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L’annata 2012 di Ornellaia e Masseto alimenta il mito della tenuta livornese

Ornellaia e Masseto, di Tenuta Ornellaia, hanno lasciato il segno dalla loro prima uscita. L'annata 2012 degustata in anteprima si avvia ad eguagliare il successo di annate memorabili come 2007, 2006, 2004 e 2001

 
20 giugno 2015 | 10:39

L’annata 2012 di Ornellaia e Masseto alimenta il mito della tenuta livornese

Ornellaia e Masseto, di Tenuta Ornellaia, hanno lasciato il segno dalla loro prima uscita. L'annata 2012 degustata in anteprima si avvia ad eguagliare il successo di annate memorabili come 2007, 2006, 2004 e 2001

20 giugno 2015 | 10:39
 

Poche aziende sono state capaci come Tenuta dell’Ornellaia di guadagnare in pochi decenni una così grande notorietà internazionale. In fondo la nascita di un grande vino (e qui i grandi vini sono addirittura due) ha sempre avuto tempi lunghi, dovendo la qualità del produttore e della zona rispettare canoni di classicità, tipicità, riconoscibilità applicabili soltanto a realtà consolidate. L’ultimo scorcio del secondo millennio ci ha però proiettati in una nuova fase della storia del vino imponendo nuovi territori ai vertici dell’enologia mondiale. Emblematici i casi della California (Napa Valley ma anche Sonoma County e Central Coast) e dell’Australia (Barossa Valley in primis).



Ma anche il vecchio mondo con l’irresistibile ascesa della Vallée du Rhone e, più in generale, del Sud della Francia ha presentato più di un’analogia in questo percorso verso l’eccellenza. L’esempio del Sassicaia a Bolgheri non poteva, evidentemente, restare un caso isolato. La fondazione di Ornellaia data 1981 per mano di Lodovico Antinori, della grande famiglia di produttori fiorentini. Ornellaia vive poi un cambiamento di assetto nella proprietà che prende forma dapprima con l’acquisto di una quota di minoranza da parte di Robert Mondavi (1999), quindi con l’acquisizione del controllo assieme alla Marchesi de’ Frescobaldi nel 2002 e l’uscita di Lodovico che si impegna in una nuova avventura (quasi un derby nella costa etrusca).

Nel 2005 Marchesi de’ Frescobaldi, dopo la vendita della Robert Mondavi Corporation a Constellation Brands, acquisisce la restante quota del 50%. Il marchese Ferdinando Frescobaldi viene nominato presidente. Ai Frescobaldi va dato atto di aver sempre lasciato piena autonomia operativa allo staff di Ornellaia che poggia su pochi uomini-chiave: Giovanni Geddes da Filicaia, ad sino dal 1999, Axel Heinz, enologo e direttore di produzione dal 2005, ora estate director dopo la recente uscita di Leonardo Raspini, agronomo e general manager dal 2001 al 2014. La prestigiosa consulenza di Michel Rolland accompagna l’azienda dal 1991.

Le prime uscite di Ornellaia (vino pensato secondo una logica bordolese, con blend modulato in base alle peculiarità di ogni singolo millesimo) e Masseto (un merlot in purezza), lasciano subito il segno. Parliamo, rispettivamente, della 1985 e della 1987. L’intuizione di riservare uno spazio specifico al merlot, per la verità, fu di André Tchelicheff, russo di nascita e americano d’adozione, guru della moderna enologia californiana, cui venne inizialmente affidata la supervisione del progetto “Ornellaia”. Esaminando la composizione del terreno di una collinetta all’interno della tenuta, dove in passato c’era una fornace che usava l’argilla del posto per cuocere mattoni, la scelta cadde su questa varietà.

Fondamentale il mix di suoli di natura diversa: marina, alluvionale e vulcanica. L’azienda è organizzata in due corpi, divisi dal celebre viale dei Cipressi cantato da Carducci: nel più antico, intorno alla cantina, si trova la vigna del Masseto. Un tempo qui c’era una palude costiera in cui si formarono nel Pliocene depositi argillosi inframmezzati da infiltrazioni marine che hanno dato salinità al substrato. Sopra le argille con i millenni si sono accumulati strati di terreno derivanti dal disfacimento delle colline. I movimenti tellurici hanno smosso ulteriormente queste falde mescolando sabbie, ciottoli, argille e rocce di varia natura riportando in superficie le argille. Oggi parliamo di una collinetta di 120 metri d’altezza e circa 7 ettari di estensione.

In cima (Masseto Alto) troviamo argilla sciolta e sabbia, elementi che apportano eleganza al vino. Nella parte in pendenza (Masseto Centrale), l’argilla grigia è predominante e fondamentale per dare struttura del vino. Le argille si diradano del Masseto junior, la parte più giovane e più bassa del vigneto, che dona morbidezza al vino. Ognuna di queste tre fasce si caratterizza per maturazioni omogenee che vengono raccolte e vinificate separatamente. Solo più tardi, assaggiati tutti i vini dalle diverse barrique, si procede all’assemblaggio finale. Un vero e proprio grand cru, insomma. A maggior ragione la logica del blend si applica per l’Ornellaia che deriva da uve diverse (cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e petit verdot) in percentuali variabili secondo le caratteristiche di ogni vendemmia.

Decisiva per lo sviluppo del vino la piena entrata a regime dei nuovi vigneti Bellaria, la cui messa a dimora è stata completata nel 2005. Un percorso costellato di successi che si riflettono nelle quotazioni dei vini, sempre fra i più ricercati nelle aste dai “trophy-hunters” di tutto il mondo e capaci, bollettini di aggiudicazione alla mano, di indici di rivalutazione fra i più alti nel tempo. Ornellaia 2012 e Masseto 2012 degustati in anteprima, (più esuberante il primo, più flemmatico il secondo - entrambi strepitosi) si avviano ad alimentare ulteriormente il mito di questa cantina, bissando il successo dei fantastici 2011 e al pari di annate, solo per stare nel nuovo millennio, come 2007, 2006, 2004 e 2001.


Ornellaia
Località Ornellaia, 191 - 57022 Castagneto Carducci (Li)
Tel 0565 718 11 - Fax 0565 718 230
www.ornellaia.com
info@ornellaia.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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