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Alla scoperta dell’Amarone e delle sue famiglie. Prima tappa: conosciamo il territorio

I primi tre vini degustati erano del 2016 e precisamente Zenato, Speri e Tenuta Sant’Antonio. Vini che in generale sono pronti da bere. La seconda batteria copriva due diverse annate

di Piera Genta
 
11 maggio 2021 | 12:14

Alla scoperta dell’Amarone e delle sue famiglie. Prima tappa: conosciamo il territorio

I primi tre vini degustati erano del 2016 e precisamente Zenato, Speri e Tenuta Sant’Antonio. Vini che in generale sono pronti da bere. La seconda batteria copriva due diverse annate

di Piera Genta
11 maggio 2021 | 12:14
 

In attesa di riprendere le attività in presenza, le Famiglie Storiche dell’Amarone hanno organizzato quattro masterclass sulla piattaforma zoom dedicate alla stampa inviando loro i vini confezionati nelle Vignon. Le masterclass, concepite come un viaggio in quattro tappe nella Valpolicella dell’Amarone, sono articolate con un approfondimento iniziale condotto da Nicola Frasson, profondo conoscitore dei vini e del suo territorio, e con interventi a cura dei rappresentanti delle singole cantine coinvolte nella degustazione degli Amarone scelti. Il primo incontro è stato dedicato a “L’Amarone – Racconto di un territorio – Collocazione territoriale”.

Sono quattro le masterclass per conoscere le Famiglie storiche dell’Amarone Alla scoperta dell’Amarone Prima tappa: il territorio

Sono quattro le masterclass per conoscere le Famiglie storiche dell’Amarone


13 i soci dell’Associazione

Il ruolo e l’importanza dell’Associazione Famiglie Storiche all’interno della denominazione viene descritto da Alberto Zenato, attuale quarto presidente. Nata nel giugno 2009 dall’unione di dieci storiche cantine della Valpolicella da un’idea di Sandro Boscaini (presidente della Masi) con l’obiettivo di raccontare e valorizzare l’Amarone, l’arte nel produrlo ed il suo territorio vocato.

Oggi i soci sono 13 e precisamente Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato e rappresentano nel loro insieme il 16% della produzione totale di Amarone e circa il 20% del fatturato.

Zona classica e zona orientale

Nicola Frasson parla di territorio evidenziando le differenze tra la zona Classica composta da cinque vallate con clima piu mite e poco rilevanti le escursioni termiche dove sussistono le aziende gestite dalla stessa famiglia da molte generazioni e la zona orientale con temperature calde durante il giorno e correnti più fresche la sera.

Cambiano anche i metodi di allevamento, la pergola veronese nella zona classica, mentre in quella orientale, anche quella più estesa, prevale la spalliera, si tratta di un’area valorizzata in tempi più recenti da realtà che molto spesso non hanno un legame profondo con la viticoltura storica. In generale i vini della zona Classica sono più leggeri e profumati; più strutturati in quella orientale.

La degustazione da ovest a est

Per la degustazione Nicola Frasson ha preferito presentare i campioni partendo da ovest e spostandosi verso est. I primi tre vini erano tutti dell’annata 2016 e precisamente Zenato, Speri e Tenuta Sant’Antonio. Vini che in generale sono pronti da bere.

Zenato Amarone della Valpolicella Docg Classico 2016 – 16,5%: 80% Corvina, 10% Rondinella, 10% tra Oseleta e Croatina
I vigneti si trovano in Sant’Ambrogio di Valpolicella in zona collinare su terreni di origine calcarea, sistema allevamento Guyot. Sicuramente il risultato di una buona annata. Un frutto molto maturo seguito da sentori speziati. Grande piacevolezza su un finale invitante.

Speri – Amarone della Valpolicella Docg Classico “Sant’Urbano” Bio 2016 – 15%: Corvina Veronese e Corvinone 70%, Rondinella 25%, Molinara 5%.

Le uve provengono da un singolo vigneto situato sul Monte Sant’Urbano, nel comune di Fumane, l’altitudine varia tra i 280 ed i 350 metri slm, posizionato su terrazzamenti sorretti da marogne (i tipici muretti a secco della Valpolicella), il sistema d’allevamento è a pergola veronese ed il suolo è d’origine vulcanica. Ciliegia matura e prugna sono molto evidenti, fresco e strutturato.

Tenuta Sant’Antonio - Amarone della Valpolicella Docg “Antonio Castagnedi” 2016 – 15%: Corvina e Corvinone 70%, Rondinella 20%, Croatina 5%, Oseleta 5%

Azienda di recente nascita, i vigneti si trovano in Località Monte Garbi, nel comune di Mezzane di Sotto, a 300 metri d’altitudine, il sistema d’allevamento è sia a Guyot che a pergola. Sentori di confettura di ciliegie, asciutto con tannino importante e lunga persistenza.

La seconda batteria copriva due diverse annate

Zenato – Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva “Sergio Zenato” 2010 – 17%: 80% Corvina, 10% Rondinella, 10% Oseleta.

I Vigneti si trovano in Sant’Ambrogio di Valpolicella in zona collinare su suoli di origine calcarea, guyot con rese molto basse. Il 2010 un’annata di grande qualità. Viene prodotto solo nelle grandi annate ed è dedicato al padre. Bella maturità con le sensazioni di frutto che portano ai terziari, di sottobosco ed erbe aromatiche. Spinta acida aiuta la beva.

Speri – Amarone della Valpolicella Doc Classico “Vigneto Monte Sant’Urbano” 2009 – 15%: Corvina veronese e Corvinone 70%, Rondinella 25%, Molinara 5%.

Le uve provengono da un vigneto di 19 ettari, il Monte Sant’Urbano, situato nel comune di Fumane, situato tra i 280 ed i 350 metri d’altitudine, su suolo d’origine vulcanica, posizionato su terrazzamenti sorretti da marogne. Il sistema d’allevamento è a pergola veronese. Rappresenta un grande classico. L’annata molto calda dona un vino possente e strutturato, la beva armoniosa è sorretta dall’acidità. Finale in crescita.

Tenuta Sant’Antonio - Amarone della Valpolicella Docg “Campo dei Gigli” 2010 – 16%: Corvina e Corvinone 70%, Rondinella 20%, Croatina 5%, Oseleta 5%. Il vigneto si trova nella stessa località dell’Antonio Castagnedi, ha quarant’anni d’età ed è allevato a pergola veronese. Carattere del vino molto rigoroso e con tannini evidenti. Necessita di tempo per trovare la sua armonia.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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