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Campari emigra in Olanda Ma la sede fiscale resta in Italia

Nei Paesi Bassi il gruppo trasferirà solo la sede legale, per adottare una struttura flessibile del capitale sociale che possa supportare di più il perseguimento di opportunità di crescita anche per linee esterne.

 
19 febbraio 2020 | 15:25

Campari emigra in Olanda Ma la sede fiscale resta in Italia

Nei Paesi Bassi il gruppo trasferirà solo la sede legale, per adottare una struttura flessibile del capitale sociale che possa supportare di più il perseguimento di opportunità di crescita anche per linee esterne.

19 febbraio 2020 | 15:25
 

Novità in casa Campari. Il gruppo ha annunciato l’intenzione di trasferire in Olanda la sede legale (mantenendo quella fiscale in Italia) per proseguire - spiegano gli amministratori - nel percorso di crescita per linee esterne, potenziando inoltre il sistema di voto maggiorato.

Il trasferimento riguarda solo la sede legale (Campari emigra in Olanda Ma la sede fiscale resta in Italia)

Il trasferimento riguarda solo la sede legale

Campari ha chiuso il 2019 con un fatturato di 1,842 miliardi e un utile di 308 milioni (0,055 euro il dividendo per azione proposto, in crescita del 10% sull’anno precedente), e ha aumentato il valore delle vendite del 5,9%, con una performance organica guidata dalle principali combinazioni di prodotto e mercato a elevata marginalità, nonostante le attività di destoccaggio in Giappone e Sud Africa, in previsione di cambiamenti negli assetti distributivi.

«Guardando al 2020 - ha commentato il ceo, Bob Kunze-Concewitz - le nostre prospettive rimangono bilanciate in termini di rischi e opportunità, in un contesto caratterizzato da persistente incertezza macroeconomica e volatilità delle valute, in particolare nei mercati emergenti. Siamo fiduciosi circa il conseguimento di una crescita a valore dell’Ebit nel 2020, guidata dalle principali combinazioni di prodotti a elevata redditività nei mercati chiave del Gruppo».

Al trasferimento in Olanda si accompagna il rafforzamento del voto maggiorato già in vigore attraverso un meccanismo di azioni speciali che prevede l’attribuzione di 2, 5 e 10 voti per ciascuna azione ordinaria detenuta per un periodo di 2, 5 e 10 anni, il mantenimento dello status quo ante per gli azionisti titolari del voto maggiorato mediante assegnazione di azioni a voto speciale.

È previsto il diritto di recesso per gli azionisti che non concorreranno all’adozione delle delibere sull’operazione, che avverrà nell’assemblea del 27 marzo 2020: il prezzo di liquidazione deciso è di 8,376 per azione Campari, pari alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi precedenti l’avviso di convocazione. L’azionista di controllo Lagfin, titolare del 51% del capitale emesso di Campari e del 65,3% dei diritti di voto, «ha confermato il proprio supporto di lungo termine alla strategia e alle prospettive del gruppo Campari e il proprio sostegno all’operazione» e si è impegnato ad acquistare le azioni oggetto di recesso fino a un controvalore massimo di 76,5 milioni.

«Con il trasferimento della sede legale in Olanda e il potenziamento del sistema di voto maggiorato attraverso l’introduzione di un nuovo schema di azioni a voto speciale - ha detto il ceo - intendiamo adottare una struttura flessibile del capitale sociale che possa ulteriormente supportarci nel perseguimento di opportunità di crescita anche per linee esterne e valorizzare in misura crescente un azionariato con orizzonte d’investimento a lungo termine, coerentemente con il nostro orientamento strategico».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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