Dopo il successo delle edizioni ad Alberese, “mareMMMa, la Natura del vino” è approdata alla Certosa di Firenze con oltre 400 etichette in degustazione presentate da 95 produttori (dovevano essere 96 ma Antonio Camillo ha dato forfait), provenienti da 17 comuni della provincia di Grosseto.

Per la prima volta la Certosa di Firenze ha accolto mareMMMa
Consorzi uniti per promuovere il vino maremmano
L’appuntamento, promosso dai Consorzi di Tutela del vino della Maremma Toscana, del Montecucco e del Morellino di Scansano e organizzato da MExTE Eventi è stato pensato prevedendo una prima fascia oraria per gli operatori di settore e una seconda anche allargata ai wine lover. L’evento è stato supportato da Vetrina Toscana, il progetto della Regione in collaborazione con Unioncamere Toscana, che promuove il turismo enogastronomico, con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana. L’iniziativa conferma la volontà dei Consorzi di rafforzare la visibilità delle proprie denominazioni e valorizzare la qualità, la biodiversità e l’identità del vino maremmano in uno dei mercati più strategici della regione. vitivinicolo , dove terroir e climi estremamente diversi si ritrovano proprio nella sfaccettature dei vini. Necessaria una draconiana selezione per stringere a 20 i nostri consigli per gli acquisti.
Le prime degustazioni: Castiglione della Pescaia e Cinigiano
Saltati Campagnatico Capalbio e Castel del Piano arriviamo al blocco di Castiglione della Pescaia, selezionando Cacciagrande. È un’azienda giovane e dinamica, di proprietà di Bruno Tuccio, che si avvale della collaborazione di David Cicerchia, giovane enologo tuttofare che lo aiuta nella non semplice conduzione aziendale. Dopo una lunga collaborazione con il padre, Bruno a un certo punto, ha deciso di staccarsi e di continuare da solo l’avventura di vignaiolo. Il tempo pare gli stia dando ragione. Il Maremma Toscana Viognier 2024 è pulito, con note olfattive salmastre e fruttate di buona intensità, propone un gusto fresco, tonico, essenziale, dalla coda leggermente vegetale.

A mareMMMa spazio ai produttori di 17 comuni della provincia di Grosseto
Il territorio di Montecucco, un terroir in crescita
Segue il drappello di Cinigiano dove spunta Basile. Giovan Battista Basile, infatuatosi dei bellissimi panorami, approdò su queste colline alla fine degli anni Novanta e una volta che si decise ad acquistare il podere ormai in abbandono, fu tra i primi a intraprendere un ristrutturazione ispirandosi a principi di rispetto ambientale. La casa e la cantina sono state costruite in bioedilizia, con pannelli fotovoltaici per l’efficientamento energetico. Per le vigne ci si è indirizzati sul biologico.

Da sinistra Bernardo Guicciardini Calami, Francesco Mazzei, Leonardo Marras, Giovan Battista Basile
Il Montecucco Sangiovese Cartacanta 2021 ci ha particolarmente convinto. Naso sottile di frutta, fiori ed erbe aromatiche trova piena corrispondenza in una trama longilinea, fresca, dai tannini, sfumati. Il disegno in sottrazione non contempla magrezza, facendosi altresì garante dell’estrema piacevolezza. Restiamo in quel di Cinigiano con Collemassari. Da anni punto di riferimento per l’intera denominazione, questa azienda è impegnata nella valorizzazione del territorio nella sua interezza, ragion per cui si sta procedendo con l’implementazione del fotovoltaico ai fini dell’autosufficienza energetica. Altro tema attuale, con i cambiamenti climatici in atto, riguarda l’uso corretto delle risorse idriche, come dimostra la costruzione di un quarto lago per il fabbisogno aziendale.
Il Montecucco Sangiovese Poggio Lombrone Riserva 2019 possiede aromi fruttati, floreali e agrumati di buona intensità e amalgama. Al gusto è elegante, levigato, con un tannino sottile e setoso. Proseguiamo nello stesso blocco con Salustri. Parlare di Leonardo Salustri è parlare della storia del vino di Montecucco. Fra i principali sostenitori nonché fondatori della denominazione di origine, con la sua azienda, sorta di un meraviglioso contesto paesaggistico dove la natura si palesa con generosità, è stato fra i primissimi ad ottenere la certificazione biologica in Maremma. Da qualche anno, nella conduzione agronomica ed enologica, è affiancato dal figlio Marco.

