La Tenuta Castello di Morcote scrive un nuovo capitolo della sua storia: all’ombra del castello medievale è nata la nuova cantina all’insegna della sostenibilità. La tenuta è costituita da 150 ettari incastonati nel paesaggio spettacolare del promontorio dell’Arbostora, interamente circondato dal lago Ceresio. Ne fanno parte 12 ettari di vigna in gestione biologica e biodinamica, 13 ettari di prati secchi dell’alpe Vicania, boschi e il Castello di Morcote, costruito nel XV secolo, che svetta a strapiombo sul lago. Siamo nel Ticino, in Svizzera.
La tenuta del Castello
Energia solare e certificazione bio
Qui negli anni ’30
Giorgio Paleari, discendente dell’ultimo capitano della fortezza morcotese e allo stesso tempo agronomo e direttore dell’Istituto agrario di Mezzana, piantava le prime barbatelle di Merlot importate dalla Francia. Sono gli anni in cui nasce la
moderna viticoltura in Ticino. Oggi
Gaby Gianini, alla terza generazione della famiglia, ha saputo raccogliere con orgoglio questa importante eredità e proiettarla con motivazione e passione nel futuro. In questo luogo carico di storia, dove si coltiva la vigna sin dal tempo dei romani, ora si è scritto un nuovo capitolo con la nascita della
cantina alimentata interamente ad energia solare, sposando una visione di agricoltura e viticoltura proiettate verso il futuro, grazie alla
gestione biologica certificata ed
ora anche biodinamica. Utilizzando le tecnologie più all’avanguardia, le uve vengono vinificate nel modo più naturale possibile, riuscendo così a fondere insieme innovazione e riti ancestrali.
Gaby Gianini
Un punto di riferimento vitivinicolo in Svizzera
Pionieri in Ticino già da quasi 10 anni nell’abbandono della chimica in vigna, l’obiettivo della Tenuta Castello di Morcote è diventare oggi - come allora -
un riferimento nel panorama vitivinicolo svizzero, abbracciando la scelta della
sostenibilità ed il
rispetto della terra. Il progetto della nuova cantina è stato inoltre concepito per diventare
un luogo di accoglienza aperto all’enoturismo di alta qualità, che sia in grado di competere anche con realtà internazionali. Un luogo che rappresenti la storia del territorio e che allo stesso tempo possa essere una finestra sul futuro. Ma anche una realtà dove poter vivere un’esperienza diretta ed autentica del fare vino, a contatto con la natura e la terra.
La nuova cantina«Simbolo del nostro legame con le radici e della nostra visione innovativa di fare vino, la nuova cantina è stata costruita per integrare la nuova zona di vinificazione agli antichi edifici in pietra – racconta Gaby Gianini - Abbiamo scelto
un’architettura sostenibile, utilizzando
materiali naturali e scegliendo di impiegare
energie rinnovabili. Utilizzando le tecnologie più all’avanguardia, le uve vengono vinificate nel modo più naturale possibile, riuscendo così a fondere insieme innovazione e riti ancestrali».
Emilie Gerbex e Benedetta Molteni
La squadra e i vini: le novità della nuova avventura
Due sono le giovani enologhe,
Emilie Gerbex (Vallesana) e
Benedetta Molteni (di Fino Mornasco), che affiancano Gaby Gianini e la sua squadra in questa nuova avventura della Tenuta Castello di Morcote. Ma non manca un supporto di consulenza tecnica anche da parte di un toscano:
Andrea Lupi del gruppo di lavoro di
Luca D’Attoma. Attualmente l’azienda ha in produzione 13 ettari di vigna, 7 a Tenuta Castello di Morcote e altri 6 ettari nel Mendrisiotto per un totale di
una decina di etichette tra vini bianchi, rossi e un ultimo nato: Rosato 13. Lo stile dei vini si contraddistingue per la ricerca di armonia ed equilibrio offrendo vini eleganti, longevi, che sappiano parlare dei terroir da cui provengono con il logo Bio.
Per informazioni:
www.castellodimorcote.ch