E ora, chi dopo Aldo Lorenzoni? L’enologo, classe 1958, ha lasciato il Consorzio Soave dopo 22 anni al timone. Per il presidente Sandro Gini è già tempo di pensare a chi affidare la successione. «Col 2021 arriverà il nuovo direttore», spiega a Italia a Tavola, senza però sbilanciarsi sui nomi dei papabili in corsa: «Vogliamo fare una buona scelta e con calma. Siamo aperti a sentire le varie opportunità che ci saranno e poi decideremo, ma niente corse».
Aldo Lorenzoni lascia il Consorzio Soave dopo 22 anni
VERSO UN PROFILO DIVERSO: PIÙ MANAGER E MENO ENOLOGO? Qualcosa sull’
identikit di “mister X” però è trapelato. «
Magari avrà un ruolo un po’ diverso, sempre di direzione dei quattro consorzi ovviamente, ma anche in base a chi si propone faremo le nostre valutazioni», conferma Gini. Una figura più
manageriale e meno vicina all’enologia? Di sicuro il pensiero del Consorzio è tutto dedicato a questa delicata fase di
casting, mentre a fine 2020 sarà anche l’occasione per «fare un bilancio a livello di
promozioni, per capire quali attività porteranno dei frutti nel 2021».
NEL SOLCO DELLA TRASFORMAZIONE GREENLa rotta comunque è tracciata, motivo per cui non c’è bisogno di affrettare i tempi per il post-Lorenzoni: «Lui non è sparito, sono stati fatti i programmi fino a fine anno. E il team che abbiamo in Consorzio è in grado di portarli avanti», chiarisce il presidente Gini. Nel salutare Lorenzoni, Gini ne aveva celebrato la «visione di trasformazione “
green”, sempre in ottica di rispettare i tre dettami principali della denominazione, cioè
coerenza,
continuità e
condivisione».
Sandro Gini, presidente del Consorzio Soave
IL NUOVO DIRETTORE DOVRÀ SAPER AFFRONTARE LE INCERTEZZEMentre l’ormai ex direttore, che ha raggiunto il
pensionamento, si era congedato così: «Indipendentemente dalle scelte che saranno fatte dai
consigli di amministrazione, le esperienze sviluppate permetteranno anche nel prossimo futuro di rispondere a una serie di bisogni del
territorio declinati in chiave di valore collettivo e se necessario anche al servizio delle singole imprese, con competenza e flessibilità, alla luce delle incertezze che abbiamo all’orizzonte». Adesso non resta che scopire il nome di chi raccoglierà la sua eredità.