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Oltrepò approva il bilancio 2018 Conti ok, ma restano alcuni nodi

di Stefano Calvi
 
02 maggio 2019 | 12:32

Oltrepò approva il bilancio 2018 Conti ok, ma restano alcuni nodi

di Stefano Calvi
02 maggio 2019 | 12:32
 

Il Consorzio Oltrepò brinda ai lavori della sua Assemblea ordinaria e straordinaria svoltasi presso Riccagioia, la sua sede amministrativa e operativa di Torrazza Coste. Il bilancio 2018 chiude in attivo, ma ci sono questioni legate alle recenti frizioni ancora da risolvere e da chiarire.

Non ultime, le polemiche tra l’attuale dirigenza e quella vecchia sul bilancio, e alcune prese di posizione di cantine, già esterne all’ente, che hanno contestato l’operato del Cda. All’ordine del giorno c'era la modifica dello Statuto del Consorzio, che ha deliberato - su proposta dell’assemblea - di aumentare a 21 i consiglieri del Cda, modificando l'articolo 16 dello Statuto. Si tratta, di fatto, della conseguenza dell'accordo fra Consorzio, Distretto e altri operatori della filiera vitivinicola dell’Oltrepò per dare voce alle nuove aziende che entrano o rientrano nel Consorzio.

(Oltrepò approva il bilancio 2018 Conti positivi, ma restano alcuni nodi)

Poi si è proceduto con l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 e del bilancio preventivo 2019. Contestualmente all’approvazione del consuntivo, l’assemblea, per voce del presidente di Terre d’Oltrepò, Andrea Giorgi, ha approvato di procedere con l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex presidente e dell’ex direttore per i fatti avvenuti tempo fa e che hanno danneggiato l’operatività, la liquidità e l’immagine del Consorzio. Successivamente l’assemblea ha registrato e confermato l’entrata nella compagine consortile di aziende di valore qualitativo e di rappresentatività quali: il Club Buttafuoco Storico, Cantine Giorgi, la Agriamo Agricola Srl, l’azienda Maggi Francesco e la Tenuta Elisabeth.

(Oltrepò approva il bilancio 2018 Conti positivi, ma restano alcuni nodi)
Andrea Giorgi

Il presidente del Consorzio Oltrepò, Luigi Gatti, ha commentato: «L’Assemblea del Consorzio, approvando il Bilancio consuntivo del 2018, volta pagina all’insegna della trasparenza e della chiarezza, e lo fa sottolineando una netta rottura con il passato, proponendo un nuovo modus operandi di fatto iniziato da qualche mese con il lavoro del Cda e dello staff del Consorzio che ringrazio per avere operato con serietà, con pazienza e professionalità anche in momenti complicati e tesi. Sono molto soddisfatto e ritengo che il Consorzio sia pronto ad affrontare tutte le sfide di rilancio del Territorio Oltrepò. L’approvazione del Bilancio preventivo è stata preceduta dalla presentazione delle principali iniziative e attività di promozione che il Consorzio ha intrapreso per l’anno 2019. Attività che traggono spunto dai lavori che i Tavoli di Denominazione hanno elaborato e presentato al Cda del Consorzio stesso, con il coordinamento di Ersaf - Regione Lombardia. Fra questi una fondamentale operazione di comunicazione con il brand consortile Armonie d’Oltrepò, pianificata come partner ufficiali della carovana pubblicitaria del Giro d’Italia che sarà annunciata - dopo una prima presentazione a Vinitaly - martedì 7 maggio alle ore 11.30 al Centro della Stampa Estera di Milano alla presenza dell’assessore regionale Fabio Rolfi e di importanti testimonial, brand ambassador dell’Oltrepò».

(Oltrepò approva il bilancio 2018 Conti positivi, ma restano alcuni nodi)

Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura ha detto: «Siamo a una svolta decisiva per l’Oltrepò. Il progetto della Regione e del Consorzio si rafforza e acquisisce ulteriore valore grazie a continue adesioni. Continueremo a lavorare con il Consorzio e con le associazioni di categoria, che ringrazio per la condivisione del percorso, per dare a questo straordinario territorio una voce unica e autorevole al fine di sfruttare al meglio le sue potenzialità e sprigionare tutte le sue energie. Ora si deve lavorare per consolidare l’erga omnes su tutte le denominazioni, sulla comunicazione e sulla promozione delle bottiglie, puntando sulla qualità del vino e sul legame indissolubile con il territorio».

(Oltrepò approva il bilancio 2018 Conti positivi, ma restano alcuni nodi)
Fabio Rolfi

Poi il momento più chiacchierato, ovvero l’approvazione del bilancio 2018, contestato dal presidente di Terre d’Oltrepò, Andrea Giorgi. Il numero uno del colosso di Broni ha voluto ribadire con forza che è giunto il momento per il Consorzio di prendere le distanze dalle precedenti situazioni scomode e ha dichiarato che saranno contrastate da «azioni di responsabilità nei confronti della precedente gestione. Nonostante il bilancio sia stato chiuso in attivo - ha detto Giorgi - pesa la situazione che si è venuta a creare con la vecchia dirigenza in quanto alcune scelte trascorse hanno portato ad una grave perdita. Avevamo bisogno di un necessario chiarimento, non solo nei confronti dei soci del Consorzio, ma anche nei confronti dell’intero territorio».

