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In Lomellina

La formula segreta dell’Amaro del Lupo made in Pavia

Ideato dall’amministrazione comunale di Carbonara al Ticino, l'amaro è realizzato solo con erbe della Lomellina. Festeggia anche il ritorno del lupo nei boschi del territorio. Ecco come è fatto

 
21 ottobre 2023 | 17:40

La formula segreta dell’Amaro del Lupo made in Pavia

Ideato dall’amministrazione comunale di Carbonara al Ticino, l'amaro è realizzato solo con erbe della Lomellina. Festeggia anche il ritorno del lupo nei boschi del territorio. Ecco come è fatto

21 ottobre 2023 | 17:40
 

È stato presentato ad una platea di esperti ed appassionati l’Amaro del Lupo, l’unico amaro prodotto in provincia di Pavia, con ingredienti tipicamente pavesi. L’idea non arriva da un’azienda oppure da un’enoteca, ma è frutto dell’amministrazione comunale di Carbonara al Ticino, paese che sorge al centro di quella che una volta era la vastissima Sylva Carbonaria, una foresta che si estendeva dal torrente Terdoppio sino ai fiumi Ticino e Po, a due passi da Pavia.

La formula segreta dell’Amaro del Lupo made in Pavia

L’Amaro del Lupo, l’unico amaro prodotto in provincia di Pavia

Il lupo è tornato a vivere nei boschi intorno a Carbonara al Ticino

«In mezzo alla selva vi passava la strada militare romana che da Pavia portava a Dorno, quindi a Lomello, e poi Vercelli e Torino - spiega il sindaco Stefano Ubezio, fautore dell’idea - Per millenni questa grande foresta è stata “infestata da lupi ed altre fiere” tant’è che il Re d’Italia Berengario II (incoronato nella basilica di San Michele a Pavia), nell'anno 960, fu costretto ad ordinare agli abitanti dei prossimi paesi la distruzione di quei feroci animali, che rendevano difficile il tragitto per la via Cozia. Da quel momento in poi non risultano più scritti o documenti che associano o il centro abitato di Carbonara e la sua la Sylva ai lupi».

Questa era la storia passata, ora il presente che ha portato il prodotto a chiamarsi Amaro del Lupo. Così il sindaco: «Dopo alcune altre segnalazioni e qualche impronta sospetta trovata qua e là, avviene l’impensabile: la notte del 5 maggio 2023 un cittadino riprende con il cellulare un lupo, davanti a casa sua, in centro al paese, nel cuore della notte. Era la conferma che stavamo aspettando: il lupo è tornato a vivere nei boschi intorno a Carbonara al Ticino. Tra ansie, paure, stupore e incredulità questo rappresenta certamente un fatto storico. Quale miglior modo per ricordare il ritorno del lupo dopo più di mille anni se non dedicargli qualcosa che possa rimanere nella memoria di tutti? Eccoci, quindi, a presentare “L’amaro del lupo di Carbonara”, il primo amaro con erbe autoctone della Lomellina».

Come è l’Amaro del Lupo

Perché proprio un amaro? Il primo cittadino Ubezio spiega: «Le medicine che fanno bene, hanno il sapore amaro. Lo dicevano le nostre nonne e un fondo di verità c’è! Sappiamo che gli antichi sapevano sfruttare le proprietà delle erbe spontanee per curarsi e per certi aspetti anche gli animali lo sanno fare. L’amaro presente nelle erbe ha una funzione molto importante per la nostra salute. Pare addirittura che alcune patologie gastroenteriche siano favorite dalla sua mancanza nella nostra dieta».


Alla degustazione era presente il sommelier pavese Carlo Aguzzi che si è soffermato sulla gradazione alcolica e sul sapore amaro: «Quest’ultimo è molto importante perché provoca l’aumento della salivazione che è ricca di enzimi; l’aumento della produzione dell’acido cloridrico che porta a migliorare la digestione delle proteine; l’aumento della produzione e del deflusso della bile; la disintossicazione del fegato e la stimolazione del pancreas nel produrre enzimi e quindi una migliore assimilazione e migliore digestione. Questo prodotto è adatto per un fine pasto ma anche per preparare eventualmente lo stomaco al pasto stesso».

Quali erbe lomelline contiene l’Amaro del Lupo?

Ma quali erbe Lomelline contiene l’amaro? Il sindaco Stefano Ubezio entra nel dettaglio: «Abbiamo fatto una scelta accurata degli ingredienti, facendo una ricerca su quanto la natura lomellina può offrire, essendo anche vicini al Parco del Ticino. Siamo partiti dal calamo aromatico: pianta rizomatosa costituita da lunghe foglie di colore verde brillante con infiorescenze a pannocchia che cresce sulle rive dei fiumi ed in zone umide. Poi abbiamo inserito la centaurea minore, una pianta che cresce spesso al margine dei boschi, con fiorellini color rosa disposti in infiorescenze cimose. È anche conosciuta come erba china; per le proprietà febbrifughe ed gusto molto amaro, è chiamata “fiele della terra”. Un’altra erba utilizzata è la achillea, pianta erbacea perenne con un fusto slanciato e resistente che alla cui sommità troviamo l'infiorescenza che è composta da fiorellini bianchi raccolti in fitte pseudo ombrelle. Il cardo mariano è, invece, una pianta biennale e al secondo anno di vegetazione produce fiori fucsia-porpora che sono molto simili ai fiori del carciofo. È molto nota fin dall’antichità per le sue proprietà antiossidanti ed epatoprotettrici. Abbiamo inserito anche il tarassaco: a tutti noto soffione o dente di leone; è noto per la sua azione depurante nei confronti del fegato ed è diuretica. Poi la menta, una classica pianta erbacea perenne dalle foglie molto profumate, è nota per le sue proprietà rinfrescanti, antipruriginose, disinfettanti, antidolorifiche ed anestetiche. Infine, ecco gli ingredienti: alcol di grano esclusivamente di origine italiana, acqua, zucchero, botaniche, caramello».

La formula segreta dell’Amaro del Lupo made in Pavia

Il barman Daniele Degrandi ha utilizzato questo amaro come base per cocktail

L’Amaro del Lupo nei cocktail

Il noto barman e docente Apolf, Daniele Degrandi ha utilizzato questo amaro come base per cocktail mutuando le più classiche ricette della tradizione a dimostrazione che si tratta di un prodotto davvero duttile, ideale da sorseggiare liscio oppure come componente essenziale di bevande alcoliche. A breve, su disposizione della stessa amministrazione comunale e di un’apposita commissione, il prodotto avrà anche il sigillo della Deco. E sarà possibile degustarlo ed acquistarlo in diversi ristoranti del territorio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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