Pignolo, ottimo in abbinamento alle specialità friulane
Autoctono a bacca nera, tipicamente friulano, il Pignolo ha origine sulle colline di Rosazzo (Ud). Il nome pare derivi dalla particolare conformazione del grappolo, serrato e compatto, che ricorda la forma della pigna
14 ottobre 2018 | 12:38
di Piera Genta
Piuttosto delicato e sensibile all’oidio e alla filossera, sul finire dell’Ottocento era praticamente scomparso. È uno dei protagonisti del lavoro di recupero degli antichi vitigni friulani, iniziato alla fine degli anni ’70, quando le marze da innestare sono state trovate da Walter Filiputti presso l’Abbazia di Rosazzo, un filare quasi centenario miracolosamente scampato all’attacco della filossera. Nel 1983 venne incluso tra i vini della Doc Colli Orientali del Friuli, dal 2011 nella Docg Rosazzo.
Il vitigno si presenta cespuglioso, quasi selvatico. Il vino, spigoloso in gioventù, può essere dimenticato in cantina per molti anni. Colore rosso rubino intenso con sfumature granata se invecchiato. Aroma delicato e complesso e col tempo si impreziosisce di mille sfumature speziate. Pieno e rotondo con tannicità importante, perfezionata dal passaggio in legno e dall’affinamento in bottiglia. Un suggerimento: affiancarlo con i piatti della cucina friulana e ai formaggi stagionati tipici della regione.
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Alberto Lupini