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L’Oltrepò Pavese festeggia i 3 bicchieri di due Buttafuoco Doc

di Stefano Calvi
 
24 settembre 2019 | 16:50

L’Oltrepò Pavese festeggia i 3 bicchieri di due Buttafuoco Doc

di Stefano Calvi
24 settembre 2019 | 16:50
 

Dopo una serie di presenze d’eccezione ad eventi di richiamo nazionale, ora arriva la conferma della qualità del vino lombardo. Premiate due etichette di Fiamberti e Picchioni .

“Il Gambero Rosso”, editore della guida vini più importante e riconosciuta in Italia e all’estero, ha comunicato di aver conferito al Buttafuoco Doc ben due “3 Bicchieri” per l’edizione 2020 della loro guida. I “3 bicchieri” vengono assegnati solo ad un numero limitato di vini per ogni regione e solo all’eccellenze indiscusse.

Armando Colombi, Fabio Rolfi e Marco Maggi (L’Oltrepò Pavese festeggia i 3 bicchieri di due Buttafuoco doc)
Armando Colombi, Fabio Rolfi e Marco Maggi

Il Buttafuoco Storico sale sul palco con Vigna Sacca del Prete 2015 prodotto dall’azienda Fiamberti di Canneto Pavese. L’altro tre bicchieri è andato al Buttafuoco Doc “Bricco Riva Bianca” dell’azienda Picchioni della frazione Campo Noce di Canneto Pavese.

«Questi “3 bicchieri” del Gambero Rosso - ha detto il presidente del Consorzio del Buttafuoco Storico Marco Maggi - sono il fiore all’occhiello per questa Doc che negli ultimi anni è cresciuta in numeri e qualità. Il Buttafuoco è, secondo noi, il futuro vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese orientale ed il riconoscimento da parte di questa prestigiosa guida, distribuita in tutto il mondo, ci dà la possibilità di portarlo all’attenzione anche della stampa e degli operatori esteri».

Piena soddisfazione anche per il direttore del piccolo ma attivo consorzio oltre-padano, che lancia la sfida al nuovo anno. «Il 2020 - ha dichiarato Armando Colombi - sarà l’anno del Buttafuoco. Negli ultimi anni il nostro Consorzio ha lavorato molto sia sull’aspetto tecnico-qualitativo sia sotto l’aspetto del marketing; ora tutto sta prendendo forma e questi riconoscimenti si uniscono agli altri che negli ultimi anni sono arrivati e ci gratificano. I 15 produttori del Buttafuoco Storico, insieme agli altri 40 che operano sulla Doc, stanno lavorando uniti per la qualità e la valorizzazione del territorio, sforzi che ci stanno dando sempre più risultati tangibili».

Ma quali saranno le novità? «Nuove iniziative e grandi novità saranno a breve svelate - ha annunciato il presidente Maggi - A partire da ottobre ricominceremo con gli eventi nel territorio e fuori, accordi con i Comuni e un grande lavoro di squadra che porterà altri importanti premi ai soci del Club e ai produttori di Buttafuoco. Per scoprire il Buttafuoco Storico vi aspettiamo all’evento Scodellano, il 10 novembre, dove si potranno assaggiare tutte le vigne storiche». Sul “podio” più alto della guida il Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete della cantina Fiamberti, una realtà con oltre 200 anni di storia alle spalle nel mondo vitivinicolo. Un blend di Croatina, Barbera, Uva Rara e la storica Ughetta di Canneto con 36 mesi in legno e 12 in bottiglia. Un prodotto complesso con note di frutta rossa sotto spirito e spezie, in bocca è caldo ed ovviamente di gran corpo e struttura.

Giulio Fiamberti (L’Oltrepò Pavese festeggia i 3 bicchieri di due Buttafuoco doc)
Giulio Fiamberti

«Sono estremamente felice che il nostro Buttafuoco Storico - spiega Giulio Fiamberti, titolare della cantina - sia stato scelto dalla guida del Gambero Rosso, insieme al Bricco Riva Bianca dell’amico Andrea Picchioni, come uno dei primi due Buttafuoco Doc degni di ricevere i Tre Bicchieri. Questo premio ha un valore assoluto per la mia azienda, ma è soprattutto un forte segnale per una denominazione che negli ultimi anni è cresciuta moltissimo in qualità e visibilità. Ringrazio chi ha collaborato con noi, la mia famiglia e mio padre Ambrogio che ha creduto da sempre nel progetto Buttafuoco Storico, i soci del club e il suo direttore Colombi per l’impegno profuso nella promozione di questo vino. Un grazie speciale all’enologo Beppe Zatti, da sempre compagno in questo viaggio, che quest’anno vede una volta di più riconosciuta la sua competenza sulle nostre uve più tradizionali. Questo successo è solo l’inizio e dovremo dimostrare ai degustatori del Gambero Rosso e di tutte le altre guide che non si tratta di un fuoco fatuo. Da domani si lavora sulla prossima annata, ma oggi godiamoci tutti la consapevolezza che tra i migliori rossi d’Italia c’è il Buttafuoco».

Fabio Marazzi (L’Oltrepò Pavese festeggia i 3 bicchieri di due Buttafuoco doc)
Fabio Marazzi

Altra notizia di rilievo è che sono tre le aziende iscritte al Club del Buttafuoco Storico che portano a casa i “3 bicchieri”, oltre a Fiamberti Giulio c’è la riconferma dell’azienda Giorgi e la new-entry Scuropasso. Una realtà, quest’ultima, nata nel 1962, gestita dagli anni Ottanta da Fabio Marazzi che sin da subito cerca di dare un’impronta propria all’azienda, ben consapevole di produrre Pinot Nero di alta qualità. Non a caso è stato premiato il Roccapietra Zero Pas Dosè, un vino curato nei dettagli che esprime al meglio le caratteristiche del vitigno.  I tre bicchieri assegnati in Oltrepò Pavese in totale sono 7: 2 al buttafuoco, 1 al pinot nero vinificato rosso e 4 al metodo classico a Base Pinot nero. Le aziende premiate sono: Ballabio, Conte Vistarino, Fiamberti Giulio, Giorgi, Monsupello, Picchioni Andrea, Scuropasso; a tutti loro vanno i complimenti dei soci del Buttafuoco Storico.

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