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Radici del Sud, dritte per investire in Cina Conoscere il mercato e trattare di persona

La 12ª edizione di Radici del Sud è stata occasione per gli imprenditori del settore vinicolo per approfondire le dinamiche del mercato cinese che esige una profonda conoscenza del territorio e delle abitudini orientali

 
07 giugno 2017 | 16:33

Radici del Sud, dritte per investire in Cina Conoscere il mercato e trattare di persona

La 12ª edizione di Radici del Sud è stata occasione per gli imprenditori del settore vinicolo per approfondire le dinamiche del mercato cinese che esige una profonda conoscenza del territorio e delle abitudini orientali

07 giugno 2017 | 16:33
 

La dodicesima edizione di Radici del Sud si è conclusa nella Biblioteca del Castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari con una tavola rotonda che ha avuto come scopo quella di dare delle indicazioni di massima ai produttori presenti sulle strategie per affrontare il mercato cinese, secondo mercato al mondo dopo gli Stati Uniti e di fare qualche riflessione con i protagonisti delle degustazioni sull’evoluzione dei vini di alcune regioni del Sud Italia.

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Erano presenti Alfonso Cevola, import Wine Director Southern Glazer’s ed autore di On the wine trail in Italy; Bernardo Conticelli, wine consultant, responsabile Italia Bettane Desseauve; Alessio Fortunato, enologo, consulente in Wine Business e professore presso la prima università in enologia e wine business instituita in Asia, la North West Agriculture and Forestry University in Xi’An. Moderati da Ole Udsen, wine journalist danese e Luciano Pignataro, giornalista Il Mattino con gli interventi del sindaco di Sannicandro, di Felice Ungaro, responsabile dell’Organismo Regionale per la Formazione in Sanità della Regione Puglia e di Nicola Campanile, presidente dell’Associazione ProPapilla, ideatore ed organizzatore della manifestazione e di alcuni buyers provenienti da diverse regioni della Cina.

«Per poter capire il rapporto con il vino del mercato cinese, bisogna partire dall’analisi dei differenti contesti ed utilizzare una strategia di marketing diversificata a seconda delle zone dove si vuole commercializzare e non entrare nel mercato adottando le stesse logiche di altri mercati esteri», puntualizza Alessio Fortunato. Si tratta di un mercato dinamico, occorre parlare di abbinamento con i cibi cinesi, intercettare gli importatori giusti ed affidarsi a persone che sanno interpretare il mercato, da ricordare la diffidenza cinese delle trattative non fatte di persona. Le aziende devono impegnarsi nella promozione e dare continuità alle strategie per far scattare e mantenere vivo l’interesse da parte dell’importatore.

Un paradosso, l’importatore cinese chiederà il più delle volte l’esclusività su un vino perché vuole creare un brand forte. Attenzione ancora all’utilizzo dei social media, niente mail, ma piuttosto WeChat, per i cinesi Weixin. Un mercato non semplice, dall’ottimo potenziale che i produttori non conoscono a sufficienza e non sono preparati a confrontarsi con la cultura, i costumi e le regole. Il vino italiano riscuote successo sia perché le conoscenze dei cinesi aumentano, sia perché l’Italia viene riconosciuta come importante paese produttore con un buon posizionamento in termini di prezzo.

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Alcuni impressioni sugli assaggi sono state fornite da Bernardo Conticelli, presidente di una delle commissioni di degustatori. Grande curiosità per la varietà dei vitigni autoctoni che la fascia mediterranea offre, con una qualità molto elevata, un patrimonio da giocare sui mercati esteri che identifica il territorio del Sud Italia nel panorama ampelografico italiano. Interessante la freschezza e la bevibilità di quasi tutti i vini. Poco apprezzati i Primitivi la cui struttura è stata considerata troppo opulenta ed in alcuni casi poco bevibili.

La tavola rotonda è stata l’occasione per parlare del progetto della regione Puglia di valorizzazione dello stile di vita della regione e della diffusione nel mondo dell’eccellenza del cibo pugliese, a cui occorre anche aggiungere il vino. Per la prima volta a Radici del Sud ha trovato spazio l’olio con la contestualizzazione del territorio olivicolo pugliese e non solo e renderlo fruibile in ambito internazionale.

Come conclusione sono stati comunicati i 70 vini finalisti che verranno ulteriormente degustati da una giuria di esperti e giornalisti del territorio a fine giugno per decretare il miglior vino bianco, rosso e rosato della 12ª edizione. La premiazione si terrà il 27 novembre sempre al Castello di Sannicandro di Bari, durante Radici Wines Experience.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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