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Torbato, vino sardo “di nicchia” dal retrogusto piacevolmente amarognolo

Il Torbato è un vitigno caratterizzato da una produttività incostante, sensibile alle malattie crittogamiche, con maturazione tardiva. Presenta anche delle difficoltà nella vinificazione. Rientra nella Doc Alghero

 
25 aprile 2017 | 17:21

Torbato, vino sardo “di nicchia” dal retrogusto piacevolmente amarognolo

Il Torbato è un vitigno caratterizzato da una produttività incostante, sensibile alle malattie crittogamiche, con maturazione tardiva. Presenta anche delle difficoltà nella vinificazione. Rientra nella Doc Alghero

25 aprile 2017 | 17:21
 

Vitigno a bacca bianca, della famiglia delle uve malvatiche, sui cataloghi ampelografici il Torbato viene indicato come Vitis Iberica, ma le sue origini sono da ricercarsi altrove. Lo si vuole originario dell’Asia Minore, come tutte le malvatiche, portate in Europa pare dai Crociati di ritorno dalla Terra Santa. Di recente l’esame del Dna ha confermato che questo vitigno è identico alla Malvasia del Roussillon (sud della Francia), chiamata anche Tourbat o Malvasia dei Pirenei Orientali.

Torbato, vino sardo di nicchia dal retrogusto piacevolmente amarognolo

Come molte altre varietà sarde si dice che sia stato introdotto sull’isola durante la dominazione spagnola tra il XIV e XV secolo. I primi documenti che parlano con regolarità e continuità di Torbato risalgono al secolo XVI. Nel 1847 il marchese Stefano Manca di Villahermosa, stimato agronomo, nel catalogo dei vini della Villa d’Orri a Sarroch nelle vicinanze di Cagliari (azienda agricola tuttora in attività) indica la Vitis Iberica come Uva Catalana o Torbat. Storicamente viene citata da pochi autori, ma esistono documenti che fanno risalire la sua presenza ad Alghero già dal 1355 quando alcuni agricoltori catalano-aragonesi (nell’epoca del regno di Pietro IV d’Aragona il Cerimonioso) portarono nella zona dei ceppi di quell’uva che sarebbe diventata simbolo enologico. Altre malvasie potrebbero essere arrivate anche prima nell’epoca bizantina, fra il VI e il X secolo.

Il Torbato è un vitigno caratterizzato da una produttività incostante, sensibile alle malattie crittogamiche, con maturazione tardiva. Presenta anche difficoltà nella vinificazione. Un tempo veniva allevato ad alberello. Nella piana di Alghero, in un territorio con clima caldo e asciutto, terreni calcareo-argillosi, ricchi di sabbia, di ferro e di millenarie sedimentazioni marine, ha scritto la sua storia, merito soprattutto dell’azienda Sella & Mosca, unica a vinificare il Torbato in purezza e a produrlo in differenti versioni.

140 ettari, una piccola percentuale rispetto alla superficie vitata della Sardegna. Il Torbato rimane un vino di nicchia, rientra nella Doc Alghero, nella versione spumante metodo Charmat, vino fermo di pronta beva, vino di media e lunga bevibilità e nelle annate migliori anche passito. Ha un colore giallo paglierino con una buona struttura, leggermente profumato, piacevolmente amarognolo al retrogusto.

Al di fuori della Sardegna viene coltivato in certe zone del Portogallo e nella regione francese della Côtes du Roussillon, ai piedi dei Pirenei, dove viene chiamato Malvoise de Roussillon ed utilizzato per i “Vins Doux Naturels”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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