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Sicilia in Bolle 2025, la manifestazione dei record di Ais Sicilia

Tre giorni tra masterclass, talk, degustazioni e concorsi enologici nella suggestiva cornice della Scala dei Turchi e della Valle dei Templi, con 100 cantine e 2mila appassionati arrivati da tutta Italia

 
26 luglio 2025 | 17:31

Sicilia in Bolle 2025, la manifestazione dei record di Ais Sicilia

Tre giorni tra masterclass, talk, degustazioni e concorsi enologici nella suggestiva cornice della Scala dei Turchi e della Valle dei Templi, con 100 cantine e 2mila appassionati arrivati da tutta Italia

26 luglio 2025 | 17:31
 

Era il 2015 quando Francesco Baldacchino, allora delegato di Agrigento dell'Associazione italiana sommelier, Ais, si inventò un evento regionale dedicato ai vini spumanti e frizzanti dell'Isola. Allora non erano molte le aziende siciliane che avessero a catalogo queste tipologie di vini, ma Baldacchino fu profetico, aveva compreso che le bollicine erano in forte aumento, che nel giro di pochi anni la maggior parte delle cantine avrebbero vinificato i vini frizzanti e/o gli spumanti sia metodo classico che Martinotti o Charmat. Parteciparono ai banchi di assaggio una ventina di aziende, mentre quest'anno alla XI edizione le cantine sono state limitate ad 80 oltre a 20 non siciliane, indice che ormai le bollicine sono diventate non solo un settore di nicchia ma spesso una fonte di reddito non trascurabile.

Sicilia in Bolle 2025, la manifestazione dei record di Ais Sicilia

La classica sciabolata dei sommelier Ais

Un evento rodato tra cultura, bollicine e grandi location

L'Ais di Agrigento e Caltanissetta oggi guidata da Calogero Trupia con la collaborazione di Ais Sicilia, da qualche anno presieduta da Francesco Baldacchino, che quindi nel frattempo è stato promosso, ormai è una macchina collaudata nell'organizzazione di questa 3 giorni esclusiva che ha visto masterclass, talk, degustazioni, cene, concorso enologico, banchi di assaggio affollati dagli iscritti, da giornalisti e appassionati. Come gli altri anni prestigiose le sedi dell'evento: le sale del Madison Restaurant a Realmonte su un costone al di sopra della meravigliosa Scala dei Turchi e la Casa Diodoros all'interno del Parco Archeologico della Valle dei Templi, ai piedi dell'iconico Tempio della Concordia.

Grillo e Nero d’Avola: tra storia e interpretazioni

Partner ufficiale della manifestazione è stato l'Irvo, Istituto regionale del vino e dell'olio, organismo di ricerca, di controllo e di certificazione, che ha visto la presenza del Commissario straordinario Giusi Mistretta e di alcuni dirigenti. Si è cominciato presso Casa Diodoros con il talk: “Certezze e leggende sulle origini di Grillo e Nero d'Avola” partecipato dal presidente Francesco Baldacchino, Luigi Salvo Delegato di Palermo e responsabile degustatori Ais Sicilia nonché dir. editoriale del giornale www.vinup.it, lo storico Rosario Lentini, Felice Capraro dirigente dell'Irvo, gli enologi Tonino Guzzo e Giacomo Ansaldi, Franco Rodriguez enotecario, i produttori Carmelo Morgante e Giovanni Gurrieri, Joe Castellano fondatore e animatore del Blues & Wine Soul Festival ed autore del libro “Per una vera storia del Nero d'Avola”.

Sicilia in Bolle 2025, la manifestazione dei record di Ais Sicilia

Francesco Baldacchino, presidente di Ais Sicilia

L'animata tavola rotonda, come spesso avviene, non è riuscita a mettere d'accordo gli astanti sulle origini dei 2 vini simboli della Sicilia, Grillo come incrocio di Moscato d'Alessandria (Zibibbo) e Catarrato, nato nel 1869 per mano del barone Antonio Mendola, agronomo e ampelografo, oppure addirittura prima, all'inizio trascurato, poi nel ventesimo secolo apprezzato per la facilità di innesto e per la produzione del Marsala. Anche il Nero d'Avola non dà l'unanimità, nato in Calabria col nome di Calabrese o Calaurisi? Sviluppatosi nella Sicilia sud-orientale, poi adattatosi in tutta l'Isola, un vitigno che ancora deve essere meglio conosciuto, capace di adattarsi bene a varie tipologie: monovitigno, blend, rosso, rosato, ma anche bianco, frizzante, spumante.

Dalle masterclass ai banchi d'assaggio: la forza delle bollicine siciliane

Segue la prima Masterclass: “Bollicine siciliane Grillo e Nero d'Avola” condotta da Fabiana Principato, F. Baldacchino e L. Salvo che ha visto in degustazione: Grillo brut Martinotti di Fazio, Il Grillo spumante brut bio di Santa Tresa, Lavì Nero d'Avola Rosé extra dry di Colomba Bianca, Donna di Rose, spumante rosé brut di Tenute Cuffaro, Metodo Classico cuvée di famiglia, Grillo di Ansaldi, Enrica Spadafora metodo classico brut nature Dei Principi di Spadafora, Nero d'Avola Pas Dosé di Principi di Butera, Metodo Classico extra brut rosato di Cristo di Campobello. Metodi e tipologia diverse, espressioni eccellenti dei 2 vitigni e riportiamo l'affermazione di Tonino Guzzo, che condividiamo: “Non è il metodo che fa la qualità”. La masterclass si è conclusa con l'assaggio di un Grillo Pugliese: Physis macerato di Agricola Anna e un Nero d'Avola del Sudafrica Nero del Capo di Ayama, 2 vini che dimostrano come i vitigni sanno adattarsi a situazioni e territori completamente diversi.

