“Borgo la Caccia” è un’oasi di 90 ettari di terreni, di cui 40 di rigogliosi vigneti, sparsi tra le colline moreniche di Brescia e Mantova, a Pozzolengo, patria del Lugana, gran vino bianco Docg del Garda. Alla fine degli anni ‘90 la famiglia Bonomelli ha realizzato qui la cantina e il complesso del “Borgo” con l'obiettivo di sostenere il progetto di recupero sociale e del reinserimento lavorativo di giovani, con varie problematiche, della Comunità dei Lautari.

Borgo La Caccia
Nel 2003 la prima annata di produzione dei vini; nel 2014 il vero e proprio rilancio commerciale con l'arrivo in azienda di Andrea Bonomelli come presidente e di Carlotta Favretto, incaricata del commerciale e marketing. «Il mercato - commenta
Andrea Bonomelli - ci ha dato significative soddisfazioni sia in Italia che all’estero. Esportiamo parte delle nostre 300mila bottiglie, in Svizzera, Germania e Stati Uniti dove le nostre produzioni sono molto apprezzate: dal Cabernet del Garda Nerone, alle bollicine Brut, al Lugana classico, fino al Kames rosé e al premiato, Carmenoire».
Un vino, quest’ultimo, di punta, che ha ottenuto un importante riconoscimento come quello del premio Luca Maroni. Il “Carmenoire 2016” appena recensito, appunto da Luca Maroni, con 96 punti. Vitigno Carmènere, un piacevole rosso speziato di 13,5 gradi. Una bella soddisfazione e un giusto premio per tutto il Team e , soprattutto, per i giovani del Borgo, il cui business-core è comunque il Lugana.
Alcune etichette dell'azienda
«Un vino bianco di forte personalità, caratteri minerali e sentori delicatamente floreali - ricorda Bonomelli - che derivano da un territorio morenico in cui vigneti affondano le loro radici. Sono principalmente dedicati alla produzione di Lugana, per la parte a bacca bianca, mentre per le uve a bacca rossa si punta su Carmenoire, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Il motto della cantina è “Passione per la tradizione”, utilizzando metodi naturali ( in vigna e in cantina) con il più assoluto rispetto dei preziosi doni di madre natura. L'obiettivo di oggi è quello di raggiungere le 350mila bottiglie ed espandersi in modo capillare Usa e nei nuovi mercati , come Cina e Nord Europa».
Ma non solo vino, a Borgo la Caccia si guarda anche alle attività sociali, ai grandi eventi e alla valorizzazione della splendida zona ambientale del basso Garda a cavallo del bresciano, veronese e mantovano. «Da alcuni anni -rimarca Carlotta Favretto - è stato avviato il settore eventi, con feste pubbliche e private e meeting aziendali per valorizzare il grande complesso del Borgo. Un modo concreto per essere attivi tutto l'anno e offrire opportunità lavorative».
E per il post coronavirus il Borgo, riprendere l'attività all'aria aperta, in sicurezza. È possibile prenotare pici nic da consumare direttamente sul posto e da asporto con prodotti del territorio - eccellenti il salame e tortelli di Pozzolengo - e una buona bottiglia di Lugana. In attesa che tornino i molti - affezionati - turisti stranieri, tedeschi in primo luogo.