A tre chilometri a nord est di Bressanone, in località Novacella, una delle tre frazioni di Varna (Vahrn in tedesco), un piccolo comune immerso in un piacevole territorio con una ricca flora mediterranea, si incontra una splendida Abbazia da sempre condotta dai Canonici Agostiniani.

L'abbazia di Novacella
Fondata nel 1142 dal Beato Hartmann, per lungo tempo vescovo di Bressanone, l'abbazia è uno dei monasteri più antichi e importanti dell'Alto Adige. La posizione non venne scelta a caso: si trova infatti all'incrocio tra le antiche vie del Commercio e del Pellegrinaggio che in epoca medievale attraversavano Val Pusteria e Valle Isarco. Perciò i pellegrini in arrivo dal Nord Europa e diretti a Roma, e i commercianti con le loro merci, dovevano passare per forza davanti all'abbazia.
La cantina dell'abbazia è tra le più antiche del mondo
La storia dell'Abbazia di Novacella è da sempre legata a filo doppio alla vigna e al vino. Fin dalla sua fondazione ha potuto contare su svariati vigneti, masi agricoli e terreni, che si sono incrementati nel corso dei secoli a seguito di lasciti, donazioni e permute.
Oggi gestisce due aziende agricole: la prima è disposta a raggera attorno all'abbazia, dispone di 7 ettari di vigneto e 12 ettari di frutteto; la seconda, la Tenuta Marklhof in località Cornaiano, può contare su 23 ettari di vigneto, 13 ettari di frutteto e 24 ettari di bosco. In capo all'abbazia ci sono anche 700 ettari di bosco e 400 ettari di pascoli d'altura, in parte destinati a riserva di caccia.

Le vigne dell‘Abbazia di Novacella
In tal modo riesce a produrre annualmente quasi 900.000 bottiglie suddivise in 27 etichette - composte per l'80% da vini bianchi e 20% da rossi - che vengono commercializzate per il 75% in Italia e per la rimanente parte all'estero, con vari importatori presenti in una quarantina di Paesi. I vini di Novacella sono sinonimo di alta qualità e regionalità. I severi criteri produttivi basati sul principio “meglio poco ma buono” e l'impegno costante per un continuo miglioramento assicurano per ogni annata vini ben strutturati e pieni di carattere.
Circa 120.000 bottiglie vengono vendute direttamente nella rifornita Enoteca abbaziale, dove si trovano anche altri prodotti di propria produzione come grappe, succhi di mele, tisane alle erbe e cosmetici. È possibile inoltre degustare i vini abbaziali, abbinati a tipiche merende tirolesi, all'interno della Stiftskeller, la cantina ristorante con 160 posti a sedere.
Novacella: culla di grandi vini bianchi
I vigneti che circondano l'abbazia sono tra i più a nord d'Italia. Si trovano nella conca di Bressanone, una zona estrema per la coltivazione della vite, con le piante poste ad altitudini variabili tra 600 e 900 metri. Come è facile immaginare, la viticoltura in tali condizioni è possibile soltanto nelle esposizioni migliori: ecco perché i vigneti che si trovano intorno al monastero sono principalmente rivolti a sud e sud ovest.

La vendemmia all'Abbazia di Novacella
Inoltre, le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e la presenza di terreni particolarmente magri, ciottolosi e sabbiosi, morenici di origine glaciale, fanno di questa zona il terroir d'elezione per vini bianchi pregiati e dai finissimi profumi varietali. Nei vigneti attorno al complesso monastico sono coltivati i vitigni a bacca bianca Sylvaner, Müller-Thurgau, Kerner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio, Riesling, Gewürztraminer e Sauvignon Blanc.
Podere Marklhof: la casa dei vini rossi
Poiché il clima di Bressanone risulta troppo rigido per la coltivazione di uve a bacca rossa, l'Abbazia ha riservato alla loro coltivazione alcune aree situate più a bassa quota, a Cornaiano e Bolzano.
La tenuta di Cornaiano - situata in posizione ben soleggiata e ventilata su un colle a 420 metri di altitudine, con terreni di natura morenico ghiaiosa - è particolarmente adatta alla coltivazione di varietà come Schiava, Pinot Nero e Moscato Rosa. Nella conca di Bolzano, invece, posta a 250 metri sul livello del mare, i terreni sabbioso-limosi sono culla del Lagrein, tradizionale vitigno autoctono altoatesino.

La cantina dell'Abbazia di Novacella
Le tre linee di vini: Classica, Praepositus e Insolitus
La sua produzione vinicola viene proposta in tre linee - Classica, Praepositus e Insolitus - ognuna delle quali si distingue per elevata finezza e longevità.
La linea Classica è composta da nove vini bianchi (Omnes Dies, Sylvaner, Müller Thurgau, Pinot Grigio, Grüner Veltliner, Kerner, Sauvignon, Riesling e Gewürztraminer) e quattro rossi (Schiava, Santa Maddalena, Pinot Nero, Lagrein), in arrivo dai vigneti di Novacella e Cornaiano. Sono vini puri e genuini, concepiti per restituire nel bicchiere le caratteristiche tipiche delle uve di montagna come la freschezza, la mineralità e i sentori di fiori e frutta a polpa bianca. Possono essere degustati ancora giovani, ma possono anche maturare molto bene.
Nella Praepositus, che presenta anche splendidi cru, trovano posto in tutto 12 vini - otto bianchi, due rossi e due dolci - che vogliono rappresentare ai massimi livelli le uve del territorio. L'esposizione ideale e le rese molto basse permettono di dare vita a vini di incredibile eleganza abbinata a una capacità di maturare e migliorare con il passare degli anni. Alcuni di questi, come Sylvaner Stiftsgarten 2019, Lagrein Riserva Praepositus 2019, Kerner Passito Praepositus 2020, Gewürztraminer Praepositus 2020 ed il Grüner Veltline per citarne solo alcuni, hanno ricevuto menzioni e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.

