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La Ponca, vino friulano che si affida al territorio

L’azienda ha preso il nome dal terreno dalla conformazione rocciosa che caratterizza l’area tra Friuli, Slovenia ed Istria. Tre vini in degustazione per comprenderne la filosofia.

 
06 novembre 2020 | 13:05

La Ponca, vino friulano che si affida al territorio

L’azienda ha preso il nome dal terreno dalla conformazione rocciosa che caratterizza l’area tra Friuli, Slovenia ed Istria. Tre vini in degustazione per comprenderne la filosofia.

06 novembre 2020 | 13:05
 

L’azienda La Ponca prende il nome dalla tipologia di terreno, una particolare conformazione rocciosa che i friulani chiamano ponca e caratterizza l’area a cavallo tra Friuli, Slovenia ed Istria. La Ponca della famiglia Mason nasce nel 2004 a Scriò, un piccolo comune di Dolegna del Collio in provincia di Gorizia, nel Collio Friulano, si sviluppa su una superficie di 45 ettari di cui 11 sono coltivati a vigneto mentre i restanti sono occupati da boschi e prati. I vigneti godono di un’esposizione suggestiva ed unica (sud ed a est, quella migliore per i vitigni a bacca bianca), ognuno di loro è stato battezzato con un nome che richiama le caratteristiche del luogo e del terreno.

I vigneti dell'azienda - La Ponca, vino friulano che si affida al territorio

I vigneti dell'azienda

Dal 2018 è iniziata la conversione in biologico
Pacial, dove viene coltivata la Malvasia e il Friulano; Petris con Saugnon, Schioppettino e Malvasia; Paglizza con solo Schioppettino; Skal e Puoje coltivati a Ribolla; Ronk dove è presente il Sauvignon. Bassime produzioni ettaro. Dal 2018 è terminata la conversione in biologico. A partire dalla vendemmia 2020 hanno iniziato la collaborazione con l’enologo trevigiano Federico Giotto, fondatore della Giotto consulting, una società di consulenza vinicola fra le più dinamiche ed innovative in Italia e nel mondo.

30mila bottiglie, la produzione complessiva
È in fase di realizzazione la nuova cantina prevista per il 2022, il progetto prevede una barricaia sotterranea dove sarà possibile toccare con mano la ponca ed una sala degustazione circondata da vetrate con vista a 360 gradi sui vigneti. Nel 2020 viene ultimato il reimpianto di un nuovo vigneti in zona Petris e con la vendemmia del 2019 è nato un nuovo vino, un blend di Friulano, Ribolla Gialla e Malvasia. Produzione complessiva 30mila bottiglie vendute nel canale Horeca, solo in Italia. La filosofia dell’azienda supportata dal pensiero dell’enologo è quella di ottenere meglio dal territorio di appartenenza, fare vini di qualità nel rispetto dell’ambiente ed intervenire il meno possibile in cantina.

In degustazione:
Ribolla 2019 14%: dal vigneto Skal, collocato a 200 metri d’altitudine con esposizione Est ed ha una densità di 5.500 ceppi/ettaro. Vinificazione in acciaio. Vino giovane, con note che richiamano i fiori bianchi e la frutta a polpa gialla. Elegante ed armonioso dalla incredibile freschezza, di buona struttura, minerale e sapido.

Malvasia 2019 14,5% dal vigneto Petris, collocato tra 200 e 260 metri d’altitudine con esposizione est sud-est con una densità di 5.000 ceppi/ettaro. Vinificazione in acciaio. Aroma speziato con note di erbe aromatiche, salvia e timo. Bellissimo finale ammandorlato. Un progetto futuro riguarda una sorta di parcellizzazione dei piccoli appezzamenti e una malvasia particolare con macerazione prolungata di cui una parte in anfora.

In anteprima un bianco Collio, blend di diversi vitigni (Ribolla, Malvasia, Friulano, Sauvignon), una selezione di uve all’interno dello stesso vigneto, non ancora in vendita, sarà disponibile non prima di settembre 2021. Non filtrato, colore intenso con una leggera velatura da cui emergono note minerali, buona sapidità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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