Nel panorama vitivinicolo italiano, Cantine Cavicchioli rappresenta un punto di riferimento quando si parla di Lambrusco di qualità, con una particolare specializzazione nel Lambrusco di Sorbara, considerato il più nobile tra i Lambrusco.

La Vigna del Cristo di Cantine Cavicchioli
A raccontarlo è Francesca Benini, direttrice Sales & Marketing dell’azienda, che ripercorre le tappe fondamentali dell’evoluzione di Cavicchioli, ricordando in particolare il 1987 come una data spartiacque: l’anno in cui venne lanciato il celebre Vigna del Cristo, primo Sorbara in purezza della casa, destinato a lasciare un segno profondo nella storia del Lambrusco. Da allora, l’azienda ha saputo crescere e rinnovarsi, interpretando con coerenza e visione le trasformazioni del mercato.
Oggi, Cavicchioli intercetta una domanda sempre più orientata agli spumanti e alla freschezza, ai profumi e alla grande qualità. A questa attenzione si affianca uno sguardo costante verso i mercati internazionali, attraverso proposte sempre nuove che testimoniano l’impegno dell’azienda in ricerca e sviluppo e la volontà di affermare il Lambrusco come vino di livello superiore.
L'eccellenza del Lambrusco di Sorbara secondo Cavicchioli
«Siamo specializzati nel Sorbara, che per struttura, profilo aromatico e personalità è tra le espressioni più riconoscibili e apprezzate del Lambrusco. E, di fatto, per questa tipologia di vino siamo stati degli innovatori.

Francesca Benini, sales manager di Cantine Cavicchioli
Nel 1987, in occasione dei cinquant’anni della cantina, nasce infatti Vigna del Cristo, un Lambrusco di Sorbara in purezza che suscitò subito grande interesse perché offriva un profilo del tutto inedito per il territorio modenese: colore rosso tenue con riflessi ciclamino e una gamma aromatica sorprendentemente elegante, capace di coniugare l’anima tradizionale del Lambrusco con un respiro moderno. Un vino che seppe combinare l’identità storica del Lambrusco con elementi di originalità e sicuramente la storia di Cantine Cavicchioli».
Da quel punto cardine si è proseguito lungo una linea di innovazione: «Qualche anno dopo è nato Rosé del Cristo, metodo classico sempre da uve di Lambrusco di Sorbara, una delle prime applicazioni del metodo alle uve di Lambrusco. Si tratta di uno spumante che, per molti aspetti, è stato pionieristico segnando una via per molte altre cantine del territorio. Con queste due referenze abbiamo fatto inoltre il nostro ingresso del canale Horeca».
L'espansione nel mondo della ristorazione
Da quel momento, l’azienda si è progressivamente specializzata nella produzione di vini di qualità per la ristorazione d’eccellenza: «Oggi, con il brand Umberto Cavicchioli e Figli, siamo presenti in modo strutturato nel canale della ristorazione. Negli anni, inoltre, abbiamo introdotto diverse nuove linee di prodotti. Tra queste, spicca la linea di spumanti Antica Foresteria, omaggio all’antica casa colonica della famiglia fondatrice, oggi trasformata in ristorante, il cui nome è appunto Foresteria Cavicchioli».
Bollicine di tendenza una gamma di vini per tutte le esigenze del mercato
Una produzione, quella sotto il brand Umberto Cavicchioli e F., che si orienta sempre di più verso gli spumanti: «Il mondo delle bollicine è oggi particolarmente dinamico. Alla linea Antica Foresteria abbiamo affiancato la gamma Fantasia, composta da tre spumanti, che si distinguono per vivacità, freschezza, facilità di bevuta e, soprattutto, per una bottiglia serigrafata a motivi floreali molto richiesta e apprezzata dal mercato, anche internazionale».

Gli spumanti Antica Foresteria di Cavicchioli, il brut Blanc De Blancs e il Lambrusco di Sorbara Doc
Molta innovazione, dunque, ma anche un ritorno alle radici, pensato per una nicchia di consumatori molto specifica: «Abbiamo scelto di rivolgerci alla fascia degli intenditori e dei wine lovers con la linea l’Ancestrale, che comprende due spumanti da uve di Pignoletto e Lambrusco di Sorbara, rifermentati in bottiglia. Il vino non è rifermentato in autoclave, ma secondo il metodo che utilizzavano le famiglie contadine prima della diffusione del metodo Martinotti. Per ultimo, ma non per importanza, abbiamo introdotto la linea 1928, che propone i Lambrusco Grasparossa, Lambrusco di Modena DOC e Lambrusco di Sorbara in uno stile più “classico”, più conosciuti dal consumatore italiano».
Con la grande varietà della sua offerta, Cavicchioli è in grado di coprire un pubblico molto ampio: «Abbiamo saputo rispondere a esigenze diverse e a una domanda sempre più attenta, diversificando la nostra proposta, che spazia dalle referenze di alta gamma per la ristorazione d’eccellenza – con prodotti iconici come Vigna del Cristo e Rosé del Cristo – a linee pensate per un consumo più leggero e conviviale, fino a vini ricercati e ispirati alla tradizione, come nel caso della linea l’Ancestrale”».
La richiesta dei consumatori
E oggi cosa cerca il consumatore? «Sicuramente un vino fresco e profumato, leggero e sempre di qualità e posso dire che tutti i Lambrusco di Sorbara presenti nella nostra gamma rispondono perfettamente a questa esigenza. C’è poi una crescente richiesta di spumanti bianchi, e in questo ambito proponiamo diverse interpretazioni del Pignoletto. Allo stesso tempo, con il Metodo Classico e con la nostra proposta di spumanti, puntiamo a valorizzare e rafforzare la percezione del Lambrusco».
Mercati esteri e continua ricerca, ecco il futuro di Cavicchioli
Cavicchioli guarda anche ai mercati esteri? «Stiamo sviluppando la nostra presenza in Paesi come il Canada e gli Stati Uniti, mercati sensibili a un certo tipo di prodotto, ben posizionato in una fascia medio-alta».

L'antica Foresteria Cavicchioli è ora un ristorante
E per il futuro? «La nostra attività di ricerca e sviluppo è costante. Abbiamo appena lanciato un secondo Metodo Classico, lo Scarlatto di Umberto della linea Exclusive, uno spumante che vuole essere un omaggio al territorio e al suo terroir così come al fondatore della cantina unendo tradizione e innovazione, semplicità e alta enologia per sorprendere i palati più esperti e gli amanti del Lambrusco di Sorbara DOC. È proprio sui metodi classici che ci stiamo concentrando maggiormente, perché oggi rappresentano una delle richieste più significative da parte del mercato».
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