L’apprezzamento meno scontato, durante la presentazione alla stampa e agli esperti di settore del nuovo Trentodoc, è stato quello di Odilon de Varine, celebre enologo della regione dello Champagne. Un riconoscimento per i risultati di un lavoro carico di passione e creatività delle sorelle Julia e Karoline Walch, 39 e 37 anni, appartenenti alla storica famiglia altoatesina e ora alla guida di un’azienda giovane e dinamica: la nuova cantina Moncalisse. Il progetto, ambizioso e importante, vuole dimostrare la sua potenzialità in un territorio, il Monte Calisio, dorsale di importante rilievo geologico a nord-est di Trento.

I due vini della nuova cantina Moncalisse
Le origini del progetto Moncalisse
Tutto inizia nel 2016, quando le sorelle scoprono e si innamorano di un terreno speciale alle pendici del Monte. A colpirle è la posizione, perfetta per la produzione di grandi spumanti Metodo Classico grazie a un’altitudine di 600 metri, con ampia varietà geologica e microclima fresco per la presenza delle Alpi trentine.

Julia e Karoline Walch
È proprio questa terra situata a Seregnano, dalla conformazione unica e con 12 ettari di vigneti a circondare la cantina che verrà terminata nel 2026, ad avere ispirato Julia e Karoline, della storica famiglia Elena Walch dell’Alto Adige. Una produzione, la loro, focalizzata unicamente su un Trentodoc in grado di esprimere longevità e artigianalità.
La collaborazione con Odilon de Varine
Accanto alle due giovani imprenditrici, a presentare le prime due cuvée di bollicine di montagna - risultato di un lavoro accurato durato dieci anni - l’enologo Stefano Bolognani, affiancato a un certo punto del progetto, come facilitatore, da chi di questi vini se ne intende: monsieur Odilon de Varine.

L'enologo Stefano Bolognani
Partendo da una base già solida - la visione di Julia e Karoline, il terroir, l’esperienza e la tecnica di Stefano Bolognani combinata a una profonda conoscenza del territorio - Odilon ha svolto un ruolo semplice e complesso allo stesso tempo: farsi interprete della volontà di produrre il miglior spumante Metodo Classico in Italia.
Il fascino discreto dei nuovi Trentodoc
Due le versioni presentate in questi giorni: Montis Arcentarie Blanc de Blancs Riserva 2017 e Millesimato Riserva 2019. Entrambi Extra Brut, vengono prodotti con Metodo Classico seguendo rigorosi protocolli qualitativi: l’obiettivo è ottenere vini longevi, strutturati, con forte identità territoriale. I vini Moncalisse sono tutti solo Riserva, un omaggio al tempo e alla qualità necessari per realizzare spumanti Metodo Classico dalla forte identità. E per sottolineare l’unicità del territorio in cui vengono prodotte le bollicine delle sorelle Walch, in etichetta si trovano i dettagli sull’origine geografica con le coordinate gps, la data della sboccatura e il dosaggio. Sull’etichetta del Montis Arcentarie, in particolare, sono indicate anche l’altitudine esatta del vigneto, il numero preciso di bottiglie prodotte e la percentuale dei vitigni, per dare la possibilità agli appassionati di cogliere tutta la profondità della sua origine unica.

I vigneti della cantina Moncalisse
Montis Arcentarie Blanc de Blancs Extra Brut Riserva 2017
In particolare, le uve di Montis Arcentarie provengono esclusivamente dalla storica parcella a pergola Chardonnay, caratterizzata dall’utilizzo di una diversità di cloni: antiche viti caratterizzate da radici profonde, in grado di conferire più costanza in termini di qualità tra le diverse annate, oltre a dare più struttura e complessità al vino. Vengono raccolte a mano a inizio settembre, quando l’uva raggiunge il perfetto equilibrio tra freschezza e maturità. La vinificazione avviene in acciaio con una piccola parte in barrique, cui segue un affinamento in bottiglia sui lieviti di 80 mesi. Dégorgement a gennaio 2025: il risultato è un vino di grande complessità e con lungo potenziale d’invecchiamento. Struttura piena e raffinata, con un equilibrio tra morbidezza ed elegante mineralità. Chiusura lunga e persistente con sentori di nocciola e mandorla.
Blanc de Blancs Extra Brut Riserva 2017
Di grande eleganza e purezza, il Millesimato rappresenta al meglio la finesse del suo territorio in un anno, il 2017, ottimale per i bianchi. Anch’esso composto da uve del vigneto di proprietà, con 56 mesi di affinamento in bottiglia sui lieviti, fermentazione in acciaio per l’80% e il rimanente 20% in barrique. Sboccatura eseguita a gennaio 2025.
Una cantina studiata ad arte
Per degustare nel luogo di origine questi due prodotti di eccellenza e ammirare allo stesso tempo le linee perfette della cantina-scultura voluta da Julia e Karoline - dall’alto spicca una spirale bianca di grande eleganza tra il verde delle vigne - occorre aspettare la primavera 2026, quando saranno terminati i lavori. Mentre le bottiglie, a tiratura per ora piuttosto limitata (14mila in tutto, destinate nel tempo a salire a 100mila), sono a disposizione degli appassionati e di quanti sanno apprezzare la qualità di vini che nulla hanno da invidiare ai cugini francesi.
Strada Avisio 27 38045 Civezzano (Tn)