Oltre 400 etichette in degustazione a mareMMa
Il Montecucco Sangiovese Santa Marta 2023 apre su sentori ematici e di frutta rossa. Lo sviluppo, nonostante la pienezza di forme, è dinamico e articolato, caratterizzato da un bel grip acido-tannico. E concludiamo questo segmento con Vegni e Medaglini. È una bellissima storia di riscatto e sacrifico quella dei Vegni, che dalla metà del secolo scorso sono riusciti, grazie all’intraprendenza e al coraggio del nonno, ad acquistare il podere in cui aveva lavorato a lungo da mezzadro. Dopo l’acquisizione di altri terreni avvenuta negli anni Ottanta, che hanno portato la proprietà ad un’estensione complessiva di 120 ettari, l’azienda continua anche oggi a essere condotta dalla famiglia, insieme a Marcello Medaglini.
Magliano e dintorni: il cuore pulsante della nuova Maremma
Il Maremma Toscana Ciliegiolo 2022 ci intriga assai, Il profilo olfattivo è caratterizzato da un frutto che si esprime con chiare desinenze di ciliegia e si innesta su riflessi garbatamente floreali che donano finezza. Al gusto troviamo freschezza e sapidità, un tannino non invadente, connotazioni che lo rendono morbido e avvolgente. Ecco un Ciliegiolo tipico, gastronomico e beverino. La mappa ci porta alla tappa successiva, quella di Civitella Paganico, con Tenuta l’Impostino. L’azienda di Patrizia Chiari segue un programma di sviluppo qualitativo nei propri vini nel pieno rispetto ei principi biologici. In più, ha aderito al progetto Biopass per la misura, la salvaguardia e l’incremento della biodiversità in viticoltura. Oggi la tenuta ha assunto un ruolo di crescente importanza, affermandosi proprio in ragione dei risultati raggiunti in questo angolo di Toscana tra Montalcino e la Maremma. Davvero convincente il Maremma Toscana Ottava Rima 2023. Ritmato e sincero, gioca sull’equilibrio delle voci e su un carattere mediterraneo ben enucleato dal tratto varietale, riconducibile all’Alicante. L’emblema del vino quotidiano.
Gavorrano e Grosseto: cantine d’autore e grandi classici
Il segmento successivo è quello di Gavorrano con sosta d’obbligo a Rocca di Frassinello, che sta diventando qualcosa di più di una semplice dépendance maremmana della Castellare di Paolo Panerai. A cominciare dalla spettacolare cantina realizzata su progetto di Renzo Piano, un’opera d’arte straordinaria dedicata al mondo del vino. Poi ci sono le etichette, tutte valide, e tutte in progresso qualitativo determinato anche dalla maggiore età dei vigneti. Il Maremma Toscana Rocca di Frassinello 2021 offre una ritmica gustativa di susina rossa, mint chocolate, genziana, cumino, pepe di Schuan e garrigue. Tannicità compatta, addensante, rilascia però fresca succosità di ribes rosso a centro bocca, chiudendo la persistenza con scie di melagrana, cannella e scorza d’arancia.

A mareMMMa erano presenti 95 produttori
Da Gavorrano a Grosseto è un attimo con la presenza di Moris Farm. L’azienda fondata da Gualtiero Moris e portata avanti dal genero Adolfo Parentini rappresenta uno dei capisaldi della Maremma avendo sempre presentato vini di grande personalità e di elevata qualità. Lo stile è classico-moderno con un uso dei legni molto laico nei confronti dei vini. . Negli ultimi anni con l’arrivo del figlio Giulio , l’azienda ha dato una sterzata verso un moderato modernismo con una ricerca olfattiva più fruttata. Il Toscana IGT Rosso Avvoltore 2019 ha un ventaglio odoroso di mora, prugna, viola appassita, eucalipto, cannella, chiodi di garofano e bastoncino di liquirizia. Ingresso caldo e vellutato, da cui emerge un tannino vigoroso ma cesellato, che duetta con la freschezza nel condurre il gusto verso un finale lungo di susina nera e cioccolato.
Proseguiamo con Val delle Rose. L’investimento maremmano della famiglia Cecchi negli anni è cresciuto di importanza. E dal 2011 il completamento della nuova cantina di vinificazione e invecchiamento, perfettamente attrezzate e collegata alla nuova area, inaugurata nel 2016 dedicata all’ospitalità su cui Andrea Cecchi punta molto per implementare la conoscenza del territorio e dei suoi vini. Il Morellino di Scansano Riserva Poggio Leone 2021 ha naso scuro con humus, macchia mediterranea, confettura di ciliegie nere e sbuffi erbacei. Bocca austera ma di stoffa , piena strutturata, succosa.
Il blocco di Magliano: Vermentino, tradizione e nuove energie
Confinante il blocco, di Magliano in Toscana, piuttosto nutrito. Andiamo avanti con la Fattoria di Magliano. Nicola Lenci figlio del fondatore e responsabile commerciale, ci racconta con orgoglio la storia della Fattoria, una storia che ha avuto inizio alla fine degli anni Novanta, con il padre Agostino che ha trovato in questo territorio le condizioni ideali per concretizzare la sua idea di vino. Oggi, a completare il quadro, c’è uno staff preparato e collaborativo che si avvale della collaborazione dell’enologa Graziana Grassini. Il Maremma Toscana Vermentino Pagliatura 2024 è connotato su profumi di frutta bianca e cenni mediterranei, ed è la sapidità più del tono acido a donargli freschezza a ad allungarne il sorso. Poi arriva Cantina La Selva. Karl Egger ha fondato La Selva nel 1980. Qui produce anche verdure e cereali, dal 1985 realizza conserve di frutta e verdura e alleva chianine, il tutto su una superficie di 800 ettari. Responsabile della cantina e dell’attività vitivinicola è invece Giulio Serafinelli, giovane e dinamico enologo toscano, con la consulenza dell’enologo Leonardo Conti e dell’agronomo Giovanni Cerretelli.

