Negli anni novanta anche in Sicilia il vino Novello era diventato un fenomeno di successo. Erano tante le cantine che lo facevano e lo vendevano abbastanza caro, ed erano numerosi gli eventi e le fiere dedicate a questa particolare tipologia.

Il Cupido Principe di Corleone e il Novello CVA di Canicattì, due Nero d'Avola in purezza
Col trascorrere degli anni questo fenomeno, come repentinamente era nato, velocemente si è esaurito, come al solito vittima della moda che allora cercava vini strutturati, potenti, intensi e dei prezzi, ma anche della legge che permette anche solo il 40% delle uve vinificate con la macerazione carbonica, la specifica metodologia del Novello, snaturandone le caratteristiche intrinseche e particolari.
Il ritorno del Novello: un vino facile, immediato e contemporaneo
Oggi nell’isola sono poche le cantine che hanno a listino il Novello, si reputa meno di 10, ma sta cambiando il mercato: ormai si tende a privilegiare il vino facile da bere, piacevole, fruttato, non tannico, non impegnativo per cui se lo si fa bene avrà un futuro roseo. Per fare un buon Novello i grappoli, sani, integri e interi, si introducono in vasca chiusa dove viene immessa CO2 che provoca la fermentazione intracellulare per cui lo zucchero fermenta dentro l’acino, dopo meno di 10 giorni si svina e si completa la vinificazione, stabilizzazione e imbottigliamento. Dal 1° novembre può essere immesso nel mercato.
I profumi del novello richiamano la frutta rossa fresca, le viole, a volte note di spezie dolci. Al palato è rotondo, poco tannico e molto scorrevole, ideale per chi cerca un vino immediato e piacevole, senza complessità impegnative.
Nero d’Avola Novello: due interpretazioni siciliane a confronto
Ne degustiamo due, entrambi di Nero d’Avola in purezza, Terre Siciliane Igp, macerazione carbonica al 100% che garantisce la fragranza dei vini. Il Novello di CVA Canicattì, una coop con 300 soci, 700 ettari tra Canicattì (Ag) e altri comuni, oltre a 4 ettari di vigneti sull’Etna, che da anni fa vini eccellenti vincitori di tante medaglie d’oro con la guida illuminata del presidente Giovanni Greco. Nel calice colore rubino brillante; al naso inizia con tanta frutta fresca rossa poi diventa complesso da ottimo vino tradizionale con liquirizia, caffè, pepe; in bocca grande armonia, tannini soavi, discreta acidità, una beva appagante.

Il Novello di CVA Canicattì, Terre Siciliane Igp
Il secondo è Cupido Novello di Principe di Corleone, cantina della famiglia Pollara, che oltre a fare ottimi vini offre una comoda ospitalità; sono 200 ha di vigneti di cui 60 di proprietà, gestione totalmente sostenibile. Nel calice colore rosso ciliegia con sfumature viola; all’olfatto un tripudio di frutta: fragoline, lamponi, a polpa gialla; al palato arriva quasi amabile, fragrante, poi sviluppa tannini leggeri, equilibrata acidità, abbastanza lungo e con discreto corpo.

Cupido Novello di Principe di Corleone
Entrambi costano poco, circa € 10 in enoteca, si bevono con gusto, allegramente, da aperitivo o pasto non impegnativo; ideali davanti al camino sgranocchiando castagne. Entrambi sono capaci di lunga vita, solo che passati i sei mesi diminuisce il fruttato ed aumentano le caratteristiche di buon vino tradizionale.