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Ripartiamo dal vino: Toscana Igt “Lam’Oro” 2015 Lamole di Lamole

Celato dalla lamina d’oro che contraddistingue l’iconica bottiglia, Lam’Oro Toscana Igt 2015 Lamole di Lamole è un prezioso blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.

 
21 gennaio 2021 | 09:32

Ripartiamo dal vino: Toscana Igt “Lam’Oro” 2015 Lamole di Lamole

Celato dalla lamina d’oro che contraddistingue l’iconica bottiglia, Lam’Oro Toscana Igt 2015 Lamole di Lamole è un prezioso blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.

21 gennaio 2021 | 09:32
 

Il Chianti Classico è uno dei più celebri e significativi luoghi d’Italia per la produzione di grandi vini e uno dei più originali, integri e suggestivi al mondo. I suoi paesaggi naturali e le sue fiere città, capaci di stregare per secoli generazioni di viaggiatori e artisti, fotografi e poeti, interessano il territorio di 9 comuni della provincia di Firenze, nella sua parte settentrionale, o di Siena, verso sud. Per il Sangiovese, da sempre l’uva regina del distretto, questa caotica policromia è il paradiso. Nel quadro del Chianti Classico la collina di Lamole è un altrove. Casali, fontanili, ponticelli e ville isolate si affacciano da strapiombi boscosi, qua e là costellati di terrazzamenti, fasce di terra strappate al costone. La Tenuta Lamole di Lamole è stata fondata nel secondo dopoguerra. La cantina storica, in cui trovano posto ancora oggi i locali di affinamento e la vinsantaia, datata alla metà del XIV secolo, era parte del castello di Lamole. La Tenuta Lamole di Lamole è una delle realtà di Santa Margherita, gruppo vinicolo guidato dalla famiglia Marzotto. La struttura è oggi affiancata da una cantina più moderna poco distante e da una struttura nel fondovalle, nella zona di Greti. La Tenuta conta su 288 ettari totali di cui 77 vitati. L’età media dei nostri vigneti è di circa 25-30 anni, con “punte” di 74 nella parte alta del vigneto Il Prato.

Vino degustato: Toscana Igt “Lam’Oro” 2015 Lamole di Lamole

Le uve delle tre varietà Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, raccolte a perfetta maturazione, sono vinificate con fermentazione separata dei mosti a temperatura controllata e variabile (da 24 a 28°C) e “personalizzata” macerazione sulle bucce per esaltarne le specifiche peculiarità aromatiche e strutturali. La fase di maturazione in barrique avviene separatamente per i primi 6 mesi per poi procedere all’assemblaggio ragionato e successiva maturazione del blend per altri 2 anni in barrique. Segue imbottigliamento e affinamento in vetro per almeno 8 mesi prima dell’uscita sul mercato.

Un colore rubino intenso e profondo prelude alla ricchezza della traiettoria aromatica, che decolla con neri profumi di frutti di bosco, quali mora e mirtillo, si libra centralmente su sentori silvani di rovo e sottobosco per poi planare lungamente su voluttuosi effluvi balsamici e speziati, con note fresche di menta e calde di tostato. Al palato tale complessità aromatica trova ancoraggio su tannini dalla trama serrata, abili nel creare una texture fitta e al tempo stesso setosa, avvolgente e notturna nell’impressione cromatico-gustativa, dove salinità e acidità rendono dinamico il sorso e la golosa persistenza aromatica suggella il riassaggio. Seppur vino di struttura superiore, dimostra una peculiare versatilità di abbinamento, chiaramente all’interno del ventaglio di proposte gastronomiche dal particolare impatto gustativo o dalla preparazione elaborata, richiedenti perciò fittezza di sensazioni e, al contempo, agilità nello sviluppo. Le cucine di carni rosse, da cortile, alpeggio o selvaggina, sono il campo da gioco preferito, sia quando proposte in versione “semplice” che in preparazioni barocche per cottura o sugosità. Pure l’ampio territorio dei formaggi stagionati è luogo di esplorazione per questo vino, che gode sommamente delle incursioni nelle preparazioni esotiche dalla corroborante espressione piccante o speziata.

Ripartiamo dal vino Lam’Oro 2015 Lamole di Lamole
Toscana Igt “Lam’Oro” 2015 Lamole di Lamole

Per informazioni: www.lamole.com


Paolo Porfidio è laureato in enologia e lavora come head sommelier al ristorante Terrazza Gallia, al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Si è classificato primo nel sondaggio “Personaggio dell’anno 2019 - Premio Italia a Tavola” nella categoria Sala e Hotel. Grande è la sua popolarità nel mondo professionale e sui social network, tanto che nel sondaggio è risultato il candidato più votato in assoluto tra tutte le categorie. Di recente è stato nominato coordinatore di Aspi (Associazione sommellerie professionale italiana) Milano. Nel sondaggio Personaggio dell'anno 2020 compare di nuovo tra i candidati, nella sezione Sala e Hotel (per votare CLICCA QUI).

Paolo Porfidio al Terrazza Gallia - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»
Paolo Porfidio al Terrazza Gallia

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