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Vite, nei secoli sempre più produttiva Ma i consumatori oggi cercano la qualità

La famiglia delle Vitacee è apparsa sulla Terra oltre 100 milioni di anni fa. I vigneti moderni sono diventati più produttivi, ma spesso di qualità mediocre. Il consumo è invece orientato a vini di qualità e di prestigio

di Enrico Rota
Quattroerre Group di Torre dè Roveri
 
25 febbraio 2017 | 12:27

Vite, nei secoli sempre più produttiva Ma i consumatori oggi cercano la qualità

La famiglia delle Vitacee è apparsa sulla Terra oltre 100 milioni di anni fa. I vigneti moderni sono diventati più produttivi, ma spesso di qualità mediocre. Il consumo è invece orientato a vini di qualità e di prestigio

di Enrico Rota
Quattroerre Group di Torre dè Roveri
25 febbraio 2017 | 12:27
 

Iniziamo un nuovo percorso, o meglio un racconto dedicato al vino, fatto di storia, di persone, di metodi per produrlo. Doveroso iniziare con un breve cenno storico. La famiglia delle Vitacee è apparsa sulla Terra oltre 100 milioni di anni prima di Cristo. Le Vitacee erano diverse per numero e per caratteri rispetto a quelle attuali, evolute dopo le glaciazioni e salvatesi. Le viti ancestrali preistoriche presenti in Europa furono quindi distrutte dalle glaciazioni. Si salvarono solo quelle nate nei “rifugi” asiatici. La leggenda attribuisce a Noè il titolo di primo piantatore di vigna, proprio in uno di questi rifugi, quello presente nel Caucaso, dove si trova il monte Ararat, sul quale si arenò la famigerata Arca.

Vite, nei secoli sempre più produttiva  Ma i consumatori oggi cercano la qualità

Da questa discendenza viene la nostra vite, classificata dai Romani come “Vitis Vinifera”, oggi coltivata in tutto il mondo. I popoli che per primi hanno sviluppato la viticoltura e la produzione di vino furono quelli dell’antico Medio Oriente. Fra di essi hanno fortemente contribuito alla viticoltura gli Armeni, gli Egiziani, gli Assiri, i Babilonesi, gli Ittiti, i Sumeri, i Fenici, gli Israeliti, i Greci, gli Etruschi e i Romani. In Asia furono i Cinesi e gli Indiani ad occuparsi della coltivazione della vite. In America, la viticoltura è stata portata dagli europei e quindi ha solo 5 secoli di storia contro gli oltre 10mila anni di quella di origine medio-orientale.

Vettore principale della viticoltura e del vino fu proprio la religione cristiana, che diffuse la vite in tutto il bacino del Mediterraneo, in Europa e in particolare in Italia, dai Greci denominata “Oenotria Tellus”, cioè terra del vino.

Attualmente la viticoltura si esercita su circa 8 milioni di ettari in una cinquantina di Paesi, distribuiti soprattutto in Europa, continente che detiene circa l’80% della produzione, in America, in Africa, in Asia ed Australia. La produzione non è variata nell’ultimo decennio, pari a circa 270 milioni di ettolitri annui, a fronte di consumi mondiali calanti.

Si manifesta, infatti, una traslazione della viticoltura da continente a continente (cala nella vecchia Europa ed aumenta negli altri), da nord a sud, dalla collina alla pianura, con la formazione di vigneti moderni, più produttivi, ma spesso di qualità mediocre. Per contro si osserva un continuo incremento del consumo dei vini di qualità e di prestigio, in particolare degli spumanti e dei frizzanti, nonché dei rossi aristocratici.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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