Vitigno a bacca bianca della Toscana, in particolare della zona del Valdarno, in provincia di Arezzo, ma anche lungo la costa tirrenica. La sua presenza in diverse zone della regione viene segnalata più volte da vari studiosi nel secolo scorso. Il rinnovamento dei vigneti è stato fatale per l'Orpicchio, dotato di caratteristiche poco gradite ai viticoltori di allora: maturazione precoce e grande sensibilità alla botrite ed alle muffe.

L'Orpicchio - foto: Registro nazionale delle Varietà di ViteSolo nel 1995 si inizia uno studio più approfondito, grazie all'Azienda Sperimentale dell'Unità di Ricerca per la Vinificazione. Nel 2007 l'Orpicchio viene iscritto nel
Registro Nazionale delle Varietà di Vite, tra quelle idonee alla coltivazione. Può essere usato in 5 Igt: Alta Valle della Greve, Costa Toscana, Montecastelli, Toscana e Val di Magra.
Il recupero dell'azienda Donne Fittipaldi
Negli ultimi anni alcuni vignaioli lo stanno rivalutando: nel 2002 l’azienda
Donne Fittipaldi lo pianta a Bolgheri. È stato il primo Orpicchio in purezza ufficialmente commercializzato. Nel 2009, a seguito della selezione di vecchi biotipi, Dianella ha realizzato un vigneto dedicato, con l’idea di farlo diventare il vino importante dell’azienda.
Degustando l'Orpicchio
In bottiglia si presenta con un colore giallo paglierino intenso. Secondo le intepretazioni dell’annata e del produttore il vino ha qualche sfumatura differente, in generale al naso presenta note fruttate che si amalgamano con quelle muschiate, in bocca una piacevole acidità, è sapido e di corpo. Molto indicato all’abbinamento con
piatti a base di pesce.