C’è un’energia nuova tra le colline tortonesi. Il Derthona - il vino bianco simbolo di un territorio che ha imparato a crederci davvero - oggi vive un momento di forma straordinaria. Lo racconta con entusiasmo Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, che ci accoglie con la calma di chi sa che il meglio deve ancora venire. Già perché la recente edizione di Derthona & Truffle è stata l'occasione giusta per scoprire come questo vino, anche e soprattutto nelle sue vecchie annate e di come possa abbinarsi sorprendentemente con i classici della cucina piemontese a base di tartufo.
Il Presente e il futuro del Derthona
Presidente, come sta il Derthona oggi?
«Sta benissimo, direi quasi in maniera imbarazzante! In un periodo che non definirei di crisi, ma sicuramente di contrazione per il mondo del vino, il Derthona continua a crescere in modo significativo. Tutta la denominazione sta vivendo una fase di grande sviluppo, e questo ci riempie d’orgoglio. Ora dobbiamo completare la parte burocratica del nuovo disciplinare - con Piccolo Derthona, Derthona e Derthona Riserva - e speriamo di riuscirci presto. Ma ciò che ci rende più ottimisti è il futuro: al di là della crescita attuale, abbiamo una rete viva di giovani produttori e operatori che stanno credendo davvero in questo progetto».

Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi
Parliamo dei giovani. Quanto contano per il futuro del Derthona?
«Moltissimo. Abbiamo ad esempio appoggiato fin da subito Derthona Giovani, un'associazione formata da circa sessanta ragazzi che lavorano nel vino, nella ricettività e in altri settori legati al territorio. Sono loro la vera garanzia per il futuro. Per noi, il successo non si misura solo in bottiglie prodotte, ma nei progetti di vita che riusciamo a far nascere qui. Vedere tanti ragazzi che scelgono di restare e costruire qualcosa sul territorio è il segno più concreto che la denominazione funziona».

Degustazione di Derthona al Museo Orsi di Tortona
Il vino, dunque, come motore del territorio.
«Assolutamente sì. In questi giorni stiamo promuovendo gli abbinamenti del Derthona con il tartufo bianco e nero - che qui si trova in tutte le sette varietà note - ed è diventato un vero detonatore di turismo. Fino a pochi anni fa il turismo enogastronomico era quasi inesistente. Oggi il 75% dei visitatori in cantina arriva dall’estero, e le strutture ricettive sono piene per tutta la stagione. Un bel “problema”, direi, perché stanno aprendo nuove attività per far fronte alla domanda».

Grappoli di Timorasso
«Il vino - prosegue Repetto - è diventato un ambasciatore del territorio, e le ricadute economiche si vedono: ristorazione, ospitalità, artigianato. Quando arrivano persone, tutto il sistema cresce».
E in Italia? Il Derthona è ormai conosciuto anche dal grande pubblico?
«Tra i professionisti del vino e gli appassionati sì, è ben conosciuto e apprezzato. Ma nel pubblico più ampio c’è ancora tanto lavoro da fare. Il consumatore medio spesso non lo conosce, anche se chi ama la cucina di livello e i vini eleganti ha già imparato a riconoscerlo. Ora dobbiamo farlo arrivare anche a chi non vive il vino ogni giorno, ma è curioso e aperto a scoprire nuovi sapori».

Il Derthona
Quali sono le prossime iniziative del Consorzio?
«Abbiamo la nostra anteprima ufficiale a fine marzo, Derthona Due.Zero, e da quest’anno abbiamo lanciato Derthona on Tour, un tour itinerante che sta portando il vino in giro per l’Italia e l’estero: da Roma a Milano, presto anche Londra. Inoltre, l’11 e 12 dicembre il Derthona sarà il vino selezionato dall’ONU a New York per la charity annuale dei corrispondenti: un evento che riunisce giornalisti, ambasciatori e grandi nomi come Massimo Bottura e David Beckham. Per noi è un motivo di grande orgoglio: portiamo il Derthona nel mondo, uniti come cantine, e lo facciamo con entusiasmo. È uno dei motori che tengono viva la nostra passione».
Un auspicio per il futuro?
«Che continui così. In un momento in cui tanti si lamentano, noi siamo fortunati. Continuare su questa strada - far crescere insieme vino, territorio e persone - è già un risultato straordinario».
Derthona, da vitigno dimenticato a simbolo identitario dei Colli Tortonesi
Dopo decenni d’oblio, il Timorasso è tornato protagonista. Dimenticato a partire dagli anni Ottanta del Novecento, questo vitigno autoctono dei Colli Tortonesi è stato riportato alla luce grazie alla tenacia e alla visione di alcuni vignaioli coraggiosi - primo fra tutti Walter Massa, considerato il padre del suo rinascimento. Oggi il Derthona, nelle sue espressioni più autentiche, è presente nelle carte dei vini dei migliori ristoranti italiani e internazionali, e insieme a Barbera e Cortese rappresenta il fiore all’occhiello della moderna vitivinicoltura tortonese.