I vini maremmani sono in ascesa
Il Maremma Toscana Vermentino 2024 ha profumi di salvia e macchia mediterranea con una bella diffusione al palato. Vivace, fresco, salino, con risvolti finali di mandorla. Il blocco di ferro continua con Podere 414. Ci troviamo nel cuore della Maremma, in piena Docg Morellino di Scansano, in un territorio affascinante e u po’ selvaggio, dove l’uomo ha sempre vissuto in simbiosi con la natura. Qui l’enologo Maurizio Castelli negli anni Novanta ha deciso di iniziare l’attività di vignaiolo in proprio. Da diverso tempo l’azienda è condotta dal figlio Simone, che una volta laureatosi in Agraria si è tuffato subito sull’attività di famiglia, con pregevoli risultati. Il Toscana Rosso Badilante 2023 ha molte cose da dire. Un Sangiovese ricco di profumi fruttati che si intersecano con suggestioni balsamiche e speziate. È un vino elegante, di buona struttura, dalla trama tannica fine e dalla discreta acidità il cui finale lungo e persistente scopre interessanti sfumature minerali.
Manciano: nuove realtà e certezze del territorio
Manciano chiude in bellezza con Tenuta il Quinto. L’imprenditore francese, originario di Saint-Etienne, Remi Saby e la sua famiglia, la moglie Sabrina e le figlie Vittoria e Carlotta, approdano a Magliano in Maremma acquistando nel 2016 la bella proprietà di Tenuta il Quinto, 70 ettari totali di cui 14 vitati a conduzione biologica. Sotto la guida dell’enologa Valentina del Bello, e dell’agronomo Giacomo Sensi, si coltivano vitigni internazionali , Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Merlot e Syrah, insieme al Sangiovese. La cantina è mozzafiato, integrata nel paesaggio. Una nuova promettente realtà su cui puntare i riflettori. Il Morellino di Scansano Riserva Ficaie 2024 ha note fruttate di amarena matura che si alternano a petali di rosa essiccati, note balsamiche che poggiano su uno sfondo avvolgente d note terziarie. La bocca è in linea con la potenza del naso, polposa, con finale lungo su note di vaniglia. Vino dallo stile austero e ricco, molto promettente.

Dal mare alle colline: i segreti dei vini maremmani a mareMMMa
Ci spostiamo nell’attiguo settore di Manciano con I Cavallini. Spetta a Nicola Pirozzi e al fratello Roberto la conduzione de I Cavallini, coadiuvati a validi collaboratori tra i quali l’enologo Gabriele Cesolini. Lo fanno nel pieno rispetto di quelle che sono le tradizioni e gli affetti di questa azienda storica e familiare. E’ una sinfonia, come piace descriverla a Nicola, considerando che, partendo dall’allevamento di mucche per la produzione di latte, si produce il letame utilizzato poi per tutte le altre colture. Il Maremma Toscana Ciliegiolo 2022 è un vino sincero fruttato e balsamico. La sostanza che esprime è mediterranea, con apprezzabili rimandi minerali.
Ancora a Manciano concludiamo con Tenuta Montauto. La Maremma che non ti aspetti è ormai una realtà consolidata, presso la Tenuta Montauto. Riccardo Lepri ha fortemente creduto nelle potenzialità dell’azienda di famiglia, nata dal lavoro e dalla caparbietà di suo nonno Eros, intuendo quanto quei terreni, ricchi di minerali, e la loro esposizione alle correnti marine, potessero essere suolo fertile per la coltivazione di vitigni inusuali per la zona come Sauvignon Blanc e Pinot Nero. Ci ha colpiti il Maremma Toscana Sauvignon Enos 2023. Da vigne vecchie di oltre quarant’anni, è elegante e complesso, esprimendosi con un fraseggio sottile di fiori bianchi e macchia mediterranea, agrumi e frutti tropicali, sostenuti da una piacevole nota minerale. Al palato è ampio, teso e persistente. Brillantissimo conseguimento.
Orbetello, Roccalbegna, Scansano: una nuova tradizione
Saltata Massa Marittima arriviamo ad Orbetello con Bruni. L’azienda è situata nei pressi di Fonteblanda e rappresenta con confortante continuità una delle espressioni migliori della Maremma enoica. Condotta dai Fratelli Marco e Moreno, conta su una cantina da poco rinnovata all’insegna della tecnologia mentre non mancano anche ulteriori acquisizioni in termini di vigneti, dove le lavorazioni sono rigorose marciano verso la certificazione a biologico. Lo stile della casa propone etichette di fattura impeccabile, dal respiro moderno e capaci di rendere al meglio il temperamento generoso dei vini ottenuti in questo angolo di Toscana. Il Maremma Toscana Grenache Alicante Oltreconfine 2021 si conferma un vino centrato, dai profumi di piccoli frutti rossi e spezie, ad anticipare una bella energia gustativa che si muove tra tannini levigatissimi e rimandi balsamici Brillantissimo conseguimento.
Confinante con Orbetello l’unica azienda di Roccalbegna è Villa Patrizia. Alessio Casamatta, con l’acquisizione dell’azienda di famiglia, ha coronato il sogno di poter lavorare nella sua terra dando continuità a una storia molto legata alle tradizioni, che si tramanda da nonno a nipote. Un’idea di lavoro artigianale e di una vita di campagna dura e faticosa, ma allo stesso tempo semplice e genuina, da viversi senza inseguire mode ma nel pieno rispetto del territorio e di quello che può offrire. Il Toscana IGT Bianco Sciamareti 2024 deriva da uve Malvasia e Procanico. Dalle vecchie vigne nasce questo bianco dalle sfumature floreali di camomilla e ginestra, e dalla bocca fruttata e tesa, di persistenza sapido-minerale.

