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Bollicine d'epoca

Il primo Champagne trentino? È firmato Valentini di Weinfeld (1899)

Fu Arminio Valentini, viticoltore di Calliano, a creare a fine Ottocento le prime bottiglie di spumante metodo classico trentino. Nel 1902 poi arrivò Giulio Ferrari che lo fece conoscere a livello internazionale

 
19 aprile 2022 | 16:57

Il primo Champagne trentino? È firmato Valentini di Weinfeld (1899)

Fu Arminio Valentini, viticoltore di Calliano, a creare a fine Ottocento le prime bottiglie di spumante metodo classico trentino. Nel 1902 poi arrivò Giulio Ferrari che lo fece conoscere a livello internazionale

19 aprile 2022 | 16:57
 

Ci sono due date che segnano la storia della spumantistica trentina. Due date emblematiche: il 1899 e il 1902. Protagonisti due lungimiranti e visionari imprenditori trentini: Arminio Valentini di Calliano e Giulio Ferrari di Calceranica.

Ad Arminio Valentini (nomen omen, coraggioso e valente come il condottiero teutonico che sconfisse le legioni romane nella foresta di Teutoburg) si deve la primogenitura del primo spumante "methode champenoise" trentino. Testimonianze orali tramandate da padre in figlio parlavano già alla fine dell'Ottocento di un vino con le bolle prodotto a Calliano. Ma il documento che ne certifica, senza ombra di dubbio, la presenza è una manchette pubblicitaria pubblicata nel 1899 dalla "Strenna dell’Alto Adige" (la copia originale è conservata presso la Biblioteca Civica di Rovereto) con l'etichetta di uno Champagne made in Vallagarina: lo Champagne Valentini prodotto a Calliano da un pioniere della tradizione spumantistica trentina, qualche anno prima del mitico Giulio Ferrari (1902).

Il primo Champagne trentino? È firmato Valentini di Weinfeld (1899)

Depositario del marchio il martire trentino Cesare Battisti

Sulla bottiglia, oltre alla località, Calliano presso Trento, è riportato il commento di alcuni degustatori professionali: “Lo Champagne Valentini venne giudicato da persone competenti uno dei migliori, superando quello di molte marche, che anche a prezzo superiore, viene fabbricato in Austria”.

E in basso a destra della manchette compare il nome del depositario trentino: Cesare Battisti, il martire trentino che all'epoca era il distributore dello Champagne Valentini (i genitori dell’eroe irredentista erano infatti titolari della Drogheria Battisti di via Dordi a Trento). Va ricordato a questo proposito che nella stessa drogheria negli anni Venti del secolo scorso lavorò anche Bruno Lunelli, il patriarca della famiglia oggi proprietaria della maison Ferrari, la casa spumantistica trentina che la famiglia Lunelli acquistò nel 1952.

Tre anni prima, nel 1949 la Sav (Società Agricoltori Vallagarina), oggi Vivallis, aveva inglobato la casa spumantistica Valentini di Calliano con l'intento di mantenere vivo il brand del nobile casato continuando a produrre le bollicine Trentodoc con il marchio "Valentini di Weinfeld", omaggio doveroso al pioniere della spumantistica della Vallagarina.

Presentati a Vinitaly i tre spumanti Trentodoc della Cantina Vivallis

Oggi come allora, l’amore per il territorio e la costante ricerca della qualità continuano ad essere i punti di riferimento della produzione spumantistica della cantina presieduta da Mauro Baldessari e diretta da Paola Gregori.
Tre sono i Trentodoc prodotti oggi dopo un'attenta selezione delle uve coltivate nei vigneti Vivallis: il Valentini di Weinfeld Brut Millesimato (100% Chardonnay), il Valentini di Weinfeld Rosé Brut Millesimato (Chardonnay e Pinot Nero) e il Valentini Riserva Arminio (sempre da uve Chardonnay e Pinot Nero vendemmiate nelle zone più vocate delle colline di Volano). 

