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venerdì 05 dicembre 2025  | aggiornato alle 07:35 | 116137 articoli pubblicati

strategia

Al via la missione Spritz-Usa: così Campari vuole diventare lifestyle globale

Campari punta sugli Stati Usa rilanciare la crescita: l’Aperol Spritz diventa il perno della strategia di Simon Hunt, che avvia la cessione di 30 marchi e mira a rafforzare il portafoglio, mentre il titolo resta volatile in Borsa

 
04 dicembre 2025 | 17:33

Al via la missione Spritz-Usa: così Campari vuole diventare lifestyle globale

Campari punta sugli Stati Usa rilanciare la crescita: l’Aperol Spritz diventa il perno della strategia di Simon Hunt, che avvia la cessione di 30 marchi e mira a rafforzare il portafoglio, mentre il titolo resta volatile in Borsa

04 dicembre 2025 | 17:33
 

Campari riparte dagli Stati Uniti per rilanciare la crescita globale: l’Aperol Spritz è ancora poco conosciuto da metà degli americani e il nuovo ceo Simon Hunt punta a trasformarlo in un fenomeno a stelle e strisce. Il piano passa dall’espansione in 11 città chiave, dalla vendita di 30 marchi non strategici e da un focus sui brand più redditizi, mentre cresce anche l’interesse per il no/low alcol. Sullo sfondo, Barclays definisce il titolo sottovalutato nonostante le recenti debolezze in Borsa.

Al via la missione Spritz-Usa: così Campari vuole diventare lifestyle globale

Campari vuole spingere l'Aperol Spritz negli Usa

Un mercato ancora da conquistare

Il nuovo amministratore delegato di Campari, Simon Hunt, vede negli Stati Uniti il principale territorio di espansione per l’Aperol Spritz, oggi icona dell’aperitivo europeo. Come dichiarato nel podcast Bloomberg «Quello che i Soldi non Dicono», «metà degli americani non ha mai sentito parlare dell’Aperol Spritz», un dato che evidenzia un ampio margine di crescita per il gruppo italiano. Entrato in azienda a gennaio, Hunt ha ereditato un titolo che negli ultimi due anni ha perso circa il 40% del suo valore. Il rilancio passa proprio dallo Spritz, destinato a diventare un riferimento anche oltreoceano.

Al via la missione Spritz-Usa: così Campari vuole diventare lifestyle globale

Simon Hunt, ceo di Campari

Le città chiave e la nuova strategia commerciale

L’espansione di Campari negli Stati Uniti si concentra inizialmente su 11 grandi città, tra cui New York, Los Angeles, Miami, Chicago, Austin, Denver, San Francisco, Boston, Jersey City, Phoenix e Las Vegas. Secondo l’analista di Barclays Laurence Whyatt, queste metropoli rappresentano già il 65% del consumo di Aperol nel Paese.

Il passo successivo sarà l’ingresso nelle successive 10 città più grandi, un’azione che potrebbe incrementare le vendite del 12% in cinque anni. Hunt individua come stati strategici la California, New York, il Texas e la Florida, aree dove il consumatore «aspira a essere italiano», come ha spiegato nel podcast.

La posizione di Barclays sul titolo Campari

Nonostante il rallentamento in Borsa, Barclays definisce Campari «sottovalutata». L’istituto mantiene il giudizio overweight, indicando vari elementi positivi: il carattere premium dell’Aperol Spritz, la crescita negli Stati Uniti, la conclusione del piano di investimenti e l’esperienza internazionale del nuovo CEO. La banca ha rivisto al rialzo le stime di fatturato USA dal 2027 e quelle di profitto sia in Stati Uniti sia in EMEA, arrivando a una previsione «circa il 10% e circa il 12% superiore al consenso Bloomberg per il 2027 e il 2028».

Riorganizzazione del portafoglio: Campari verso la cessione di 30 marchi

Il piano di crescita negli Stati Uniti si inserisce in una strategia più ampia di razionalizzazione del portafoglio. Il nuovo amministratore delegato Simon Hunt, in carica da gennaio 2025, ha confermato l’intenzione di vendere circa 30 marchi ritenuti non strategici, pari a circa il 9% del fatturato del gruppo. «Se non rendono, perché tenerli?», ha dichiarato al Sole 24 Ore, spiegando che l’obiettivo è concentrare investimenti sui brand a maggiore redditività e ridurre la leva finanziaria, scesa da 3,6 volte a 2,9 volte l’Ebitda, con la prospettiva di raggiungere 2,5 volte «il più velocemente possibile». Le recenti cessioni di Tannico e Cinzano rappresentano i primi passi di un processo che proseguirà nel 2026, con ulteriori trattative già avviate.

Al via la missione Spritz-Usa: così Campari vuole diventare lifestyle globale

Cinzano non sarà l'unico marchio di Campari ad essere ceduto

Hunt ha confermato anche una fase di maggiore disciplina nelle acquisizioni, dopo oltre vent’anni di espansione che hanno portato il gruppo a superare i 70 marchi complessivi. In questa fase, il focus resta su brand come Aperol, Wild Turkey ed Espolòn, ritenuti centrali per la crescita internazionale. Resta aperto anche il dossier Courvoisier, acquisito nel 2023 e oggi ancora in fase di integrazione. «C’è molto da lavorare», ha ammesso il ceo, convinto però che «fra dieci anni diremo che è stato un buon acquisto». Accanto agli spirits, Campari osserva con attenzione la crescita del segmento no e low alcol, trainato dal successo del Crodino. Hunt non esclude l’introduzione di nuove soluzioni analcoliche interne, considerandole una leva di sviluppo coerente con le mutate abitudini di consumo e con la leadership del gruppo nel mondo degli aperitivi.

Le performance del titolo in Borsa

Il titolo Campari chiude la settimana con un rialzo del 4%, ma la performance annuale resta negativa, a -2,6%. L’ultimo mese registra un lieve -0,5%, mentre gli ultimi tre mesi segnano un calo superiore al 5%. Il gruppo risente del calo dei consumi, dei dazi e dell’effetto di un euro forte sul dollaro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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