Epokale, un Gewürztraminer di grandi suggestioni, che riprende uno stile presente in Alto Adige circa due secoli fa, caratterizzato da un generoso residuo zuccherino, quando la tecnologia in cantina non permetteva un controllo ottimale dell’intero processo. Nasce dai vigneti più vecchi, vicino al maso Nussbaumer, nella località Sella, una piccola frazione situata sopra Termeno ad un’altitudine compresa fra i 350 metri e i 550 metri d’altitudine, ai piedi della catena montuosa della Mendola con esposizione a sud-est.
Una varietà unica dei suoli rappresentata a nord da porfido e roccia calcarea dalle dolomie della catena montuosa della Mendola e a sud più argille e ghiaie e detriti morenici. Forte escursione termica ed ancora la presenza del vento che risale dal lago di Garda assicura un’ottima ventilazione dei vigneti.
Prima annata è il frutto della vendemmia del 2009, in una piccola parte di un vigneto con raccolta manuale a fine ottobre, attenta selezione dei grappoli e una resa di 45 quintali per ettaro. L’annata 2009 in Alto Adige è considerata storica per le eccellenti condizioni climatiche. Dopo la vinificazione con pressatura soffice, il vino ha sostato in acciaio per 8 mesi sui lieviti prima di essere imbottigliato. Il progetto enologico è continuato con l’individuazione di un luogo con condizioni termiche e umidità, ottimale per l’evoluzione del vino. È stata identificata la miniera di Monteneve in Val Ridanna ad oltre 2mila metri di quota dove il vino è stato portato nell’agosto del 2010, stoccato al buio, a 4 chilometri dall’imbocco della galleria, ad una profondità di 450 metri, temperatura di 11 gradi, umidità del 90% costanti tutto l’anno e pressione atmosferica pari a quella esterna.
Wolfgang Klotz (direttore commerciale cantina) e Willi Stürz (enologo della cantina)
La miniera di Monteneve, una delle più alte d’Europa, è una miniera di metalli preziosi (argento, galena e zinco) dismessa dal 1985, oggi è la sede del Museo Provinciale delle Miniere. E proprio Epokale 2009 è stato tra i protagonisti della degustazione rigorosamente alla cieca dal titolo i “Gewürztraminer dal mondo”. Otto campioni suddivisi tra Alsazia, Palatinato e due della cantina Tramin, annate dal 2006 al 2013, residuo zuccherino variabile da 41 g/l a 210 g/l. Un confronto interessante tra Gewürztraminer alsaziani decisamente ricchi e corposi, quasi oleosi, molto evidenti i sentori tropicali, ottima acidità opulenti nelle vendemmie tardive.
Per il vino del Palatinato, prolungamento dell’Alsazia in terra tedesca, una dolcezza appena annunciata, fuori standard rispetto agli altri, penalizzato proprio per il ridotto contenuto zuccherino. Un naso fine, poco aromatico, sapido. Per la cantina Tramin i vini in degustazione sono stati la vendemmia tardiva Terminum 2009, nome storico romano del villaggio di Termeno, una dolcezza elevata ben 210 g/l, grande struttura, note espressive di frutta candita, toni mielati, spezie, accenni di muffa nobile, finale morbido, molto persistente e perfettamente equilibrato, meraviglioso caleidoscopio di profumi ed aromi. Una storia a parte, considerato uno dei migliori vini passiti d’Italia.
L’
Epokale 2009, la star della serata, 12,5%, residuo zuccherino 107 g/l ed una acidità totale 5,6 g/l prodotto in soli 1200 esemplari. Una sinfonia olfattiva interessante, avvolgente, armonico ed elegante, di notevole freschezza. Note floreali di ginestra e sambuco, quelle fruttate sono tipiche della varietà, non mancano le spezie rappresentate dallo zenzero e cannella. Prezzo in cantina 75/80 euro, disponibile a partire da metà giugno 2017.
I vini in degustazione: 2013 Alsace Grand Cru Hengst, Domaine Zind Humbrecht; 2009 Alsace Cuvée Laurence, Domaine Weinbach; 2009 Alsace vendage tardive Domaine Trimbach; 2009 Pfalz, Albersweiller Latt, Spätlese, Okonomierat Rebholz; 2009 Alsace, Clos Windsbuhl, Domaine Zind Humbrecht; 2006 Alsace, Grand Cru Hengst, vendage tardive, Domaine Zind Humbrecht; 2009 Südtirol Alto Adige Epokale Spätlese Cantina Tramin; 2009 Südtirol Alto Adige Terminum vend. Tard. Cantina Tramin.
Un reticolo verde, una vite che avvolge l’edificio, uno dei landmark più riconoscibili di Termeno, nel cuore della produzione italiana del Gewürztraminer, all’ombra del Parco Naturale del Monte Corno, sulla strada del vino sorge la Cantina Tramin. Da annoverare tra quelle di più antica tradizione, nonché tra le prime realtà cooperative della regione. Fondata nel 1898 dal sacerdote Christian Schrott, parroco del paese e membro del Parlamento austriaco, è stata nel 2010 oggetto di riprogettazione da parte dell’architetto altoatesino Werner Tscholl. Attualmente i soci della cantina sono 180 famiglie che coltivano i propri vigneti su una superficie totale di circa 260 ettari distribuiti nelle microzone di Termeno, Ora, Egna e Montagna. 90% dei vitigni lavorati senza l'uso di diserbanti e con tecniche di allevamento a basso impatto che influenzano positivamente la produzione vinicola. Dal 2012, la cantina ha attivato il nuovo impianto fotovoltaico che copre l'85% del fabbisogno totale dell'azienda, e il restante 15% viene acquistato da fonti 100% naturali.
Guidata da Willi Stürz, enologo e direttore tecnico, la cooperativa immette sul mercato circa. 1,8 milioni bottiglie all’anno. L’ultimo fatturato ufficiale è relativo al 2016 ed è di 13 milioni di euro. Quota di mercato suddivisa in 75% Italia il rimanente estero con Germania, Usa, Russia, Svizzera e Giappone.
Per informazioni:
www.cantinatramin.it