Brindisi prenatalizio di alta gamma in un’area del Four Seasons trasformata in un elegante chalet di alta montagna. Qui
Stéphane Revol, ceo di
Comte de Montaigne, ha presentato il suo Brut Grande Reserve, 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay, in abbinamento a un autorevole panettone da 5 chili di un altro brand artefice della tradizione, la pasticceria Sant Ambroeus, una della nove che a Milano hanno aderito al
panettone “sospeso”, l’iniziativa che dal 7 al 22 dicembre mette a disposizione un classico artigianale da 1 kg per chi vuole donarlo al dormitorio Casa Jannacci.
Il panettone di Sant Ambroeus con un calice di Comte de Montaigne
«Comte de Montaigne e Sant Ambroeus - ha adetto Revol - hanno in comune l’autenticità. Per la nostra maison il 2019 è stato l’anno di presentazione alla stampa italiana, un rapporto che si intensificherà nel 2020. Per questa serata abbiamo scelto il Brut, uno Champagne estremamente fresco, il simbolo della maison, il prodotto più indicato per firmare gli auguri di fine e inizio anno».
Tradizione francese e italiana insieme per le feste
L’Italia rappresenta un mercato strategico per Comte de Montaigne. È il settimo al mondo per volume di bottiglie (circa 7,367 milioni) e rappresenta il quinto mercato in valore, con un fatturato di circa 152,3 milioni che lo rende secondo in Europa dopo la Germania. Nel 2017 gli italiani hanno consumato oltre 7 milioni di bottiglie (+11%) e negli ultimi due anni il nostro mercato ha assorbito un milione di bottiglie di Champagne in più.
Bottiglie di Comte de Montaigne al fresco
La storia della maison Comte de Montaigne inizia nel terroir dell'Aube, ma ha alle spalle un percorso molto lungo e impegnativo. Al ritorno dalla Terra Santa, in seguito alle Crociate del XIII secolo, il Comte de Champagne importò un ceppo di Chardonnay che poi fu trapiantato nell’Aube, nella Côte des Bar. Fu il primo ceppo a essere piantato in tutta la Champagne. Per questo non è la Marne, sede dei più noti produttori, ma è l’Aube il territorio di origine dello Champagne. Ma nei secoli lo Champagne è stato sempre associato alla Marne. Questo per un motivo preciso: i commercianti della Marne intuirono per primi le potenzialità del vitigno di Chardonnay e subito lo acquistarono dall’Aube, diventando i primi a venderlo in Francia. E per evitare che l’Aube potesse produrre l’autentico Champagne, dopo una guerra impedirono alla regione di origine, per più di sei secoli, di utilizzare la denominazione “Champagne”.
Comte de Montaigne non è però solo profonda tradizione. Oggi il brand parla di innovazione e futuro, facendo dell’eco-sostenibilità uno stile di vita alla base della filosofia della casa vinocola guidata da Stéphane Revol e dalla sua famiglia. I terreni, i vitigni, le cantine e la produzione sono luoghi e attività “environmental friendly”, dove tradizione e innovazione si incontrano nel segno della sostenibilità ambientale.
Per informazioni:
www.comtedemontaigne.com