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Tutto sulla salvia, la pianta che fa bene al cervello e alla memoria

Usata da secoli in cucina e in fitoterapia, la salvia è un sempreverde sorprendente: ricca di antiossidanti, vitamine e oli essenziali, sostiene le funzioni cognitive e aiuta l’organismo a mantenere equilibrio e lucidità

 
16 ottobre 2025 | 08:30

Tutto sulla salvia, la pianta che fa bene al cervello e alla memoria

Usata da secoli in cucina e in fitoterapia, la salvia è un sempreverde sorprendente: ricca di antiossidanti, vitamine e oli essenziali, sostiene le funzioni cognitive e aiuta l’organismo a mantenere equilibrio e lucidità

16 ottobre 2025 | 08:30
 

C’è chi la mette nel burro per condire i ravioli, chi la usa come infuso e chi la tiene sul balcone più per scaramanzia che per cucina. Eppure, dietro le sue foglie vellutate, la salvia nasconde molto di più di un semplice aroma mediterraneo: come scrivono gli esperti di Humanitas Salute, è una pianta dalle notevoli proprietà benefiche, in particolare per il cervello e la memoria.

Tutto sulla salvia, la pianta che fa bene al cervello e alla memoria

Salvia, l’erba mediterranea che sostiene memoria e concentrazione

Origini e caratteristiche della Salvia officinalis

Scientificamente nota come Salvia officinalis, è un sempreverde appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, diffuso in tutta l’area del Mediterraneo e nelle regioni balcaniche. Si tratta di una delle erbe aromatiche più antiche e utilizzate, tanto in cucina quanto nella medicina popolare. Ma oggi la scienza le riconosce un valore che va ben oltre la tradizione.

Le proprietà nutrizionali della salvia

Dal punto di vista nutrizionale, un cucchiaio di salvia (circa 2 grammi) apporta solo 6 calorie, ma racchiude una sorprendente concentrazione di sostanze utili. Contiene 0,26 g di lipidi - fra cui 0,141 g di acidi grassi saturi, 0,037 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,035 g di grassi polinsaturi - oltre a 0,21 g di proteine, 0,16 g di acqua e 1,21 g di carboidrati, di cui 0,8 g di fibre e appena 0,03 g di zuccheri. Sul fronte dei minerali spiccano 33 mg di calcio, 21 mg di potassio, 9 mg di magnesio, 2 mg di fosforo, 0,56 mg di ferro, 0,09 mg di zinco, 0,063 mg di manganese e 0,015 mg di rame.

Non mancano poi le vitamine: 118 UI di vitamina A, 0,6 mg di vitamina C, 0,15 mg di vitamina E, 0,114 mg di niacina, 0,054 mg di vitamina B6, 0,015 mg di tiamina, 0,007 mg di riboflavina, 34,3 µg di vitamina K e 5 µg di folati. La salvia è inoltre una fonte di luteina e zeaxantina, oli essenziali volatili, beta-carotene, beta-criptoxantina e di numerosi composti d’interesse come il cineolo, l’acido clorogenico e l’acido caffeico. Elementi che spiegano il suo ruolo nel sostenere le funzioni cognitive e il sistema immunitario, ma anche nel contrastare l’invecchiamento cellulare.

Benefici e possibili controindicazioni

A proposito di cervello, il suo olio essenziale esercita effetti benefici a livello cerebrale e sembra essere utile contro la perdita di memoria associabile all’Alzheimer. I suoi composti volatili sono anche dotati di proprietà diaforetiche, toniche, astringenti e stimolanti, e - unitamente ad altri composti - le conferiscono proprietà antimicotiche, antisettiche, antinfiammatorie, antiallergiche, rubefacenti e in grado di lenire le irritazioni.

Tutto sulla salvia, la pianta che fa bene al cervello e alla memoria

Cervello, memoria, salute: i benefici sorprendenti della salvia

Dal punto di vista nutrizionale è una buona fonte di antiossidanti, di minerali alleati di cervello, cuore, ossa e denti nonché di vitamine alleate del funzionamento del sistema metabolico. Assunta nelle dosi tipicamente utilizzate in cucina, è considerata sicura. Quantità più elevate potrebbero però essere pericolose in caso di gravidanza o allattamento, diabete, convulsioni, malattie sensibili agli ormoni, problemi di pressione ed interventi chirurgici. Potrebbe inoltre interagire con l’assunzione di anticonvulsivanti, antidiabetici e sedativi: nel dubbio è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

Stagionalità e utilizzo in cucina

La salvia è reperibile sul mercato durante tutto l’anno, ma la sua stagione migliore resta l’autunno, quando le foglie sono più profumate e ricche di principi attivi. Un’erba apparentemente semplice, ma con un bagaglio di virtù che la rende una piccola alleata quotidiana per la salute e la tavola. In cucina è una presenza discreta ma fondamentale. Le sue foglie, spesso tostate nel burro per accompagnare paste ripiene o carni bianche, donano un profumo intenso e leggermente amaro che bilancia i sapori ricchi. È perfetta anche per aromatizzare legumi, verdure al forno e formaggi, oppure essiccata per preparare tisane digestive e infusi balsamici. Alcuni chef la utilizzano persino nei dolci, per dare un tocco erbaceo a creme e cioccolato.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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