: Castellaro, Fittà e Tremenalto, che raccontano al meglio il loro territorio

 
01 novembre 2023 | 19:30

Suavia, una produzione d'eccellenza tra le colline del Soave

Un’analisi accurata del terroir, una ricerca in vigna e in cantina, durata cinque anni, hanno dato origine a tre cru: Castellaro, Fittà e Tremenalto, che raccontano al meglio il loro territorio

01 novembre 2023 | 19:30
 

L’area di Soave è composta da colline, nella zona centrale milioni di anni fa un’azione vulcanica ha influenzato parte dei vigneti dell’area. Proprio qui l’azienda vinicola Suavia produce i suoi vini. Un’analisi accurata del terroir, una ricerca in vigna e in cantina, durata cinque anni, ha dato origine a tre cru: Castellaro, Fittà e Tremenalto. Sono nati da tre Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) rappresentative del terroir del Soave Classico. Sono state prodotte solo 2mila bottiglie, vendute in una scatola, che racconta le dolci colline della zona. 

Suavia, una produzione d'eccellenza tra le colline del Soave

I vigneti di Suavia

Le dolci colline del Soave

Apprezzare un vino, significa anche assaporare il paesaggio. L’area storica di Soave, nota come Soave Classico, è composta da una serie di colline, formate oltre 90 milioni di anni fa. Nella zona centrale in passato un’intensa attività vulcanica ha influenzato una grande parte dei vini Soave. Per chi desidera conoscere il territorio consigliamo una passeggiata a piedi o in mountain bike nella Strada del Soave, un percorso ad anello che tocca tutti i principali paesi e le località più significative. Un tour che consente di vivere il Volcanic Wine Park. Per maggiori informazioni e dettagli basta visitare il sito www.ilsoave.com. Proprio qui, tra le colline orientali dal suolo vulcanico troviamo Suavia, un’azienda tutta al femminile.

Suavia, una produzione d'eccellenza tra le colline del Soave

Il castello di Soave

Suavia, un marchio al femminile

Per sottolineare lo stretto legame con il territorio l’azienda vinicola è stata chiamata “Suavia”, il nome antico del paese di Soave. La storia della Cantina Suavia non può separarsi da quella della Famiglia Tessari, dedita da generazioni alla viticoltura e originaria della zona.  In particolare, i terreni della famiglia sono ubicati nelle colline orientali, quelle di origine vulcanica.   Non solo ha avuto la fortuna di trovarsi a un’altitudine di circa 300 metri, cioè nel punto più alto della zona, in località Fittà (comune di Soave). La svolta decisiva avviene negli anni Ottanta quando la famiglia Tessari decide di vinificare in proprio, ma oggi il testimone è passato a Meri, Alessandra e Valentina, che si suddividono i compiti. Trenta ettari, frammentate in dodici porzioni dalle diverse varietà; la produzione è incentrata sulla valorizzazione di due varietà autoctone del Soave, il Garganega e il Trebbiano di Soave di grande qualità. Pur appartenendo alla stessa famiglia, sono uve eterogenee: le prime sono più diffuse e semplici da coltivare, mentre il Trebbiano richiede maggiori cure e attenzioni. Il suo grappolo matura prima rispetto a quello della Garganega ed è più compatto e maggiormente sensibile agli agenti biotici. Dal Trebbiano si ottiene un vino di grande struttura, longevo e adatto all’invecchiamento, che sviluppa note minerali tipiche di queste zone vulcaniche. «La nostra azienda sorge su di un antico terreno, la cui formazione risale a circa 50 milioni di anni fa. Un tempo queste terre erano ricoperte dall’oceano e il clima era tropicale. Il fondale brulicava di vulcani sottomarini. La roccia madre, infatti, è di origine vulcanica e questa caratteristica rende i nostri terreni davvero speciali, differenziandoli molto rispetto ad altre tipologie di terreno lungo la penisola.», così racconta Valentina Tessari, enologa di Suavia.

