Dei Prìncipi di Spadafora è un’azienda vitivinicola che, pur ferma nei suoi princìpi produttivi, comincia ad adeguarsi a quelle che sono le nuove tendenze che riguardano i vini. Nella principesca famiglia siciliana Spadafora, che risale al 1230, Don Pietro negli anni ’70 si dedicò con maggior enfasi alle uve e al vino, che continuava a vendere sfuso e quindi con poco reddito. Fu il figlio Francesco, anche lui prìncipe, a decidere di non continuare gli studi e a dedicarsi dal 1988 con piglio moderno alla campagna e alla commercializzazione dei suoi prodotti: vino e olio.
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La tenuta di 180 ettari, di cui 100 a vigneti, è in contrada Virzì di Monreale
Filosofia produttiva: vini naturali senza compromessi
Francesco non deroga dai suoi princìpi: tutto biologico, niente chimica, lieviti autoprodotti, rispetto dei tempi, niente solforosa aggiunta in fermentazione, vasche in cemento, vetri leggeri, energia rinnovabile. Insomma, i suoi vini sono i cosiddetti naturali, che in più affinano tanto a lungo in bottiglia, vini senza compromessi.
Tutti, anche i bianchi, fanno la malolattica spontanea, regolando però i parametri fisici in modo da mantenerli freschi e con la giusta acidità. Non si usano pompe per i rimontaggi per non stressare il mosto. Quasi tutti fanno lunghi affinamenti e sono messi in commercio dopo anni, quando sono perfettamente stabili ed evoluti.
La tenuta e l’enoturismo a Monreale
La tenuta di 180 ettari, di cui 100 a vigneti, è in contrada Virzì di Monreale (Pa), ma più vicina al borgo di Camporeale, e lui vive in azienda, attrezzata per l’enoturismo con possibilità di soggiornare in confortevoli case con piscina. Le etichette sono tante, destinate a mercati diversi e seguendo finalità diverse. La produzione è di sole 130.000 bottiglie. «Per il resto vendo l’uva che mi pagano bene e subito perché eccellente, così non mi devo ammazzare la vita nella commercializzazione», ci confessa un serafico Spadafora.
Il produttore: Francesco Spadafora
Chiacchierare con Francesco è un puro piacere, la natura l’ha privilegiato: alto, di bell’aspetto, snello, chioma fluente e specialmente una voce calda, suadente, che ti affascina. Una persona ironica, colta (fonde la sua formazione classica ad attitudine ed esperienza agricola ed enologica), risoluta, consapevole della bontà di ciò che produce, magari pronto a ribattere se quello che dici non lo convince o se lo critichi senza dati oggettivi. Si vanta di non servirsi di un agronomo e di un enologo, la sua produzione è tutta creatura sua, si identifica col suo carattere, con la sua voglia di essere un viticoltore dalla personalità identitaria che si picca di fare vini non omologati, non omogenei.
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Enrica e Francesco Spadafora, le due generazioni a guida dell'azienda
La nuova generazione: Enrica e la Doc Sicilia
Lo affianca da qualche anno la giovane figlia Enrica, che si occupa di marketing, dei social, del commerciale Italia e che è stata capace di convincere il padre ad aderire con qualche vino alla Doc Sicilia, iniziativa da cui Francesco aborriva in quanto giudicava tutte le Doc troppo permissive. In compenso, comincia ad adeguarsi alle nuove esigenze e ai paletti che sempre più si aggiungono all’alcol. Il futuro comincia quindi con vini poco alcolici, che specie presso i giovani e in compagnia iniziano a far breccia ed essere apprezzati, se li fai bene.
Degustazione: cuGino 2024 e Principe G 2021
Degustiamo due bianchi, il nuovo prodotto low alcol, il cuGino 2024 e il Principe G 2021, entrambi Igp Terre Siciliane, Grillo in purezza, che per norma non si può indicare in etichetta se non in una Doc. Quindi la G sta per Grillo e cuGino sta per parente del Principe G.
CuGino 2024
Il cuGino, da vigna di Grillo esposta a nord-ovest a quota 300 m, è studiato appositamente fin dalla scelta delle viti meno produttive, vendemmia manuale anticipata per avere meno zuccheri ed un corredo aromatico più fresco e sottile. Fermentazione in cemento in assenza di solforosa con pied de cuve ricavato dalle stesse uve, malolattica, affinamento 3 mesi in acciaio, uno in bottiglia.
Nel calice colore paglierino leggermente dorato; olfatto prevalentemente vegetale, cappero, salvia, frutta gialla, agrumi, un tocco di pietra focaia, di buona intensità e complessità. Al palato è molto secco, fragrante, discreta sapidità, fresco, con acidità equilibrata, beverino, ottimo per pulire la bocca. Se ci fossero le bollicine sarebbe un eccellente spumante. Vino non impegnativo, con grado alcolico di soli 10.5%, particolare, da aperitivo che riesce ad affrontare anche un intero pasto. Sono 15.000 bottiglie che nel sito trovate a € 12.
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Dei Principi di Spadafora: cuGino e Principe G
Principe G 2021
Il Principe G proviene da una vigna di Grillo posta un poco più in alto. La vinificazione segue le stesse metodologie, resa di soli 45 hl/ha, affina per un anno in vasca e per un altro anno almeno in bottiglia.
Nel calice colore paglierino dorato con riflessi verdolini; all’olfatto è particolarmente complesso, armonioso e piacevole, note floreali e di frutta a polpa bianca, arricchito da un’ombra di idrocarburi. Al palato è sapido, ma non eccessivo, minerale, equilibrato, una beva lunga, appagante, che si accompagna ai piatti di mare e ai formaggi non troppo stagionati. Il grado alcolico è 13%, sono 22.000 bottiglie che comprate ad € 16.
Interessante il sito web, ricco di informazioni e del blog ove Francesco si confessa e comunica le notizie dell’azienda.
Contrada Virzì 90046 Monreale (Pa)