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VeronaFiere e il vino Il connubio si rinnova nel 2020

Vinitaly sarà come sempre l’appuntamento più atteso e partecipato, ma sono tante le iniziative legate al settore enologico che saranno ospitate nella città scaligera .

 
26 ottobre 2019 | 16:33

VeronaFiere e il vino Il connubio si rinnova nel 2020

Vinitaly sarà come sempre l’appuntamento più atteso e partecipato, ma sono tante le iniziative legate al settore enologico che saranno ospitate nella città scaligera .

26 ottobre 2019 | 16:33
 

C’è il Vinitaly, certo, ma anche Wine2Wine e gli appuntamenti, sempre più frequenti, in Asia. Per VeronaFiere si preannuncia un’altra annata all’insegna del vino. «Anche il prossimo anno il mondo del vino sarà da noi e noi saremo nel mondo – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – lo faremo nella consapevolezza di poter contribuire alla crescita del business anche con nuove forme di linguaggio e di racconto multitarget. Vinitaly sarà inoltre sempre più incubatore di tendenze attraverso la rappresentazione fisica e virtuale dei trend emergenti nel panorama del vino made in Italy».

Vinitaly tornerà a Verona dal 19 al 22 aprile (VeronaFiere e il vino Il connubio si rinnova nel 2020)

Vinitaly tornerà a Verona dal 19 al 22 aprile

Archiviata l’ultima edizione con un gradimento complessivo al 95,1% e con la nuova impostazione 4.0, il prossimo Vinitaly (dal 19 al 22 aprile) prosegue nello sviluppo delle proprie direttrici - digitale, globale, educativa - aggiungendo nuove caselle a un mosaico che anche nel 2020 supererà se stesso.  «Al netto di accorpamenti e uscite dal mercato – ha aggiunto il presidente Maurizio Danese – negli ultimi 5 anni Vinitaly ha visto immutati il 95% dei suoi espositori. Un’alta fedeltà, unica nel panorama fieristico internazionale, che rappresenta il miglior biglietto da visita per una manifestazione che non cambia i propri protagonisti ma punta a renderli sempre più smart e globali».

Maurizio Danese e Giovanni Mantovani (VeronaFiere e il vino Il connubio si rinnova nel 2020)
Maurizio Danese e Giovanni Mantovani

Da qui la crescita prevista per la 54ª edizione della manifestazione veronese dell’area Organic hall, l’ingresso degli Orange wine, la crescita della presenza di nuovi produttori esteri (Centro ed Est Europa, area Balcani), ma anche il nuovo spazio curato da Ian D’Agata Micromega wine, dedicato ad aziende con piccole produzioni a varietà indigena ad alto tasso qualitativo. Ad attraversare trasversalmente le tendenze del vino penserà poi anche la tecnologia: grazie all’indicizzazione di tutti i dati anche con tecniche ugc (user generated content) della Vinitaly directory, sarà possibile effettuare percorsi tematici attraverso un’app a portata di smartphone, il device più utilizzato per le info dagli operatori in fiera (60% dei casi).

Confermata anche l’Enoteca bio e Vinitaly Design, mentre ulteriori novità arriveranno da Enolitech, lo storico salone internazionale sulle tecnologie per la produzione che grazie all’interlocuzione con le imprese ha definito un percorso strutturato di presenza anche alle principali iniziative estere di Vinitaly, oltre a un prologo contenutistico previsto a Fieragricola.

Sul fronte commerciale, per il 2020 si annuncia infine un nuovo record dopo i primati registrati lo scorso anno (4.692 espositori in oltre 100mila mq netti e 33mila buyer esteri). Il punto più esaustivo sulla partecipazione, anche estera, sarà fatto al prossimo a wine2wine a Verona il 25 e 26 novembre. Al business forum targato Vinitaly, focus sulla sostenibilità sociale e sui mercati della domanda, su blockchain e innovazione digitale, ma anche l’annuncio di Wine Spectator dei 100 produttori italiani protagonisti a OperaWine 2020. Lavori in corso, inoltre, per Vinitaly and the City e le sue contaminazioni tra vino, arte, musica e spettacolo pensate per i winelover a Verona e in provincia (80mila presenze lo scorso anno).

Vinitaly punta sulle sue nuove manifestazioni fieristiche internazionali, oltre che sulle diverse tappe estere in programma nel 2020. Obiettivo, crescere ancora con Wine South America, che ha visto la sua recente ultima edizione chiudere in aumento del 30% dei partecipanti internazionali, con più di 300 aziende espositrici da tredici Paesi e 6.600 operatori professionali da 21 nazioni.

In Asia è già notevole l’interesse dimostrato per l’esordio di Wine to Asia a Shenzhen (9-11 novembre del prossimo anno), considerata la Silicon Valley del Dragone e piazza strategica per il business del vino, con il 30% degli importatori totali cinesi e città chiave della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area, che conta oltre 100 milioni di persone. Qui, per il lancio del nuovo salone realizzato in partnership con il socio cinese Pacco Communication Group, Veronafiere prevede la presenza di 400 espositori su una superficie di 40 mila mq lordi.

Complessivamente, il viaggio attorno al mondo del Food & Wine di Veronafiere nel 2020 sarà lungo oltre 113 mila chilometri (e ritorno). Stati Uniti, Russia, Cina, Brasile, Hong Kong, Thailandia, Olanda, Canada, Polonia, Germania, Messico, Regno Unito sono le tappe in calendario.

Per informazioni: www.veronafiere.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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