Dopo lo stop attribuibile alla pandemia Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, riparte con i banchi di assaggio organizzati presso il Leonardo Hotel Milan City Center. In evidenza un terroir che all’estero ci invidiano: vien da pensare che nel 2014 doveva pur esserci un motivo, o ben più di uno, per far decidere all’Unesco di proteggere il territorio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato come parte integrante del Patrimonio Mondiale. Si attribuì, allora, valore universale a tale paesaggio culturale, prodotto dall’azione combinata dell’uomo e della natura.

Vinchio Vaglio diventa “Il Nido della Barbera”Tra i protagonisti della serata milanese la cantina
Cooperativa Vinchio Vaglio, nata nel 1959 da un piccolo gruppo di soli 19 viticoltori dei Comuni di Vinchio e di Vaglio Serra (Asti), territori divisi e in antitesi da secoli; ma in quel momento riescono a superare tutti i problemi e a mettersi insieme per dar vita ad una Cooperativa che lavori le loro uve.

Le botti per l'affinamento del vino
Il Nido della Barbera
Vinchio Vaglio diventa “Il Nido della Barbera”, il luogo dove questo vitigno esprime al meglio le sue variegate caratteristiche. É infatti una pianta duttile che, a seconda dello stile di vinificazione e affinamento, può dare vini giovani profumati oppure vini da lungo invecchiamento che reggono il tempo con grande facilità. I vigneti dei soci si estendono prevalentemente nei comuni di Vinchio e Vaglio Serra e, in parte più limitata, nei comuni limitrofi.

L'uva
Gran parte di essi si affaccia su pendii molto ripidi, cosa che rende la loro lavorazione ardua ma offre il vantaggio di esposizioni ottimali, che fronteggiano il sole nell’arco dell’intera giornata; ne risultano grappoli ad alto tenore zuccherino che, insieme alla particolare composizione minerale dei terreni, garantiscono le caratteristiche tipiche dei vini di qualità.

I vigneti«È davvero significativo», ci racconta
Silvio Giovine, responsabile commerciale di Vinchio Vaglio, «che a partire dal 1987 la Cooperativa abbia deciso di individuare i migliori
vigneti di età superiore a 50 anni e iniziato a produrre un vino che fin da allora si è chiamato ‘Vigne vecchie’. Un successo che si sdoppia nel 2009, in occasione dei 50 anni di vita della cantina, grazie a un secondo vino dal nome “
Vigne vecchie 50” che proviene dagli stessi vigneti; ma mentre il primo affina in legno e quindi racconta la Barbera e la sua longevità, la complessità di profumi e struttura, il secondo sceglie di dire la freschezza e l’eleganza di una Barbera giovane. Oggi quegli stessi vigneti hanno più di 80 anni e richiedono un lavoro sempre più accurato, ma ne vale la pena. I riconoscimenti arrivati per etichette come “
Barbera d’Asti DOCG Vigne Vecchie 50” da Gambero Rosso, Doctor Wine, Guida Veronelli e Falstaff lo stanno a testimoniare. Quel che offriamo
in degustazione a Milano è una Barbera 100%, di grande personalità e morbidezza: si sente che lo stile di vinificazione nel tempo è cambiato, perché adesso lavoriamo per contenere entro certi limiti l’acidità. Il risultato ce l’ha nel bicchiere, e ci ha dato
grandi soddisfazioni fin da subito».
Il ruolo della cooperativa
Il segreto del recente successo di Vinchio Vaglio? Forse il forte legame tra i soci e la cooperativa. Basti pensare che la superficie media di proprietà di ogni viticoltore è di circa 2,5 Ha, ed è quindi facile comprendere come la cantina rappresenti per quasi 200 conferitori l’unica possibilità di continuare a coltivare le proprie vigne, cosa che senza di essa non sarebbe economicamente sostenibile.

La cantina Cooperativa Vinchio VaglioNotevole, tra le affermazioni ottenute sul mercato, che la Barbera d’Asti “
I Tre Vescovi” sia stata selezionata dall’American Airlines per essere servita sui propri voli e che la prestigiosa rivista di lingua tedesca “
Weinwirtschaft” abbia assegnato a Vinchio Vaglio il 4° posto tra le migliori cantine cooperative italiane.
Cooperativa Vinchio Vaglio
SP40, 14040 Vinchio AT
Tel 0141950903