A mareMMMa riscontro soddisfacente in termini di presenze
Saltata Roccastrada si fa sosta Scansano con la Cantina dei Vignaioli di Scansano. Nata nel 1972, la cantina cooperativa è oggi un punto di riferimento per tutto il comprensorio e conta ben 170 soci dislocati nei comuni limitrofi a Scansano. Sotto la guida del Direttore Sergio Bucci, l’azienda sta rafforzando sempre di più la sua fama nei mercati interni e internazionali. Il nuovissimo impianto di imbottigliamento acquistato nel 2020 abbatte i costi con notevoli benefici in termini di risparmio energetico e impatto ambientale. Il Maremma Toscana Ciliegiolo Capoccia Riserva 2024 è un Ciliegiolo ben disegnato, limpido nell’espressione fruttata e varietale, morbido nello sviluppo, con una grande facilità di beva.
Restiamo a Scansano con Roccapesta. Questa è un’azienda in continuo aggiornamento. Accanto alla cantina, alcuni muretti delimitano i nuovi lavori di un’ampia terrazza con vista sulle colline maremmane, tra la costa dell’Argentario e il paesaggio montano dell’Amiata. Organizzazione e attenta scelta di priorità e obiettivi sono i precetti gestionali di Alberto Tanzini, che applica i cambiamenti in modo graduale, ai fini di un miglioramento progressivo della qualità dei prodotti.Uno dei migliori assaggi della giornata è il Morellino di Scansano Calestaia Riserva 2019 Il variegato spettro olfattivo è solo un preludio alla signorilità della tram gustativa. Il finale è splendidamente slanciato.
Sorano: Sassotondo, il trionfo del Ciliegiolo
Saltando Seggiano il nostro viaggio si conclude in bellezza a Sorano con Sassotondo. Arrivati da Roma nel 1990 per sfuggire al caos della grande città Carla Benini e Edoardo Ventimiglia in tutti questi anni si sono dedicati con passione al vitigno autoctone per eccellenza della zona di Pitigliano, il Ciliegiolo, divenendone senza dubbio i migliori conoscitori. L’approdo a conseguimenti di eccellenza lo si deve, oltre che alla loro caparbietà ad approfonditi studi sul vitigno e sui terreni a lui più adatti. Veramente un top wine il Maremma Toscana Ciliegiolo San Lorenzo 2021. 100 & Ciliegiolo dal vigneto omonimo. Floreale scuro, sottobosco fresco. Note di spezie e ciliegia. Bocca elegantissima con una progressione leggiadra, sapida e avvolgente,. Finale saporito su note boschive e frutto rosso. Persistente e raffinato.
Bilancio finale: una Maremma sempre più protagonista
A tirare il bilancio conclusivo sono Bernardo Guicciardini Calamai, Francesco Mazzei, Leonardo Marras e Giovan Battista Basile, che hanno commentato positivamente il riscontro in termini di presenze (oltre 500) sottolineando quanto la sinergia tra questi Consorzi stia portando il settore ad interessarsi sempre di più a questo territorio. Dalla Certosa di Firenze è tutto.