Contrada Ragana si raggiunge salendo dalle campagne di Sciacca (Ag), tra vigne basse, ulivi e muretti in pietra. Lì sorge un borgo antico, costruito attorno a una torre di avvistamento del Quattrocento che proteggeva la costa e alle spalle custodiva magazzini e case coloniche. Nel Settecento venne edificata una cantina che serviva la comunità locale, capace di produrre vino con metodi semplici e artigianali. Accanto alla cantina nacque un piccolo frantoio che garantiva l’olio per il fabbisogno di famiglia. Con il passare del tempo la vita rurale cambiò, il borgo perse vitalità, la cantina rimase in silenzio e la memoria di quel lavoro si ridusse a ruderi e racconti.

Cantine De Gregori a contrada Ragana
La famiglia De Gregorio e la rinascita del borgo di Ragana
Il filo che ha tenuto in vita quell’eredità si chiama De Gregorio. La famiglia ha radici lì da generazioni. Il primo a curare quelle vigne fu nonno Ugo, che trasmise passione e conoscenza. Poi toccò a Maruzza e al marito Ascanio De Gregorio, medico nefrologo che ha diviso la sua carriera tra corsie d’ospedale e ritorni in campagna.

Ascanio De Gregorio
È stato Ascanio a scegliere di rimettere mano a quei luoghi, di trasformare un borgo sopito in un’azienda agricola moderna, di far rivivere la cantina del Settecento e di ridare ruolo al frantoio. L’idea è stata riportare al centro il lavoro della terra, affiancando tecniche di vinificazione aggiornate a un impianto produttivo radicato nella storia.

L'ingresso di Cantine De Gregorio
Il progetto ha preso forma con l’aiuto dei figli. Francesca, medico nefrologo anch’essa, Antonio, radiologo, e Ugo, che ha scelto di impegnarsi stabilmente in azienda. Tre percorsi differenti che trovano convergenza nella stessa direzione. Ognuno un tassello della continuità familiare.
Il territorio di Sciacca e le vigne tra Ragana e Isole Carboy
Oggi la cantina si estende su circa trenta ettari di cui venticinque coltivati tra vigneti e uliveti. Le parcelle si trovano tra contrada Ragana e contrada Isole Carboy, aree che conservano la memoria vulcanica di un territorio segnato dal fiume Carboj e dall’influenza del mare. È una geografia che va dai templi di Agrigento a quelli di Selinunte, dalle saline di Trapani alla Scala dei Turchi. In queste terre, che hanno restituito anfore vinicole di seimila anni custodite nel Monte Kronio, la vite continua a rappresentare una presenza costante.
Dalle uve autoctone ai vitigni internazionali, vini e olio di casa
La produzione copre una gamma ampia. Il Grillo diventa spumante, in versione bianca e rosata, vinificato in acciaio e lasciato riposare qualche mese in bottiglia. Lo Chardonnay si chiama Magarìa, fermenta in tonneaux e matura tra legno, acciaio e bottiglia. Dallo stesso nome prende forma il rosso, unisce Nero d’Avola e vitigni internazionali e affina due anni in botte grande. Il Nero d’Avola compare anche nell’Haris, che passa mesi in barrique, e nel Rosa di Nero, interpretato in chiave rosata. Il Grillo ritorna nel Magarìa Rahana, fresco e immediato, mentre il Bianco di San Lorenzo lega Inzolia e Incrocio Manzoni. A Sciacca cresce anche il Tannat, che si esprime nel Dragonara. Il Nerello Mascalese è protagonista dell’Hybris, con qualche mese di acciaio. Tutto nasce da raccolte manuali, fermentazioni in acciaio, affinamenti che modulano la struttura.

Cantine De Gregori: alcuni vini
Accanto al vino l’azienda produce olio extravergine da Nocellara del Belice, Biancolilla e Cerasuola, varietà che appartengono alla tradizione siciliana e che mantengono acidità molto bassa.

Cantine Di Gregorio coltiva anche le olive
La cantina come spazio di cucina mediterranea e mostre d’arte
La trasformazione non riguarda soltanto la produzione. Nei saloni della cantina, un tempo bottaia e frantoio, oggi trovano spazio eventi e degustazioni. Le pareti ospitano mostre di giovani pittori, ai tavoli si serve la cucina mediterranea di Calogero Puccio, chef che lavora con prodotti del territorio e interpreta ricette in chiave diretta. L’abbinamento con i vini avviene lì, tra le botti e le vasche.

La sala interna destinata alla ristorazione di Cantine De Gregorio
Suite e ristorante nel palazzo storico di via Garibaldi a Sciacca
La famiglia ha voluto legare questo progetto anche alla città. Nel cuore di Sciacca, nel palazzo storico di via Garibaldi, ha aperto le De Gregorio Suites. Camere arredate con ceramiche artigianali e dettagli di design, ciascuna intitolata a un vino: Magarìa, Dragonara, Haris, Rahana.

In un palazzo storico Sciacca ha aperto le De Gregorio Suites
Gli ospiti si muovono tra i vicoli arabi e raggiungono piazza Scandaliato in pochi passi. Le colazioni propongono dolci locali e piatti salati, in linea con un’accoglienza che guarda a una clientela internazionale. Lo stesso palazzo ospita il ristorante Le Stranizze, che prende il nome dalla linea di spumanti e propone menu costruiti per accompagnare i vini di casa.
I vini De Gregorio protagonisti nelle masterclass del Festival
Cantine De Gregorio ha preso parte all’ultima edizione di Azzurro Food Festival, rassegna che porta a Sciacca il meglio dello street food siciliano e del pesce azzurro con show cooking, concerti e masterclass. Il Festival è diventato negli anni un palcoscenico di riferimento per chi cerca un contatto autentico con la cultura gastronomica mediterranea. Nella sezione dedicata ai vini, l’azienda ha presentato alcune delle sue etichette più rappresentative, tra cui lo Spumante Brut Le Stranizze e il Magarìa Chardonnay, proposti all’interno di masterclass condotte da professionisti del settore. Un confronto diretto con il pubblico che ha valorizzato il legame tra Sciacca, il suo mare e le vigne di contrada Ragana.
C.Da Ragana 92019 Sciacca (Ag)