Quando si parla di viticoltura in Calabria, il nome Librandi emerge con la forza di una storia radicata nella terra e nel tempo. Da oltre un secolo, questa famiglia è protagonista di un percorso imprenditoriale che ha saputo coniugare tradizione, innovazione e impegno verso la sostenibilità, trasformando Cirò Marina (Kr) in un punto di riferimento dell’enologia del Sud Italia. Oggi l’azienda è guidata dalla terza generazione con uno sguardo attento al futuro e alla tutela di un patrimonio agricolo unico, fatto di vitigni autoctoni, biodiversità e paesaggi mozzafiato.
Librandi, i numeri
Con oltre 230 ettari vitati e una produzione che raggiunge più di 2,5 milioni di bottiglie l’anno, Librandi è ambasciatrice del vino calabrese in oltre 40 Paesi, ma resta profondamente legata alla propria identità territoriale e al tessuto sociale locale.

Librandi possiede oltre 230 ettari vitati
Al centro della sua filosofia aziendale c’è un concetto ampio e concreto di sostenibilità: ambientale, economica, ma anche culturale e sociale. Lo dimostrano l’adozione dello standard Equalitas, la creazione del museo VI.TE.S. (Viticoltura, Territorio, Storia), i progetti di ricerca viticola e le numerose iniziative che valorizzano il territorio.
Librandi, una produzione che nasce dall'ascolto del territorio
In questa intervista per Italia a Tavola abbiamo avuto il piacere di approfondire con Paolo Librandi diversi temi: dal profondo legame con il territorio di Cirò alla visione internazionale dell’azienda, dal valore attribuito alla sostenibilità alla tutela dei vitigni autoctoni, fino agli obiettivi futuri della vitivinicoltura calabrese.
Cosa rappresenta per voi Cirò e cosa significa produrre vino in questo territorio così ricco di storia e biodiversità?
Cirò è il cuore pulsante della nostra identità. È il luogo in cui la viticoltura si intreccia con la storia millenaria della Magna Grecia e con una biodiversità straordinaria. Produrre vino qui non è solo un’attività agricola, ma un atto culturale e di responsabilità verso una terra che ci ha dato tutto: tradizione, varietà uniche e un patrimonio umano da custodire.

Paolo Librandi
In che modo il legame con il territorio calabrese influenza il vostro stile produttivo e la filosofia aziendale?
Il nostro stile produttivo nasce dall’ascolto profondo del territorio. Lavoriamo per esprimere l’autenticità della Calabria, privilegiando i vitigni autoctoni, tecniche agronomiche rispettose con un approccio non invasivo. La nostra filosofia è chiara: fare vini che parlano calabrese, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità che lo abitano.
Quali sono i mercati esteri più ricettivi verso i vostri prodotti e come raccontate la vostra identità fuori dai confini italiani?
Germania, Svizzera, Giappone, Stati Uniti e Canada sono tra i mercati più ricettivi. All’estero raccontiamo la nostra identità con autenticità, puntando sulla forza del racconto territoriale, sul valore dei vitigni autoctoni e su uno stile produttivo che unisce tradizione, innovazione e sostenibilità.
Librandi, sostenibilità significa equilibrio
Qual è la vostra definizione di sostenibilità in ambito vitivinicolo?
Per noi sostenibilità significa equilibrio. Equilibrio tra ambiente, economia e società. Significa coltivare rispettando il suolo, ridurre l’impatto ambientale in ogni fase produttiva, garantire condizioni di lavoro eque e contribuire al benessere della comunità locale. È una visione integrata e continua, che non si esaurisce in una certificazione.

Alcuni vini nella barricaia di Librandi
Come nasce la vostra adesione allo standard Equalitas e cosa ha significato per voi questo percorso?
L’adesione a Equalitas è stata la naturale evoluzione del nostro impegno pluriennale per una viticoltura responsabile. Abbiamo scelto uno standard che integra le tre dimensioni della sostenibilità e che offre strumenti concreti per misurare e migliorare. Il percorso ci ha permesso di strutturare ancora meglio le nostre azioni e di coinvolgere l’intera filiera.
Quanto incide oggi l’energia da fonti rinnovabili sul vostro fabbisogno produttivo?
Attualmente oltre il 50% del nostro fabbisogno energetico è coperto da fonti rinnovabili, grazie a un importante impianto fotovoltaico e a un programma di efficienza energetica costante. Il nostro obiettivo è incrementare progressivamente questa percentuale, puntando alla neutralità carbonica nei prossimi anni.
Librandi, la valorizzaione del territorio
Quanto è importante per voi la salvaguardia del patrimonio genetico viticolo calabrese?
È uno dei pilastri della nostra missione. La Calabria vanta un patrimonio genetico unico, che rischiava di andare perso. Da oltre trent’anni investiamo nella ricerca e nella tutela di varietà autoctone, perché crediamo che il futuro della viticoltura passi dalla valorizzazione delle identità locali.
Quali sono i principali vitigni autoctoni che avete riscoperto e valorizzato negli anni?
Oltre a Gaglioppo e Greco Bianco, che rappresentano il simbolo della nostra viticoltura, abbiamo lavorato molto su varietà come il Magliocco e il Mantonico. In realtà le varietà studiate e classificate sono più di 200 di cui circa 70 uniche. Alcuni di questi vitigni erano quasi dimenticati, oggi sono protagonisti di vini identitari e apprezzati anche all’estero.

Librandi: un alberello di Gaglioppo
In che modo la vostra azienda contribuisce allo sviluppo socioeconomico del territorio?
Lo facciamo innanzitutto generando lavoro stabile e qualificato, poi attraverso progetti di formazione, collaborazione con scuole e università, sostegno al turismo enogastronomico e valorizzazione della filiera. La nostra crescita ha senso solo se è condivisa con il territorio che ci ospita.
Qual è il rapporto con i conferitori locali e come supportate la loro crescita?
Il rapporto con i nostri conferitori è fondato su collaborazione, fiducia e crescita comune. Offriamo formazione, supporto tecnico-agronomico, piani di miglioramento condivisi e riconoscimenti economici legati alla qualità. Sono parte integrante del nostro sistema qualità e della nostra visione sostenibile. È da questi presupposti che è nata l’associazione “Vignaioli del Cirò”.
Librandi, verso il futuro
La vostra azienda è riconosciuta per l’alto livello di ricerca e sperimentazione: quali sono oggi i principali ambiti di studio?
Continuiamo a investire nella selezione clonale dei vitigni autoctoni, nell’adattamento al cambiamento climatico, nella viticoltura rigenerativa, nell’agricoltura di precisione e nella riduzione degli input chimici. Inoltre, siamo attivi su progetti di economia circolare e sull’ottimizzazione delle risorse idriche.

La famiglia Librandi
Quali sono i vostri obiettivi per i prossimi anni in termini di sostenibilità e sviluppo?
Vogliamo ridurre ulteriormente l’impronta ambientale, migliorare l’efficienza energetica e idrica, e sviluppare nuovi progetti a impatto sociale. In parallelo, continueremo a investire in ricerca, formazione e internazionalizzazione, mantenendo salde le radici nella nostra terra.
Cosa vi augurate per il futuro della vitivinicoltura calabrese?
Ci auguriamo che la vitivinicoltura calabrese continui a crescere nella consapevolezza del proprio valore. Che sappia unire innovazione, identità e sostenibilità. E soprattutto che diventi sempre più un motore culturale, sociale ed economico per l’intera regione.
S.S. 106 – C.da S. Gennaro 88811 Cirò Marina (Kr)