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Il Soave e la sua longevità Un progetto per studiarne i segreti

Università di Verona e Consorzio insieme per la ricerca. Finanziato un nuovo progetto sullo studio della shelf-life del vino che servirà anche per migliorare le tecniche di produzione.

di Vincenzo D’Antonio
 
29 marzo 2020 | 12:01

Il Soave e la sua longevità Un progetto per studiarne i segreti

Università di Verona e Consorzio insieme per la ricerca. Finanziato un nuovo progetto sullo studio della shelf-life del vino che servirà anche per migliorare le tecniche di produzione.

di Vincenzo D’Antonio
29 marzo 2020 | 12:01
 

In una delle zone a più forte ed evidente vocazione vitivinicola di tutto il Paese e non soltanto del Veneto, è un arguto e mirato fiorire di iniziative volte a rendere efficacemente abilitanti le nuove tecnologie. Ciò viene reso possibile dal lavoro congiunto del Consorzio di Soave con le Università del Veneto. Un lavoro che servirà, come vedremo, anche in considerazione degli scenari che si apriranno dopo l’emergenza coronavirus.

Il Soave cerca i segreti della sua longevità - Il Soave e la sua longevità Un progetto per studiarne i segreti

Il Soave cerca i segreti della sua longevità

Il nuovo progetto è denominato Simposio (Sviluppo di una architettura portatile per l'implementazione di modelli previsionali della shelf-life del vino Soave). Protagonisti il Consorzio di Soave, i Dipartimenti di Biotecnologie e di Informatica dell’Università di Verona e la società Edalab. Questo progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto ed è finalizzato a sviluppare nuove tecnologie per predizione della shelf-life dei vini Soave.

Riuscire a prevedere la shelf-life di un vino, ossia la sua capacità di resistere agli stress della conservazione e del trasporto, in un mercato globale dove trasporto e logistica sono anelli tanto cruciali quanto delicati della catena di fornitura, rappresenta supporto prezioso per i produttori. A tale scopo Simposio si propone di creare un sistema di classificazione della shelf-life dei vini Soave basato su analisi elettrochimiche e colorimetriche facilmente implementabili in cantina. Lo sviluppo del modello predittivo si gioverà di soluzioni IoT (Internet of Things) e tecniche di Intelligenza Artificiale.
Tale sistema predittivo sviluppato potrà essere utilizzato in cantina come supporto decisionale all'enologo nel miglioramento delle tecniche produttive volte ad aumentare la shelf-life dei vini, per la riduzione delle dosi di impego dei solfiti e come supporto decisionale nel posizionamento sul mercato dei vini prodotti.

Aldo Lorenzoni - Il Soave e la sua longevità Un progetto per studiarne i segreti
Aldo Lorenzoni

«Il progetto Simposio - ci dice Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio - insieme con tutti gli altri progetti di innovazione che il Consorzio del Soave sta portando avanti insieme ai più qualificati centri di ricerca universitari, hanno un comune denominatore, quello della totale condivisione dei risultati. Questo spirito di operatività caratterizza da sempre le azioni del nostro Consorzio a partire dal lavoro di zonazione, attivato per primo nel Veneto e poi condiviso e clonato su tutto il territorio Regionale, al progetto Tutti i Colori del Bianco che ancora oggi sottolinea i valori sul fronte della longevità dei migliori vini bianchi Italiani  fino al progetto Volcanic Wines che da 10 anni ha messo in rete sia sul fronte promozionale che della ricerca significativi territori vulcanici italiani e non solo».

Quindi risulta ben chiaro che nel tempo medio le ricadute del progetto Simposio, insieme con quelle scaturenti dagli altri summenzionati progetti, saranno a beneficio anche di altri Consorzi. Vorremmo dire una sorta di “erga omnes” di nuova visione, in linea con lo scenario prossimo venturo che il dopo Coronavirus andrà a tratteggiare.

Si coglie l’occasione, stante l’attualità della notizia (la soppressione dell’edizione 2020 del Vinitaly) per conoscere l’opinione del direttore Lorenzoni: «La scelta di Veronafiere è stata saggia, lungimirante e responsabile e la condividiamo in pieno. Auspichiamo però che questa cabina di regia che è andata a crearsi intorno al Vinitaly continui ad essere attiva e che possa chiedere al governo e alle istituzioni delle misure forti per far sì che il settore vino, così colpito da questa emergenza, possa ripartire più forte di prima. Come Consorzio siamo pronti a supportare le nostre aziende che hanno una forte propensione all’export. Siamo impegnati a potenziare i nostri progetti in Giappone e in Canada, oltre che in Italia. Stiamo già pensando ad alcune iniziative importanti sia dal punto di vista organizzativo, che dal punto di vista della comunicazione, per tutelare il reddito delle nostre aziende. Il settore vino è rappresentativo delle eccellenze del Made in Italy e strategico dal punto di vista economico in quanto sarà capace, come ha già dimostrato in passato, di poter trainare il sistema Italia oltre questa emergenza».

Dal Soave il forte anelito a sapere e volere guardare avanti. Insieme.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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