Castellaro, Fittà e Tremenalto: i tre nuovi cru di Soavia

Suavia ha presentato recentemente nella sede del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave una ricerca in vigna e in cantina, che ha comportato cinque anni di lavoro. Una ricerca durata cinque anni, ha dato origine a tre cru: Castellaro, Fittà e Tremenalto. Sono nati da tre Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) rappresentative del terroir del Soave Classico. In un territorio relativamente ristretto come quello in cui si trova l’Azienda Suavia abbiamo tre vigneti, tre suoli e tre vini, uniti dalla comune matrice vulcanica, ma ciascuno con una propria identità. Sono state prodotte solo 2mila preziose bottiglie, con l’obiettivo di raccontare un’area particolare, caratterizzata da un suolo vulcanico che delinea i sentori dei tre vini, ciascuno con le caratteristiche uniche. I vini hanno un’intensità e una struttura difficili da trovare in altre zone del Soave. Castellaro, Fittà e Tremenalto, le tre etichette hanno radici profonde, esattamente come quelle di Alessandra, Meri e Valentina, nate e cresciute nella Contrada Fittà, nel cuore del Soave Classico: «“I Luoghi” nascono da un  profondo desiderio di interpretare questo territorio che è, come prima cosa, casa nostra - spiegano le tre sorelle - I tre UGA da cui la linea prende forma rappresentano il Soave nelle sue espressioni più caratteristiche, a partire dalle pendenze ripide, dalle composizioni basaltiche dei suoli fino ad arrivare alla ricchissima biodiversità di quest’area, che attraverso il nostro approccio al biologico cerchiamo di difendere sempre. Tutti questi elementi sono percepibili nei tre vini ma in tre interpretazioni uniche e diverse l’una dall’altra».

Suavia, una produzione d'eccellenza tra le colline del Soave

Il cofanetto con i tre cru di Suavia

Tappo a vite, in alluminio e riciclabile

Per chiudere le sue bottiglie Suavia ha scelto il tappo a vite, così da garantire migliore conservabilità ai vini. Per molti enologi è una scelta lungimirante, perché “allunga” la vita al vino, facendo passare poco ossigeno. Il tappo è progettato per regolare la quantità d’aria in grado di penetrare all’interno della bottiglia, in questo modo permette la perfetta micro-ossigenazione del vino. Non basta, è di un materiale sostenibile, infatti è composto da una capsula in alluminio, facilmente riciclabile. Inoltre possiede altri vantaggi: comodo e semplice da aprire e chiudere. Questa soluzione è stata scelta da Suavia, perché è un’azienda molto presente sui mercati esteri, soprattutto gli Stati Uniti, dove viene esportato il 70% della produzione.

Soave, uno dei borghi più belli del Veneto

Merita un soggiorno Soave, definito dai più come uno dei borghi più belli del Veneto. Dista solo circa 25 chilometri da Verona, per questo motivo vale la pena dormire qui, come abbiamo fatto noi, per poi andare alla scoperta del territorio, delle colline e perché no? Anche di aziende vinicole, come Suavia. La cittadina è anche Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, titolo assegnato a quei luoghi culturali che conservano le bellezze storiche.

Suavia, una produzione d'eccellenza tra le colline del Soave

L'uva messa ad appassire a Soave

Soave è circondata dalle cinte murarie imponenti e dominata dall’imponente castello scaligero, ma ciò che si apprezza sono le abitazioni perfettamente ristrutturate. Non solo, la cura meticolosa del dettaglio è evidente, dai fiori che decorano gli ingressi delle case alla casetta in legno per il “bookcrossing”, per far circolare i libri. Il periodo ideale per un week end? Consigliamo di andare a fine settembre, per la festa dell’uva, quando i grappoli di Garganega vengono appesi anche sotto le porte medievali del borgo per ricordare l’antico metodo di appassimento.

Suavia
Via Centro 14 - 37038 Fittà (Vr)
Tel. 045 767 5089

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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