C’è un gin italiano che sorprende per gusto, qualità e un packaging davvero esclusivo. Presobene si pone tra gastronomia e mixology, mondi che condividono la stessa ricerca di precisione e sensibilità, ed è il risultato della visione di Stefano Grandi, cuoco che ha imparato a trattare le botaniche con lo stesso rispetto che dedica agli ingredienti in cucina. Il gusto è quello che affiora dal ricordo di un piatto, dall’incontro tra sale e agrume, da un’idea di convivialità misurata, mai eccessiva.

La bottiglia di Presobene, disegnata da Ivo Redaelli, con le sue sfaccettature irregolari che catturano la luce
Il concetto di gin da pasto
Da questa esigenza nasce il concetto di gin da pasto, un distillato pensato per accompagnare, capace di trovare con il cibo la stessa sintonia che unisce un bianco minerale a un pesce o un rosso corposo a una carne. Le botaniche scelte - limone della Costiera, cappero di Salina, gelso, finocchietto selvatico, melissa, camomilla, acacia e foglia di ciliegio - costruiscono un equilibrio dinamico, mai rigido.

Le botaniche mediterranee che definiscono il profilo aromatico di Presobene
L’agrume apre la scena, il cappero aggiunge profondità, il fiore ammorbidisce, la corteccia chiude e dà struttura, in un susseguirsi di aromi che si rincorrono con la naturalezza di una melodia ben scritta, limpida e senza eccessi.
Distillazione e stile: un London Dry Gin mediterraneo
La distillazione avviene seguendo la stessa logica che guida la cucina d’autore: attenzione al dettaglio, rispetto dei tempi, ricerca della pulizia del gusto. Ne nasce un profilo nitido e riconoscibile, pensato per la miscelazione essenziale o creativa ma anche per accompagnare un pasto, dai piatti vegetali e marini ai formaggi freschi. Durante la degustazione al Portrait Milano di questo nuovissimo London Dry Gin, che racconta il Mediterraneo con rigore tecnico e sensibilità gastronomica, abbiamo potuto apprezzarne la duttilità sia sorseggiato in purezza, sia nei classici cocktail, riveduti e corretti in una esclusiva mixology. Effettivamente, il Gin si è dimostrato all’altezza di un pasto completo.

Presobene in miscelazione essenziale: versatilità e identità in ogni drink
Packaging e design della bottiglia
Per finire, la confezione. Disegnata da Ivo Redaelli, architetto milanese con una lunga esperienza tra interior e hotellerie, la bottiglia di Presobene traduce in forma la filosofia del gin, ovvero equilibrio, trasparenza e luce. Il vetro, modellato con sfaccettature irregolari, cattura ciò che la circonda e lo restituisce in riflessi mutevoli, come la superficie del mare quando cambia il vento. Ogni linea è studiata per generare movimento anche nell’immobilità, perché un oggetto statico possa comunque vivere di luce propria. Il tappo dorato, pensato come una piccola scultura, evoca il sole attraverso il calore del metallo e la precisione della forma. Presobene è proposta in due versioni, bianca e oro. In entrambe le interpretazioni, si colloca nella tradizione del design italiano più autentico, quello che unisce funzione e bellezza.