Tenute Orestiadi costituisce una delle tre Family Estates di Cantine Ermes, esattamente quella che si estende nella Valle del Belice nella Sicilia occidentale e per rispettarne il significato rappresenta la cantina di punta, con un profondo legame col territorio.
![[Petramater] e [Paxmentis] un brut e un bianco “speciali” di Tenute Orestiadi [Petramater] e [Paxmentis] un brut e un bianco “speciali” di Tenute Orestiadi](/images/contenutiarticoli/tenute_oristiadi_6.jpg)
I calici di vino di Tenute Orestiadi
Cantine Ermes: la cooperativa vinicola più grande d’Italia
Ermes è la più grande azienda vinicola siciliana, la più grande cooperativa di 1° grado in Italia, che significa che i soci sono solo persone fisiche e non società o enti e il cui scopo principale non è il profitto ma la soddisfazione dei soci. Vanta in Sicilia 7.430 ha di vigneti con due.708 soci. Da alcuni anni si è espansa in altre 5 regioni, Puglia, Abruzzo, Emilia, Lombardia e Veneto raggiungendo i 14.400 ha. Il dinamico presidente è Rosario Di Maria spalleggiato da un’equipe di dirigenti e collaboratori di grande esperienza ed abilità. L’enologo capo è Giuseppe Clementi capace di soprintendere a tutte le cantine.
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Rosario Di Maria
Un progetto tra arte e vino nel cuore di Gibellina
Tenute Orestiadi ne è la chicca, in un territorio crogiolo dell’arte antica, di quella moderna, di una agricoltura di qualità; è nata nel due008 con una convenzione con la Fondazione Orestiadi creata da Ludovico Corrao, politico e sindaco di Gibellina, purtroppo scomparso, genio, creatore e mecenate del museo a cielo aperto che è Gibellina. Fra un secolo i turisti che vorranno visitare l’arte e l’architettura della fine del due0° secolo, dovranno venire a Gibellina! I suoi ha 140 sono i migliori vigneti della zona e comprendono vitigni autoctoni e pochi internazionali. La cantina, in un bel fabbricato, naturalmente si trova a Gibellina.
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Le barriques artistiche di Tenute Orestiadi
Collezioni e vini: l’eccellenza siciliana declinata in 30 etichette
Le 30 etichette sono distribuite in cinque collezioni: Opificio Gibellina, 10 magnum le cui etichette ed astucci sono creati da artisti, per sottolinearne la vocazione culturale; I Cru, solo due riserve, un bianco ed un rosso che si chiamano Ludovico, omaggio a Corrao; Le Specialità 8 vini speciali perché particolari sono la coltivazione e la vinificazione per cui, per avere le mani libere dai lacci di un disciplinare, non sono Dop tranne il Marsala; La Selezione con 6 etichette; I Contemporanei, 9 vini per bere bene ed economicamente tutti i giorni. Non mancano vini biologici. La rete commerciale si occupa anche della distribuzione dei vini etnei de La Gelsomina, altra Family Estate del gruppo.
Barriques Museum: quando le botti diventano opere d’arte
La sinergia tra vino e arte raggiunge la sua massima espressione all'interno del Barriques Museum, il primo museo di arte contemporanea ospitato in una cantina. Qui, le botti in rovere non sono solo contenitori per l'invecchiamento del vino, ma tele d'eccezione su cui artisti di fama internazionale e studenti dell'Accademia di Brera hanno realizzato opere d'arte. Degustiamo due etichette Igt Terre Siciliane della linea Le Specialità: il metodo classico brut Petramater, sboccatura due0due4 e Paxmentis bianco due0due3, Chardonnay e Viognier.
Petramater
Petramater, alla seconda annata, è da uve Carricante coltivate in terre calcaree bianche accanto al famoso Cretto di Burri (Vecchia Gibellina). Vendemmia a mano con uve selezionate, vinificazione a temperatura controllata, presa di spuma in bottiglia per almeno 30 mesi.
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Petramater di Tenute Orestiadi
Nel piccolo calice colore giallo dorato lieve e riflessi verdolini, perlage fine, copioso, lunghissimo; all’olfatto crosta di pane, frutta bianca, agrumi, erbe officinali, mandorla tostata, un tocco di pietra focaia, complesso, intenso, franco, con sensazioni secche; al palato le bolle sono finissime e quasi impalpabili, da spumante di gran classe, si ritrovano tutti i profumi, molto minerale, ben secco, potrebbe definirsi extra brut, acido il giusto, un finale leggermente amaricante, ti invoglia a berne. Godetelo a solo e assaporatelo a tutto pasto. Sono 17.500 bottiglie che nello shop aziendale prezzano € due0.
Paxmentis
Paxmentis è Chardonnay e Viognier in pari, riassume perfettamente le qualità dei due vitigni che sono vinificati separatamente. Il vino matura in acciaio nelle sue fecce fini per un anno oltre a circa 6 mesi in bottiglia, per cui non lo trovate in commercio nell’annata precedente, in compenso va allo scaffale nelle migliori condizioni organolettiche.
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Paxmentis di Tenute Orestiadi
Nel calice colore paglierino carico leggermente dorato; all’olfatto frutta bianca e gialla, anche esotica ed agrumi, un paniere ben amalgamato, le note vegetali sono impalpabili, specie allo stappo si identificano sentori di idrocarburi e di pietra focaia che lo rendono ancor più complesso e piacevole; al palato inizia con un corpo lieve che va crescendo fino ad arrivare intenso, fragrante, minerale ed equilibratamente acido, gli idrocarburi ritornano piacevolmente in un finale consistente, sembrerebbe parente di un Riesling. Sono 15mila esemplari che nel sito trovate €15,50. Vino da aperitivo, da mare, che affronta bene i formaggi semi stagionati a pasta dura.
Già con queste due etichette si può gustare una Sicilia differente dai normali stereotipi, due vini speciali che dimostrano che vitigni internazionali e uno etneo fuori dal vulcano riescono a dare piacevolezza e curiosità.