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Giri di vite Bortolomiol, bollicine d’autore

Il marchio Bortolomiol rappresenta l’alba del Prosecco in versione brut. Un’azienda oggi tutta al femminile che mantiene un forte il legame con il territorio e punta sulla sostenibilità ambientale.

 
14 agosto 2020 | 06:50

Giri di vite Bortolomiol, bollicine d’autore

Il marchio Bortolomiol rappresenta l’alba del Prosecco in versione brut. Un’azienda oggi tutta al femminile che mantiene un forte il legame con il territorio e punta sulla sostenibilità ambientale.

14 agosto 2020 | 06:50
 

Il Prosecco è senza dubbio una delle case-history più studiata nel mondo del vino. Una combinazione azzeccata di riconoscibilità del brand, bevibilità, mirate azioni di marketing e capacità di penetrazione commerciale per uno spumante italico che si è permesso addirittura il lusso di superare lo champagne in numero di bottiglie vendute nel mondo (ma con valore medio di pricing non paragonabile). Ovviamente nella somma totale rientrano sia il Prosecco “entry-level” che ha trasformato un’attività di sussistenza in un settore trainante dell’economia locale, sia le firme dei cru più blasonati come il Cartizze e le Rive del Valdobbiadene Docg.

Famiglia Bortolomiol e Parco della Filandetta - Giri di vite Bortolomiol, bollicine d’autore

Famiglia Bortolomiol e Parco della Filandetta

Di quest’ultima ristretta e nobile cerchia fa parte Bortolomiol, che della glera (vitigno principe del Prosecco) sulle colline di Valdobbiadene è protagonista fin dal 1760, con l’avo Bartolomeo. Il marchio Bortolomiol rappresenta l’alba del Prosecco, il segno distintivo, proprio come quel passaggio di matita rossa sulle botti con il quale il visionario precursore della denominazione, Giuliano, etichettava le particelle di questa selezione riservata agli amici, creata nel 1975 e poi diventata il mitico “Bandarossa”.



Un’azienda oggi tutta al femminile dove le quattro eredi Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana sotto lo sguardo vigile della madre Ottavia Scagliotti, hanno saputo proseguire l’azione innovatrice di papà Giuliano, il primo a credere nel Prosecco in versione brut, mantenendo forte il legame con il territorio puntando sulla sostenibilità ambientale, la conversione biologica e il recupero architettonico di una tradizione come quella delle filande, retaggio della lavorazione della seta, attestata in zona fin dal 1600.

Nel cuore del paese, a fianco della cantina, troviamo la Filandetta, recupero dell’edificio novecentesco, ora centro culturale-enogastronomico dedicato al Prosecco, dove fra i gradoni di pietra del teatro all’aperto e l’hortus conclusus dell’ettaro di vitigno sperimentale interamente biologico, gli spazi accuratamente restaurati della più piccola delle quattro filande attive all’epoca in città, ospitano mostre tematiche, l’elegante sala di degustazione e le evocative immagini fotografiche dei panorami di Valdobbiadene con lo scorrere della luce e delle stagioni.

In questa naturale vocazione all’accoglienza (non a caso la Bortolomiol ha aderito fin dalla fondazione al circuito The Grand Wine Tour, il primo marchio di qualità che definisce il benchmark d’eccellenza dell’enoturismo italiano) il virtuoso connubio vino-arte ha prodotto residenze d’artista e installazioni permanenti di land-art nel parco della Filandetta, incastonato nel vigneto biologico, a disposizione degli ospiti e della cittadinanza.

Ennesimo segnale di attenzione della famiglia di una sentita e concreta responsabilità sociale d’impresa, declinata in molteplici aspetti, come gli interventi focalizzati all’affrancamento economico femminile del “Progetto Africa” e la più che decennale collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio all’interno del programma “Wine for Life”.

Cuve´e 70th - Giri di vite Bortolomiol, bollicine d’autore
Cuve´e 70th

Nella vasta gamma di spumanti, a fianco del pluripremiato trittico costituito dalle cremose bollicine bio dello Ius Naturae, dell’opulento Cartizze e del sempreverde Bandarossa (ora anche in versione Special Reserve con charmat più lungo) spiccano i primi Valdobbiadene Docg con sotto-denominazione delle Rive (gli splendidi vigneti aggrappati alle colline, fondamentali per il riconoscimento Unesco dell’area come Patrimonio dell’Umanità), dalla personalità che muta con l’esposizione dei vigneti e la variegata tipologia di suoli. Concetto di cru in cui Elvira ha sempre creduto, anche nella veste di vicepresidente del Consorzio di Tutela, particolare che testimonia la costante spinta innovativa di Bortolomiol nella valorizzazione del proprio territorio, seguendo le orme di papà Giuliano.

Luminosi esempi di questo ennesimo passo in avanti sono la Cuvée 70th 2017, da grappoli di un unico vigneto disteso sulle Rive Santo Stefano, prodotto lo scorso anno in edizione limitata di sole 8000 bottiglie in occasione del 70° anniversario della Bortolomiol e la Grande Cuvée del Fondatore “Motus Vitae”, con uve provenienti da Rive San Pietro di Barbozza, bollicine autorevoli e avvolgenti proprio come la persona a cui è dedicato, il caparbio visionario che nel 1946 diede vita alla Confraternita del Prosecco, istituendo poi la prima Mostra Nazionale degli Spumanti, figura a cui Valdobbiadene e l’intero fenomeno delle “Glera-bubbles” devono imperitura riconoscenza.

Per informazioni: www.bortolomiol.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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