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domenica 14 dicembre 2025  | aggiornato alle 14:17 | 116317 articoli pubblicati

Wine of Silence

Roberto Cipresso e la nuova figura dell’enologo: custode della biodiversità e narratore di territori

Roberto Cipresso, premiato miglior enologo 2025 nell'ambito delle celebrazioni di Bibenda, unisce tecnica e sensibilità con progetti come Wine of Silence, valorizzando biodiversità e viticoltura di frontiera in Italia e nel mondo

 
02 dicembre 2025 | 16:05

Roberto Cipresso e la nuova figura dell’enologo: custode della biodiversità e narratore di territori

Roberto Cipresso, premiato miglior enologo 2025 nell'ambito delle celebrazioni di Bibenda, unisce tecnica e sensibilità con progetti come Wine of Silence, valorizzando biodiversità e viticoltura di frontiera in Italia e nel mondo

02 dicembre 2025 | 16:05
 

Roberto Cipresso, noto enologo italiano, è stato eletto miglior enologo 2025 nell’ambito delle celebrazioni di Bibenda, storica guida di vino, grappe e olio. Un riconoscimento che non celebra solo una carriera personale, ma indica un momento simbolico nella storia dell’enologia italiana.

Roberto Cipresso e la nuova figura dell’enologo: custode della biodiversità e narratore di territori

L'enologo Roberto Cipresso

La figura dell’enologo contemporaneo

La figura di Cipresso è nota per la sua capacità di coniugare competenza tecnica, sensibilità e visione culturale, segnando la transizione dell’enologo da tecnico di cantina a interprete culturale del vino. Da quasi quarant’anni attraversa territori e comunità, aprendo nuove strade e definendo il ruolo moderno del consulente enologico, capace di costruire sinergie tra ricerca, uomo, terra e identità. Secondo Cipresso, l’enologo non è più solo progettista di profili organolettici: deve essere custode della biodiversità, narratore di territori e mediatore tra passato e futuro. Nel commentare il premio, ha parlato di un «nuovo tempo», un concetto che sottolinea la crescente consapevolezza di produrre vino in un mondo segnato da crisi climatiche, tensioni sociali e conflitti.

Wine of Silence: il vino come racconto

Uno dei progetti più rilevanti di Cipresso è Wine of Silence, concepito come viaggio alla radice del vino, lontano dalle mode e dalle semplificazioni. L’iniziativa mira a dare voce a territori e comunità in condizioni estreme, come l’Ucraina, dove la viticoltura, con una storia di ventisette secoli, resiste nonostante la guerra. «Il vino non è soltanto un prodotto, ma un atto di resilienza», afferma Cipresso, evidenziando come ogni bottiglia diventi testimonianza di una storia da ascoltare.

Il progetto si concentra anche sulla preservazione delle varietà autoctone a rischio di estinzione. Il vivaio-santuario delle piante madri, presente nella cantina di Cipresso, funge da archivio vivente, conservando adattamenti, identità e memoria vegetale. Wine of Silence supporta i vignaioli coinvolti con formazione, visibilità e sostegno concreto, riconoscendo la dignità del loro lavoro. Wine of Silence ha una dimensione internazionale, coinvolgendo Armenia, Spagna, Argentina e Stati Uniti. La rete di ambasciatori creata dal progetto promuove le storie dei territori e contribuisce allo sviluppo della viticoltura globale, dimostrando come il vino possa essere esperienza culturale e legame sociale, oltre che prodotto agricolo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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