Quella di Roberto Giannelli è una storia insolita da raccontare, quella di un uomo che nasce broker immobiliare e si innamora di una terra speciale come quella di Montalcino. È proprio da broker che, eseguendo una perizia come esperto immobiliare, acquista San Filippo, un’azienda storica per Montalcino, letteralmente risorta dalle proprie ceneri grazie a questo imprenditore.

Brunello di Montalcino Le LucéreSiamo nel 2003. Per prendersi cura dei 10 ettari di vigneto, Roberto, da neofita nel mondo del vino, si è fatto consigliare da chi ne sa. Conosce
Roberto Anselmi, notissimo produttore di Soave, che gli raccomanda il suo agronomo di fiducia (
Patrizio Gasparinetti), con il quale avvia un percorso a trazione
biologica oltre ad un’implementazione della cantina.
Azzeccatissima la scelta di
Paolo Caciorgna che ne raccoglie il testimone come agronomo ed enologo. I suoi
Brunello esprimono al meglio le caratteristiche peculiari della zona sud-est di Montalcino, ovvero complessità e lunghezza. Io aggiungerei la
longevità, come dimostra il vino top di gamma, ovvero
Le Lucére,nella "nostra mini-verticale".
In degustazione
Partiamo dalla
Riserva 2004: siamo ancora agli arbori di questo percorso e la mano enologica non può essere ancora perfettamente rodata. L’approccio visivo, di un granato molto scuro, rivela da subito il processo avanzato del percorso in bottiglia. E qui interviene la vena della vecchia vigna (ce ne sono con punte di 40 anni) a tenere in piedi l’equilibrio gustativo con una vitalità sorprendente.
La
Riserva 2006 denota un percepibile cambio di passo per quanto concerne la trama tannica, perfettamente controllata: ne risulta un vino che coniuga efficacemente potenza e progressione, senza nessun segno di stanchezza. Il
2012 ha una trama gustativa ricca e avvolgente, con ottimi tannini e buon equilibrio, per un finale intenso e persistente.
E arriviamo al
2015. I 97 centesimi dell'autorevole rivista americana
Wine Spectator, che lo colloca fra i migliori 100 vini al mondo, autorizza le migliori aspettative. Siamo in effetti di fronte ad un grande vino per l’ineccepibile tecnica enologica e la cadenza suadente del sapore. Potrà senz’altro trarre giovamento dall’
invecchiamento che si preannuncia lunghissimo. Bravo Roberto.
Per informazioni:
www.sanfilippomontalcino.com