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Vinitaly grande successo e molte novità tra produzioni bio e vino poliglotta

Espositori soddisfatti a Vinitaly, con qualche punta di ottimismo, che ha segnato l’inizio di nuove collaborazioni. Tra le novità dell'ultima edizione dell'evento veronese il vino vegano e quello “poliglotta”

 
01 aprile 2015 | 14:26

Vinitaly grande successo e molte novità tra produzioni bio e vino poliglotta

Espositori soddisfatti a Vinitaly, con qualche punta di ottimismo, che ha segnato l’inizio di nuove collaborazioni. Tra le novità dell'ultima edizione dell'evento veronese il vino vegano e quello “poliglotta”

01 aprile 2015 | 14:26
 

Un Vinitaly di successo, a pochi giorni dalla chiusura di Prowein di Dusseldorf, e i numeri lo confermano. Oltre 4mila espositori presenti, operatori specializzati da 140 Paesi, ben 20 in più rispetto al 2014, delegazioni commerciali da 52 nazioni, in crescita il mercato asiatico con Thailandia, Vietnam, Singapore, Malesia ed anche il Messico e l’Africa; in ripresa Egitto, Tunisia e Marocco, soprattutto per l’olio extravergine di oliva di Sol&Agrifood: 150mila presenze distribuite nei quattro giorni di fiera in oltre 90mila metri quadrati di padiglioni espositivi.



In contemporanea al Vinitaly si sono svolti anche Sol&Agrifood, rassegna sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, appuntamento con la tecnologia innovativa per la filiera del settore. Espositori soddisfatti con qualche punta di ottimismo, si è registrato un mantenimento dei vecchi contatti e, in qualche caso, anche l’inizio di nuove collaborazioni. Soddisfazione che si unisce a quella degli organizzatori scelti dal Mipaaf per la realizzazione del primo padiglione dedicato al vino nella storia dell’Esposizione universale di Milano.

L’Italia è leader in Europa nel settore vitivinicolo biologico con 45mila aziende (17% del totale europeo) e questa tendenza che sta crescendo si è rilevata visitando Vinitalybio e Vivit, vetrina dei vini artigianali, accompagnati quest’anno per la prima volta da una collettiva della Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti). I vini biologici rappresentano l’11% della superficie vitata e una produzione potenziale di 5 milioni di quintali di uva da vino, con un peso di oltre il 7% sul totale nazionale. 70 cantine presenti nel padiglione 11 con oltre 500 etichette certificate biologiche. La novità erano senza dubbio i vini vegani, ottenuti senza coadiuvanti enologici di origine animale, una decina di aziende in tutto, piccola nicchia di mercato. Tanta confusione tra le varie definizioni.

Tra gli stand regionali, sempre vivo quello della Puglia con la presentazione di Radici del Sud, il Salone dei vini meridionali, a Bari dal 9 al 15 giugno. Poi “Vino è musica”, che torna per il terzo anno nel Quartiere delle ceramiche di Grottaglie (Ta) il 30 e 31 luglio, la IV edizione del Concorso enologico nazionale vini rosati d'Italia a cura dell’Associazione enologi enotecnici italiani. E ancora il XVI mercatino del gusto di Maglie (Le), dall’1 al 5 agosto, ormai un appuntamento storico atteso anche dai turisti non pugliesi. Per avere la Puglia sul proprio terrazzo, l’iniziativa “Adotta una vite” dell’associazione Le donne del vino - Puglia: una barbatella di un vitigno pugliese da portarsi a casa e piantare.

Con lo slogan “Vini d’Abruzzo, nati per piacere” e in primo piano la Gazzetta dello sport con una pagina intera dedicata ai vini si è presentata la regione: 80 produttori di cui 17 del settore olio. In Piemonte è il Consorzio dei vini d’Asti e del Monferrato a cambiare identità e puntare sui mercati internazionali: nuovo nome che sarà Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato ed una campagna di comunicazione dal titolo “My name is barbera, and I have a story to tell”.

Tra le insolite degustazioni, la prima dedicata al metodo classico russo di Abrau Durso, maison fondata dallo zar Alessandro II: otto vini suddivisi tra la linea Victor Dravigny, lo chef de cave francese che fra la fine dell'Ottocento ed i primi anni del Novecento sviluppò il loro know how e quella definita “super premium”. Abrau Durso produce ogni anno circa 20 milioni di bottiglie di spumante, 3 milioni delle quali sono Metodo classico, che vengono affinate in una rete di grotte sotterranee lunghe 6 chilometri. Controllata da un gruppo finanziario quotato alla borsa di Mosca, Abrau Durso sta acquistando circa 500 ettari di nuovi vigneti nelle principali aree vinicole della regione di Krasnodar, affacciate sul Mar Nero.

Una vera chicca il Blanc di Neri, unico spumante Metodo classico ottenuto da uve rosse autoctone di Schioppettino, altrimenti conosciuto con il nome Ribolla nera. È prodotto da Torre Rosazza, azienda che fa parte del ramo agricolo delle Assicurazioni generali; uno spumante di prestigio con poche bottiglie, vendemmia manuale e le uve vengono vinificate “in bianco” senza che il mosto rimanga a contatto con le bucce. Lo spumante ha un colore dorato carico e porta con sé una gamma di profumi e sapori dolci e speziati di incredibile equilibrio.

Interesse per “Il vino vi ascolta...degustazione alla cieca”, vera novità dell’Onav al Vinitaly, con la presentazione dei corsi dedicati ad ipo e non vedenti, condotti attraverso l'utilizzo di strumenti specifici, come le pubblicazioni in Braille. L'iniziativa ha permesso di conoscere il progetto “Ascolta il vino”, ciclo di corsi Onav che si realizzeranno con il patrocinio dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti.

Presso la cantina toscana Castellani abbiamo incontrato i vini imbottigliati con Helix, innovativo tappo in sughero che si svita e riavvita, ideato da Amorim Cork e Owen-Illinois, una soluzione frutto di una partnership quadriennale voluta dai due leader internazionali nel packaging del vino e pensata per il segmento di fascia medio-alta e in particolare per quei mercati emergenti in cui è meno radicata la tradizione enologica e l’uso del cavatappi.

Si tratta di un tappo in sughero dal design ergonomico e una bottiglia in vetro con una filettatura all’interno del foro, un sistema che può essere velocemente e facilmente adottato dalle aziende vinicole con aggiustamenti minimi sulle linee di imbottigliamento esistenti. In Italia sono una trentina le aziende che lo utilizzano. Curiosa la realizzazione del vino poliglotta, scelto come vino simbolo dell’Expo: una etichetta con il Duomo di Milano e la traduzione Vino di Milano in 42 lingue del mondo: dallo swahili al persiano, dal tigrino al russo, fino al giapponese e all'arabo. Si tratta di un igt Collina del milanese, un blend di Barbera e Croatina prodotto da un’azienda di San Colombano al Lambro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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