Camporeale vanta tra i più vocati territori della Sicilia per i vigneti, nel cuore della Doc Monreale, in provincia di Palermo. In contrada Macellarotto, a quote tra i 500 e i 700 m, Giuseppe Vaccaro negli anni 50 coltivava 5 ha di uva che vinificava in proprio in modo rustico per venderne il vino sfuso localmente. Negli anni 80 il figlio Calogero ampliò i vigneti ed estirpò le vecchie viti di varietà reliquie e fino al 96 impiantò Nero d’Avola, Catarratto, Syrah ed infine Grillo. Fu l’arrivo in azienda del nipote Giuseppe, fresco di diploma di perito agrario, a dare l’assetto attuale, moderno, efficiente e vocato alla qualità.

Syrah di Macellarotto e Bianco di Mortilli della cantina Case Alte
Verso la coltivazione biologica e sostenibile
Giuseppe, a cui in campagna continua a dare una valida mano il padre, si orientò verso la coltivazione biologica che divenne certificata nel 2008. Nel 2010 si costruì la cantina sulla cima di un dolce colle a Macellarotto, dove si possono ospitare, su prenotazione, visite e degustazioni. Come consulente enologo si serve di Benedetto Alessandro, anch’egli giovane ma di grande talento e già di successo, ed insieme orientano la produzione verso la sostenibilità e l’artigianalità.
Accompagnati da altri 20 ha di seminativi e pochi ulivi, sono solo 11 gli ettari di vigneti, che hanno una resa molto bassa per l’età e per i drastici diradamenti primaverili che diminuiscono considerevolmente la produzione, determinando grappoli di grande qualità e permettendo ai Vaccaro di seguire le vigne pianta per pianta con una coltivazione che rispetta la natura.
Le etichette Doc Monreale e Sicilia
Con la bontà delle uve il lavoro in cantina viene facilitato e semplificato col risultato che al vino basta la resa bassa, la temperatura controllata e un lungo affinamento per raggiungere alte vette. Sono 5 etichette, tutte Doc Monreale o Sicilia, 3 bianchi e 2 rossi.

Calogero e Giuseppe Vaccaro della cantina Case Alte
Degustazione del Syrah di Macellarotto
Degustiamo Syrah di Macellarotto e Bianco di Mortilli, entrambi 2023 Doc Monreale. Il Syrah è il vitigno rosso più diffuso nella Doc e in questo territorio si è ambientato così bene da dare uve e vini eccellenti; la vigna, impiantata nel 1998 è a 500 m in terreni argillo-sabbiosi; sono 3.600 piante/ha con una resa di 50 q/ha. Vendemmia nelle prime ore del mattino, in cantina selezione dei grappoli che sono diraspati a mano, come in tutti i rossi, per preservare l’integrità degli acini; la fermentazione in acciaio con lieviti naturali come negli altri rossi, follature manuali e temperatura a 23°, affinamento in tonneau per 12 mesi e almeno altrettanti in bottiglia, tanto che potrebbe fregiarsi dell’appellazione Riserva.

Le vigne di Case Alte sulle colline di Camporeale
Note sensoriali e abbinamenti del Syrah
Nel calice il colore è rubino scurissimo, impenetrabile con bordi viola vivace; all’olfatto è particolarmente complesso, interessante, con note di frutta rossa fresca e in confettura, spezie dolci, pepe nero, salvia e un ciuffo di erba secca, intenso e franco; al palato si ritrovano i sentori olfattivi, entra molto rotondo ma poi escono i tannini setosi e una fresca acidità, è armonico, pulito, intenso e di buon corpo con 14,5° di alcool che comunque non si avvertono, lungo e molto piacevole. Vino da carne, da legumi, da formaggi non stagionati, sono 3.333 bottiglie numerate che in enoteca trovate a € 22.

I ragazzi della famiglia Vaccaro al lavoro tra le vigne
Degustazione del Bianco di Mortilli
Il Bianco di Mortilli, un Catarratto, vitigno più diffuso in tutta l’isola, prende il nome dall’omonima contrada che si trova in comune di San Cipirrello, un ettaro di terreni calcarei collinari a quota m 700. Una resa di soli 40 q/ha, pressatura soffice, decantazione di 24 ore, fermentazione con lieviti selezionati a 15°, il 70% affina per un anno in acciaio sulle fecce fini a 10°, il resto in tonneau, un altro anno lo trascorre in bottiglia.

Le etichette del Syrah di Macellarotto e Bianco di Mortilli della cantina Case Alte
Note sensoriali e abbinamenti del Bianco di Mortilli
Nel calice colore paglierino; all’olfatto è di molteplici aspetti: floreale di rosa, glicine, margherita di campo, un po' di agrumi e di erbaceo, un tocco di grafite, dà sensazioni di essere secco e minerale, molto intenso; in bocca è fragrante, la mineralità sapida sovrasta l’acidità, è secco, intenso, se amate i vini sapidi è imbattibile in quanto comunque piacevole e per il resto equilibrato. Abbinatelo al pesce azzurro, alla pasta con le sarde, ai formaggi stagionati. A proposito, non credete a chi vi dice che col formaggio stagionato ci vada il vino rosso, possibilmente strutturato. Provare per credere. Sono 2.226 bottiglie numerate che in enoteca trovate a € 25.
C/da Macellarotto 90043 Camporeale (Pa)