Giorgi ha poi aggiunto: «Il bilancio riporta i costi eccezionali del Consorzio derivanti da una transazione con una notissima impresa fornitrice di servizi in ambito enogastronomico, avvenuta nel corso dell’esercizio 2018, a seguito della scoperta dell’esistenza di fatture emesse a carico del consorzio stesso nel 2017 e delle quali si è venuti però a conoscenza solamente lo scorso anno. Anche il collegio sindacale lo scorso febbraio ha evidenziato questa situazione. Pertanto c’è qualcosa da chiarire».

Pur se ormai approvato, il bilancio 2018 del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese resta al centro della bufera. Dopo la richiesta dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex presidente e direttore per la situazione contabile (si parla di una perdita di 140mila euro), da parte dell’attuale dirigenza, arriva secca e categorica la presa di posizione dell’ex numero uno Michele Rossetti e dell’ex direttore Emanuele Bottiroli chiamati in causa dall’assemblea e precisamente dal presidente di Terre d’Oltrepò, Andrea Giorgi che ha chiesto apertamente l’azione di responsabilità nei loro confronti.

«Non sono al corrente degli atti e dunque non so di cosa si stia parlando - spiega Rossetti - Sono comunque estraneo a ogni accusa e lo dimostrerò in ogni sede. Farò inoltre valere in ogni sede la tutela della mia onorabilità con ogni mezzo legale. Nel frattempo ciò che ho dato, detto e fatto nel corso del mandato parlano per me. È singolare che a parlare di questa vicenda sia il presidente di Terre d’Oltrepò, dimostrando chi comanda davvero in Consorzio. È altrettanto singolare che su tutti gli amministratori vecchi e nuovi l’unico responsabile di un eventuale danno possa essere io». L’ex presidente va oltre: «In Oltrepo` chi non si allinea ai poteri forti va incontro al peggio. Il nuovo Consiglio di amministrazione è per buona metà di quello vecchio, ma molti hanno perso la memoria. So da tempo di essere scomodo perché vedo, penso e valuto con la mia testa. Qui valgono invece altre regole. I quasi tre anni di lavoro sui nuovi disciplinari sono stati annacquati, perché il nuovo che avanza avesse le mani libere».

Dura replica anche da parte dell’ex direttore, Emanuele Bottiroli: «Sono basito - dice - di fronte alla caccia al capro espiatorio, anche da parte di persone che mi hanno visto dare tutto me stesso negli anni più difficili della storia del Consorzio. È una situazione paradossale che va avanti da ormai 8 mesi e di cui non mi capacito. Mi sento infangato e ho già proceduto a mia tutela con diversi procedimenti, perché voglio che tutto venga chiarito al più presto. Quasi tutti fino ad oggi hanno sentito una versione sola. Affronterò la vicenda con argomenti precisi e fatti ben documentati nelle sedi opportune, raccontando ciò che ho visto e vissuto?».

Poi fa il punto su quanto ha proposto negli anni alla direzione del Consorzio: «Ogni cosa che ho fatto è stata per il bene del territorio, quello che ci ha rimesso sono io. Ho già visto molte persone di valore fare la mia fine, questa è solo una brutta replica. Mi sono battuto per fare rete, per eventi e attività ad alti livelli, ma anche per verifiche ispettive nelle vigne e nelle aziende, tracciabilità vera delle bottiglie, controlli capillari sulle svendite sospette e abbassamento di rese stellari che sono ancora in vigore perché altri hanno preferito così. Sono fiero di ciò che ho provato a fare, anche se ne ho viste e vissute tante. Ho pagato sulla mia pelle. Il tempo è galantuomo. Oggi mi dispiace soprattutto per l’Oltrepò».

L’ex presidente Michele Rossetti lancia poi una stilettata nei confronti del Presidente di Terre d’Oltrepo, Giorgi. «Visto che sono di moda le azioni di responsabilità - commenta senza giri di parole - mi aspetto anche un’azione nei confronti di chi ha prodotto il più grande scandalo del vino, con conseguente danno reputazionale a tutti i produttori. Per ora si scagliano contro di me che per un intero mandato, non retribuito, ho lottato per il bene comune senza prendere ordini da nessuno. Ora non mi perdonano di essere tra le anime critiche che non accettano il Consorzio dei muscoli, preferendo star fuori con l’Oltrepò della qualità. Sorprende che un Consorzio che ogni settimana perde aziende di prestigio, per coprire i fallimenti della propria politica, sollevi polveroni a mezzo stampa che certo non fanno bene a nessuno. Il futuro che si profila non è fatto di dialogo e collaborazione ma di vendette».

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