A Montepulciano (Si) dieci produttori danno vita a TerraNobile, un’associazione i cui membri si sono dati una serie di regole e di discipline tecnico-produttive che si impegnano a rispettare.
Precisamente: rispettare e valorizzare il terroir unico di Montepulciano attenendosi ad una metodologia produttiva specifica come previsto dal regolamento interno; dedicarsi ad una graduale, ma sostanziale, riduzione del ricorso alle molecole di sintesi, necessaria per il raggiungimento di una viticultura sostenibile, moderna e di basso impatto ambientale; produrre, in aggiunta al Nobile di Montepulciano rosso e rosso Riserva, così come previsto dall’attuale disciplinare di produzione, due tipologie aggiuntive che hanno caratteristiche peculiari definite dal regolamento interno: “Nobile di Montepulciano Tradizione” e “Nobile di Montepulciano Vigne vecchie”.

E ancora, promuovere insieme corsi, incontri, eventi e tavole rotonde finalizzati alla crescita professionale, alla formazione e all’aggiornamento del personale; non utilizzare le seguenti pratiche enologiche: dealcolizzazione, trattamenti termici shock, concentrazione ad osmosi, elettrodialisi, scambiatori di cationi e l’eliminazione della solforosa attraverso procedimenti fisici; promuovere azioni di comunicazione sinergiche che consentano di divulgare i vini dei terroirs di Montepulciano e partecipare in modo attivo e propositivo all’organigramma e all’attività del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano riconosciuto dal proprio Statuto come interlocutore privilegiato per il perseguimento degli scopi societari.

Al momento le aziende aderenti sono Podere Casanova, Croce di Febo, Casale Daviddi, Fassati, Metinella, Il Molinaccio, Montemercurio, Romeo, Talosa e Tiberini Podere Le Caggiole. I valori dell’associazione hanno trovato subito riscontro in Slow Food Toscana e l’Alleanza dei cuochi. Una sinergia iniziata con la presentazione di TerraNobile e a siglarla una cena preparata da Tiziana Tacchi de “Il Grillo è Buoncantore” di Chiusi e Larissa Mascioni dell’Osteria “Il Ristoro” di Taverne d’Arbia. Non poteva mancare il piatto dell’Alleanza dei cuochi di Slow Food, la zuppa di slow Beans, un modo per favorisce il legame del gruppo cuochi aderenti a Slow Food con i produttori dei presìdi e delle Comunità del cibo e del territorio, grazie a una modalità di acquisto coordinato che permette al cuoco di farsi promotore dei prodotti del territorio e al produttore di organizzarsi ed ottimizzare il lavoro rafforzando la filiera produttiva per tutti.
Per informazioni:
www.terranobilemontepulciano.com