Branca, storica azienda milanese nata nel 1845 dall’intuizione di Bernardino Branca con la creazione del Fernet-Branca, celebra i 180 anni di attività. L’azienda, ancora di proprietà della famiglia, oggi alla sesta generazione, ha sviluppato un modello imprenditoriale che integra innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. «Festeggiamo i 180 anni della distilleria - dichiara il presidente e amministratore delegato Niccolò Branca al Corriere della Sera -. Abbiamo contribuito a divulgare il saper fare italiano, introducendo strumenti moderni di gestione e sostenibilità dell’impresa».

Il Fernet Branca è presente in oltre 160 Paesi
Presenza internazionale e gamma prodotti
Il gruppo, con sede storica in via Resegone a Milano, è oggi presente in oltre 160 Paesi, con l’80% del fatturato generato all’estero. La gamma comprende Fernet-Branca, Brancamenta, Stravecchio Branca, Carpano, Antica Formula, Punt e Mes, Borghetti e Grappa Candolini. Secondo i dati Nomisma, la filiera degli amari genera un impatto economico diretto, indiretto e indotto superiore a 5 miliardi di euro, con un moltiplicatore pari a 4,5: ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle imprese genera 4,5 euro nel sistema economico italiano.
Risultati economici e sostenibilità
Il gruppo Branca registra nel bilancio recente risultati positivi: 465,89 milioni di euro di valore economico generato (+19%), +21% il valore della produzione, +47% l’utile netto. Il bilancio di sostenibilità segnala un aumento del 16,5% nel valore economico distribuito, mentre il volume di prodotto imbottigliato ha raggiunto quasi 80 mila tonnellate, a conferma della solidità della domanda.

Niccolò Branca, presidente e ad del Gruppo Branca
«Consideriamo i consumatori come veri co-imprenditori, verso i quali orientarsi per comprendere e anticipare le nuove traiettorie del consumo», spiega Branca. L’azienda ha costruito la propria presenza globale su mercati consolidati e in crescita: nel 1999 il Fernet Branca ha iniziato a diffondersi in Argentina come cocktail Fernandito. Nel 2024, l’export di spirits italiani ha superato 1,8 miliardi di euro, con Germania e Stati Uniti come principali mercati. «Resta un grande potenziale in Brasile, Messico, Cile, Paraguay, Pacifico ed Est Europa», conclude Branca.
Via Resegone 2 20159 Milano