La linea Praepositus dell'Abbazia di Novacella
Per quanto riguarda la linea Insolitus, l'ultima nata, è stata concepita per innovare e sperimentare sul solco della lunga e solida tradizione che la cantina ha alle spalle. Dal 2020 questa selezione si arricchisce di nuovi vini, prodotti in piccole quantità, frutto di una continua ricerca e sperimentazione, rinnovata di anno in anno, per garantire una viticoltura sempre più aperta e sostenibile.
Questa linea è illuminata da vini del calibro di Perlae36, la nuova versione del Metodo Classico da uve Sylvaner con 36 mesi di sosta sui lieviti, il Quota 2, ottenuto da Pinot Bianco in barrique, il Ton, un Sylvaner sperimentale, maturato in anfora ma senza macerazione sulle bucce ed Amphora, un blend di Grüner Veltliner e Sylvaner con fermentazione e maturazione in anfora.
I primi vini inseriti nella Insolitus sono stati Ohm, Quota e Hora che hanno visto protagonisti, rispettivamente, i vitigni Bronner, Pinot Bianco e Sylvaner.

Infine nel 2022 e 2023 sono nati rispettivamente Orchestra ed Riesling Kabi. Quest'ultimo è un vino che si ispira ai Riesling di impostazione tedesca, con un tenore alcolico contenuto di 8,5% e residuo zuccherino elevato. Invece Orchestra è un uvaggio di tutte le uve a bacca bianca allevate nei vigneti che circondano l'Abbazia - Sylvaner, Pinot Grigio, Kerner, Riesling e Gewürztraminer.
Abbazia di Novacella: punto di riferimento spirituale e culturale
All'interno delle sue mura si possono ammirare la luminosa e variopinta Basilica di Santa Maria Assunta in stile tardo barocco con l'alto coro tardogotico databile agli ultimi decenni del XV secolo, il rinascimentale Pozzo delle Meraviglie, che dal 1669 orna il centro del cortile abbaziale, il bellissimo chiostro, uno dei più ariosi del Tirolo, con le pareti e le volte decorate con affreschi gotici che però si sono conservati solo in parte, la romanica Cappella di San Michele ed il museo abbaziale che custodisce preziose opere d'arte, libri e strumenti scientifici risalenti al medioevo e alla prima età moderna tra cui il "Phebilabium", un esemplare unico risalente all'inizio del XVI secolo utilizzato per leggere l'ora del giorno e della notte e avere varie informazioni astrologiche. Invece tra i dipinti spiccano le tavole di Sant'Agostino e la “Sacra parentela” dell'anonimo Maestro di Huttenheim, e l'Altare di Santa Caterina, opera di Friedrich Pacher arrivata ai giorni pressoché integra.

Monaci in preghiera
Notevole è anche la biblioteca conventuale in stile rococò con quasi 100.000 volumi a stampa e preziosi manoscritti medievali. È un fastoso salone dell'erudizione dove spiccano anche il prezioso pavimento in pietra naturale ed il soffitto impreziosito da stucchi in parte dorati.
In una delle sale attigue, dimora …. “un pezzo di oriente”. Infatti nella primavera del 2021 sotto vari strati di intonaco sono stati ritrovati alcuni affreschi risalenti agli ultimi decenni del XVIII secolo, raffiguranti scene ispirate alla vita quotidiana in Cina, ai quattro elementi (terra, acqua, aria e fuoco) e uccelli esotici.
Nello stesso periodo è stata anche aperta una nuova ala del Museo, con due sale, una riservata alle esposizioni temporanee l'altra alla storia della scuola e dell'economia dell'Abbazia. Al piano terra, dove si trovano l'infopoint con biglietteria e shop, c'è il punto di partenza dei tour nel monastero oggi visitato da circa 100.000 persone l'anno.
Il giardino abbaziale: luogo di pace e incontro
Un'altra chicca è il giardino abbaziale uno degli esempi più importanti in Tirolo della storica arte barocca del giardinaggio. È circondato da un alto muro e si divide in tre parti: il frutteto con il padiglione a torre (il cosiddetto “piszinum”) con il soffitto decorato con alcune scene della vita di Sant'Agostino, l'orto con numerose erbe officinali e aromatiche ed il giardino ornamentale, dove i monaci trovano la propria quiete.

Degustazioni possibili all'Abbazia di Novacella
Nell'abbazia è funzionante anche un convitto dove trovano posto un centinaio di giovani, con età compresa tra 11 e 19 anni, frequentanti la scuola media e gli istituti superiori di Bressanone. Infatti quella dell'educazione e formazione dei giovani è uno dei compiti principali dei Canonici Agostiniani il cui motto è “protèsi verso Dio, ma presenti nel mondo” con particolare riguardo a quello della formazione delle giovani generazioni.
Via Abbazia 1 39040 Varna (Bz)
Lun-Ven 10:00-19:00; Sab 10:00-18:00