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Vini Valtellinesi in trasferta alla Cantalupa di Brusaporto

Nove rossi in degustazione nella serata organizzata da Ais Bergamo nella location dei fratelli Cerea. Gli ettari vitati sono 900, il 30% della produzione finisce all’estero.

di Roberto Vitali
 
19 novembre 2019 | 16:29

Vini Valtellinesi in trasferta alla Cantalupa di Brusaporto

Nove rossi in degustazione nella serata organizzata da Ais Bergamo nella location dei fratelli Cerea. Gli ettari vitati sono 900, il 30% della produzione finisce all’estero.

di Roberto Vitali
19 novembre 2019 | 16:29
 

Vini in degustazione: Rosso di Valtellina Doc 2017 Azienda Agricola Marino Lanzini; Rosso di Valtellina Doc 2017 Matteo Bandello 2017 Luca Faccinelli; Valtellina Superiore Sassella Docg 2016 Grisone Alfio Mozzi; Valtellina Superiore Inferno Docg Riserva 2015 Aldo Rainoldi; Valtellina Superiore Grumello Docg 2013 Buon Consiglio Ar.Pe.Pe; Valtellina Superiore Valgella Docg 2016 Cà Moréi Sandro Fay; Valtellina Superiore Docg Riserva 2015 Mamete Prevostini; Terrazze Retiche Igt 2015 Numero Uno Plozza; Sforzato di Valtellina Docg 2016 Carlo Negri Nino Negri.

I nove vini in degustazione (Vini Valtellinesi in trasferta alla Cantalupa di Brusaporto)

I nove vini in degustazione

Eccoli qui subito elencati – tanto per capire l’importanza dell’evento – i nove vini, tutti strepitosi, degustati durante una impegnativa serata organizzata da Ais Bergamo (delegata Roberta Agnelli) in collaborazione con il Consorzio di tutela vini di Valtellina, presidente Aldo Rainoldi.

Roberta Agnelli, Bobo Cerea, Sara Missaglia e Aldo Rainoldi (Vini Valtellinesi in trasferta alla Cantalupa di Brusaporto)
Roberta Agnelli, Bobo Cerea, Sara Missaglia e Aldo Rainoldi

Svoltasi nella sempre incantevole location della Cantalupa-Da Vittorio, a Brusaporto (Bg), la proposta Ais ha visto una lunga, forse troppo lunga, relazione introduttiva di Sara Missaglia, docente ai corsi Ais Lombardia. Una relazione minuziosa e interessante, che però ha rallentato più del dovuto la fase più importante della serata, la degustazione vera e propria e l’abbinamento con il cibo.

Sono convenuti a Bergamo, con il presidente del Consorzio, Rainoldi, altri otto importanti produttori, che hanno avuto modo di prendere ognuno la parola per illustrare vigneti e cantina della propria produzione. Una opportunità veramente unica per il folto gruppo di associati Ais che hanno aderito alla proposta messa a punto con la solita cura da Roberta Agnelli. Ha origini antiche la vite in Valtellina, ma i produttori guardano al futuro, che parla di vini non tanto “eroici” (per le note difficoltà di lavoro sui terrazzamenti, dal 2018 Patrimonio mondiale dell’Unesco) ma vini soprattutto di qualità, freschi, gentili, fini, longevi. «Siamo la Borgogna d’Italia; potremmo fare un cru per ogni terrazzamento», ha detto Danilo Drocco, enologo dell’azienda Nino Negri.

I sommelier della serata (Vini Valtellinesi in trasferta alla Cantalupa di Brusaporto)
I sommelier della serata

Gli ettari vitati sono circa 900, di cui 700 a Docg. La produzione media annua si aggira sui 3,4 milioni di bottiglie. Il bacino principale di consumo è rappresentato dalla Lombardia, mentre l’export è in lenta crescita e si assesta attualmente su un 30%, rivolgendosi in particolare ai Paesi del Nord Europa. I produttori riuniti in Consorzio sono 52. Da sfatare – su questo si è particolarmente insistito – il luogo comune che i vini valtellinesi siano impegnativi da bere, ricchi di tannini, pesanti. Non è vero. L’assaggio e l’abbinamento al cibo (anche se avvenuto a ora tarda, ma la gioia dell’evento alla fine ha prevalso) hanno rivelato rossi con caratteristiche comuni date dal territorio (come dovrebbe essere per tutti i vini), vini sempre più freschi, piacevoli, complessi ma facilmente bevibili.

Attesi con fiducia, non hanno tradito le attese, dopo gli stuzzichini d’aperitivo, i due piatti approntati dalle cucine “Da Vittorio”: uno strepitoso risotto alla crema di zucca con croccante di amaretto, seguito da musetto nostrano su letto di spinacino novello e spuma di patate. Chiusura in dolce bontà con la piccola pasticceria e la torta Gioconda in onore della mamma dei cinque fratelli Cerea.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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