I cent’anni di Motta tra avanguardia e modernità
Il secolo di vita di uno dei marchi più noti dell’industria dolciaria italiana è stato festeggiato con un volume presentato a Milano alla Terrazza Martini
31 ottobre 2019 | 16:17
di Emanuela T. Cavalca
I cent'anni sono stati celebrati alla Terrazza Martini
Basta sfogliare il libro e soffermarsi sulle immagini di archivio, per comprendere quanto geniale fosse Angelo Motta. Proviene dall’hinterland milanese, solo con qualche spicciolo in tasca diventa garzone di pasticceria a Milano, poi, grazie ai risparmi di sua madre, non ancora trentenne, riesce ad aprire nel 1919 a Milano la sua pasticceria artigiana. Angelo ha decisamente la stoffa dell’imprenditore: trasforma la forma del panettone, aumentando le dosi di burro uova, zucchero e canditi, poi modifica e allunga i tempi di lievitazione e di cottura.
Il Panettone Motta ha compiuto cent'anni
Così per sostenere l’impasto, diventato più morbido, ricorre alla soluzione della fasciatura di carta a corona. Grazie a una soluzione ecologica e poco costosa, nasce il panettone Motta, alto e slanciato. Angelo Motta è il classico industriale venuto su dal niente che lavora dalla mattina alla sera e non si occupa certo di creare un archivio storico, come si usa oggi. Durante la stesura del testo sono stati ritrovati vecchi documenti, come quelli che si trovano nell’archivi di banche e nell’anagrafe del comune di Gessate, che hanno aiutato a completare la sua storia e l’immagine imprenditoriale.
Nel 1932 Angelo Motta chiede un mutuo bancario di 3 milioni per ingrandire lo stabilimento in viale Corsica, che poi sarà estinto nel ’43. Motta diventa il simbolo di un periodo di crescita industriale, basti pensare che vanta centinaia di dipendenti, negozi che si affacciano sulle piazze centrali e campagne pubblicitarie d’impatto.
Non solo, Angelo conosce per istinto i codici della comunicazione di lusso: barman cortesi e commesse in eleganti divise color biscotto. È talmente esigente che va ad abitare proprio in viale Corsica 4, per arrivare primo in azienda e uscire per ultimo. Inizia a pensare a un prodotto porzionato, immediato da consumare, così nel 1950 nasce il “Mottino”, la prima merendina confezionata della storia dell’alimentazione italiana. Poi nel ’53 si trasformerà in Buondì, un nome difficile da scordare e un successo, sottolineato da campagne pubblicitarie.
Seguono altri successi, come la “Girella”, un rotolino goloso di pan di spagna e cioccolato, nato nel 1973: memorabili sono state le campagne pubblicitarie. Negli anni Ottanta sono state create delle serie di fumetti “Le avventure di Toro Farcito”, ogni episodio terminava sempre con la frase “la morale è sempre quella, fai merenda con Girella”. Personaggi noti e artisti hanno contribuito a rendere iconici i prodotti e la comunicazione del marchio, ma anche coloro che con il proprio lavoro e le proprie intuizioni hanno fattivamente reso possibili i grandi successi Motta: un’edizione speciale del volume, contenente le foto di chi lavora oggi in azienda, è stata infatti data in omaggio a tutti i dipendenti.
Il volume sarà consultabile online sul sito Motta, completamente rinnovato, per permettere a tutti di conoscere da vicino la storia di un’azienda entrata a far parte del patrimonio culturale degli Italiani, e prodotto in due edizioni speciali, entrambe in vendita su Amazon. L’evento è stato anche l’occasione per presentare i risultati di una ricerca realizzata da Doxa per Motta, che ha indagato le abitudini alimentari degli Italiani durante le ricorrenze, con un focus particolare sul Natale. Secondo l’analisi condotta il panettone è presente sulle tavole dell’83% degli Italiani nel periodo natalizio. Ben il 37% degli intervistati inizia a consumarlo molto tempo prima del 25 dicembre, non appena compare sugli scaffali dei supermercati.
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Alberto Lupini