Walter Massa
Un vitigno antico tra Liguria e Piemonte
Il Timorasso fa parte del patrimonio ampelografico condiviso tra Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Nei documenti storici compare con diversi nomi - Timoraccio, Timorosso, Timorazza, Morasso, Timuassa - ma la sua origine è quasi certamente collocabile tra Novi Ligure e Tortona, in quell’area di confine dove il mare incontra le colline. Nel Bollettino Ampelografico del 1885, dedicato alla coltura dell’uva da tavola in Italia, il Timorasso era già segnalato tra le uve bianche più coltivate nel Tortonese, accanto al Cortese, e classificato come vitigno a doppia attitudine, da vino e da tavola.

Panorama vitato sui Colli Tortonesi
Il territorio, la rinascita e il Derthona come simbolo
Pochi territori si identificano con un vitigno come il Tortonese con il Timorasso. In meno di vent’anni, dai primi anni Duemila a oggi, la superficie vitata è passata da appena 3 ettari a oltre 150, segno di una crescita impetuosa in notorietà e autorevolezza. Una rinascita che ha attirato sul territorio anche aziende di rilievo internazionale, interessate a contribuire a questa nuova frontiera del vino piemontese. Trent’anni di vendemmie, di sperimentazione e di confronto tra produttori hanno permesso di comprendere la necessità di un’identità più ampia e condivisa. Da questa consapevolezza è nata la scelta di investire sul nome Derthona, antico toponimo della città di Tortona, come marchio collettivo di riconoscimento.

Mucche al pascolo alla Tenuta Ca' Bella
Il progetto Derthona rappresenta oggi una visione evoluta di protezione, comunicazione e valorizzazione del territorio. Svincolandosi dal nome dell’uva, il marchio sottolinea l’origine e l’unicità del vino, “ottenuto completamente in vigna”, e lega in modo indissolubile il Timorasso alla sua terra, come accade per tutti i grandi vini italiani. Derthona richiama appartenenza, storia e qualità. È un nome che racchiude la tradizione culturale e la forza della natura tortonese, in modo chiaro e immediato: Timorasso sta al Nebbiolo come Derthona sta al Barolo. Un parallelismo che non è presunzione, ma riconoscimento del valore di un vino che, dopo anni di silenzio, ha ritrovato la sua voce -e oggi parla al mondo con accento piemontese.
Derthona & Truffle: Tortona ha celebrato l’abbinamento perfetto tra vino e tartufo
Le Terre Derthona hanno celebrato il loro patrimonio gastronomico con la seconda edizione di Derthona & Truffle, l’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi e da Terre Derthona - Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, con il patrocinio della Città di Tortona. Il Museo Orsi ha accolto centinaia di appassionati, produttori e curiosi in una giornata interamente dedicata all’incontro tra il Derthona Timorasso Doc e i tartufi bianchi e neri delle valli tortonesi. Un connubio che ha raccontato al pubblico la forza di un territorio capace di unire eleganza enologica e ricchezza gastronomica.

Derthona & Truffle al Museo Orsi di Tortona
L’evento ha proposto un percorso tematico tra degustazioni guidate, incontri con i produttori e una mostra mercato con le migliori specialità locali. Diciotto cantine hanno presentato le loro interpretazioni del Derthona - anche in annate storiche - affiancate da tartufai e artigiani del gusto. Gli chef dell’Associazione Ristoratori Tortona e Colli hanno curato uno spazio dedicato agli abbinamenti cibo-vino, con piatti della tradizione e proposte innovative. Novità di questa edizione è stata la presenza di un ristorante dedicato al Tartufo Bianco, affiancato da un’area street food incentrata sul Tartufo Nero e sui sapori popolari dei Colli Tortonesi.
Il Montebore, una delle eccelenze casearie del tortonese
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Battuta piemontese al ristorante di Derthona & Truffle
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Tartufo bianco dei colli tortonesi
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Tartufo nero dei colli tortonesi
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L’iniziativa ha ribadito il ruolo di Tortona come nuova destinazione enogastronomica di eccellenza. Il tartufo, da secoli risorsa identitaria della provincia di Alessandria, continua a rappresentare un elemento centrale dell’economia e della cultura locale. Con Derthona & Truffle, le Terre Derthona hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di valorizzare un patrimonio fatto di sapori, paesaggio e comunità. Un equilibrio perfetto tra vino, terra e cultura che guarda con fiducia al futuro dell’enogastronomia piemontese.
Via Roma, 2 15050 Carbonara Scrivia (AL)