La consacrazione si è avuta nei giorni scorsi a Vinitaly con l'assalto allo stand Vivallis da parte di buyer (italiani e stranieri), opinion leader e wine lover. Quattro giorni di fuoco, ma anche di grandi soddisfazioni per il brand ambassador della cantina Gianni Pasolini impegnato a soddisfare le richieste degli operatori del mondo enoico incuriositi sia dalla linea Depero sia dalle bollicine Valentini di Weinfeld.

Della linea Depero abbiamo parlato recentemente in occasione della presentazione della "Cantina dell'Arte". Oggi dedichiamo la nostra attenzione agli spumanti Valentini di Weinfeld.

Gianni Pasolini brand ambassador di Valentini di Weinfeld Il primo Champagne trentino? È firmato Valentini di Weinfeld (1899)

Gianni Pasolini brand ambassador di Valentini di Weinfeld

Il Trentodoc Valentini di Weinfeld Brut Millesimato

Dopo un’attenta vinificazione in bianco a temperatura controllata e l'aggiunta dei lieviti il Trentodoc Brut millesimato Valentini rifermenta in bottiglia, secondo i canoni del Metodo Classico, per oltre 24 mesi di lenta fermentazione prima di procedere alla sboccatura. Il colore è un giallo paglierino con tenui riflessi dorati. Il perlage è fine e persistente. Al naso regala fragranze fruttate e floreali rese più complesse da sentori di lievito e crosta di pane. In bocca è fresco, armonico, sapido ed elegante. Ideale a tutto pasto, perfetto con antipasti di pesce e crostacei.

Da sinistra le bottiglie Riserva, Rosè, Brut Il primo Champagne trentino? È firmato Valentini di Weinfeld (1899)

Da sinistra le bottiglie Riserva, Rosè, Brut

Il Trentodoc Valentini di Weinfeld Rosé Millesimato 

In questo rosè si fondono armonicamente l'eleganza dello Chardonnay e la struttura delle uve Pinot Nero raccolte in Vallagarina nei vigneti di alta collina della sinistra e destra Adige. Per lo Chardonnay viene effettuata una scrupolosa vinificazione in bianco, ponendo la massima attenzione per la separazione delle diverse frazioni di mosto. Il vino proveniente da Pinot Nero è invece ottenuto con una brevissima vinificazione in rosso, lasciando il mosto a contatto con le bucce fino ai primi segnali di inizio fermentazione. In questo modo si ottiene dalla buccia il colore tenue e delicato che contraddistingue il Valentini Trentodoc Rosé. Nella primavera successiva, dopo aver effettuato il blend delle due tipologie di vino, si effettua la presa di spuma in bottiglia con permanenza sui lieviti per almeno 24 mesi. Alla sboccatura viene aggiunta (un piccolo dosaggio) la "liqueur d’expédition". Colore rosa cipria con leggeri riflessi ramati, spuma bianca cremosa, perlage fine e persistente. Al naso è un'esplosione di "nuances" fruttate che ricordano i piccoli frutti, il ribes e la mela. In bocca è ricco, equilibrato e di buona lunghezza. Si abbina a piatti di pesce, anche con cottura al forno o al sale.

Il Trenodoc Valentini di Weinfeld Riserva Arminio 

La Riserva Arminio è l'omaggio di Vivallis ad Arminio Valentini, il pioniere della spumantistica trentina in Vallagarina. Questo Trentodoc è un connubio armonico ed elegante tra la raffinatezza dello Chardonnay e la struttura del Pinot Nero per un periodo di maturazione sui lieviti che supera i 60 mesi. Alla sboccatura viene aggiunta la "liqueur d’expédition". Le uve, selezionate, a bassa resa, di Pinot Nero e Chardonnay sono raccolte nei vigneti di alta collina della sinistra e destra Adige. Colore giallo paglierino con brillanti riflessi dorati, spuma bianca cremosa, perlage molto fine e persistente. Al naso è fruttato e floreale: ricorda la mela matura, i fiori gialli, la pasta frolla e alcuni dolci lievitati tipici della tradizione trentina. In bocca è ricco, avvolgente, elegante e perfettamente bilanciato tra freschezza e sapidità. Può accompagnare a tutto pasto anche portate importanti di carne e di pesce.

In alto i calici. Prosit.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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