Altra masterclass ha visto alla cieca la degustazione di vari spumanti metodo classico. Condotta da Nicola Bonera, già consigliere nazionale e oggi relatore Ais Lombardia nonchè miglior sommelier d'Italia 2010 e da Nicola Butera sommelier, relatore e degustatore Ais Agrigento. Bonera si è soffermato sui problemi dello Champagne dovuti al cambiamento meteorologico e ha sottolineato l'importanza di valorizzare le caratteristiche dei vari vitigni ormai utilizzati nella spumantizzazione classica, mettendone in rilievo le qualità organolettiche, esaltando il fruttato anche a scapito del panificato. Si sono degustati Lambrusco, Nerello Mascalese, Chardonnay e Insolia, Franciacorta, Alta Langa, Trento doc, ognuno con le loro differenze.

Sicilia in Bolle 2025, la manifestazione dei record di Ais Sicilia

Un gruppo di sommelier Ais

Una breve escursione ci ha portati presso l'Azienda Vella, piccola chicca biologica in Raffadali dove oltre alla visita in Cantina ed un buffet curato dalla nota pasticceria Di Stefano, famosa per i panettoni al pistacchio, di cui la cittadina è grande ed ottima produttrice, è stato presentato il libro “Sicilia, passione in cucina” di Marinella Sammarco, che a 11 anni con la famiglia emigrò in Germania, ma rimanendo sempre una nostalgica con la Sicilia nel cuore. Il libro non è solo un elenco di ricette moderne e della tradizione, ogni piatto diventa narrazione, viaggio sensoriale che parte dalle antiche usanze contadine e giunge fino alle tavole moderne.

Concorso, numeri e ricerche: la Sicilia spumeggiante guarda avanti

La sera, sotto l'illuminazione del meraviglioso Tempio della Concordia, Casa Diodoros ha ospitato la cena di gala in cui gli ispirati Nino Ferreri chef/patron dello stellato Limu a Bagheria e Salvatore Gambuzza resident chef del Marriott Mangia's Resort di Brucoli hanno deliziato la vista e il palato dei partecipanti con le loro proposte gourmet. L'ultimo giorno, condotto da Luigi Salvo, il Concorso “Premio Luigi Gino Grillo” in onore del sommelier Ais di Agrigento, prematuramente scomparso, che aveva affiancato Baldacchino nell'inventarsi Sicilia in Bolle. 60 giudici, 9 giurie distinte in degustatori Ais, ristoratori e giornalisti che hanno giudicato 130 frizzanti e spumanti con l'ausilio di una app che dal cellulare del singolo giudice trasmetteva i giudizi immediatamente alla direzione.

In contemporanea al concorso, altra masterclass su “Spumanti autoctoni” guidata da Giusi Mauro, addetta alla comunicazione Ais Sicilia, e da Calogero Trupia, delegato di Agrigento, che ha messo in degustazione e confronto gli spumanti: Strappo alla Regola di Cantina Le Macchie, Fin che Venga Nocera Rosé di Cambria, Giovinco extra brut rosé dell'omonima cantina, d'Araprì RN dell'omonima azienda, Pietra Fumante di Casa Setaro, Euphorya Frappato rosé di Casa Grazia, Rive di Santo Stefano, Valdobbiadene Docg di Drusian.

Sicilia in Bolle 2025, la manifestazione dei record di Ais Sicilia

I banchi di assaggio

Ha concluso le masterclass, il Convegno con degustazione di spumanti sperimentali a cura dell'Irvo. Condotto da Roberto Gueli, vicedirettore della TGR Rai nazionale, con relazioni di Rosario Di Lorenzo, docente di viticoltura e presidente dell'Accademia della Vite e del Vino, Gioele Micali delegato Ais di Taormina, Vincenzo Russo docente della Iulm di Milano, Leonardo Taddei ambasciatore dello champagne, Luigi Salvo, Mariagrazia Barbagallo vicepresidente Ais Sicilia e delegata di Catania, Giusi Mistretta commissaria straordinaria dell'Irvo.

Durante il convegno sono stati descritti i risultati della ricerca sugli spumanti condotta dall'Irvo assieme al Crea di Conegliano Veneto; i dirigenti dell'Istituto Felice Capraro, Antonio Sparacio e Salvatore Sparla hanno condotto la degustazione e raccontato lo stato dei lavori che da 5 anni su 7 vitigni di cui 3 bianchi e 4 rossi con microvinificazioni in piccole autoclavi da 35 litri hanno messo a confronto l'uso di vari lieviti. Infine, il momento più rappresentativo: i Banchi di assaggi che hanno visto la partecipazione di 100 aziende di cui 80 siciliane che hanno fatto degustare le loro bollicine a 2.000 appassionati paganti che le hanno abbinate allo street food allestito dal ristorante Madison dove si sono svolte la maggior parte delle iniziative.

Per non annoiarvi ulteriormente, i risultati del concorso e gli interessanti numeri del vino emersi nella manifestazione saranno riportati tra qualche giorno in un ulteriore articolo.  

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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