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Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

La collaborazione fra Consorzio Parmigiano Reggiano, Fondazione Qualivita e McDonald’s ha portato alla nascita del progetto “Dal campo al vassoio” per comunicare i valori della qualità ai consumatori

di Giorgio Lazzari
 
18 dicembre 2021 | 09:30

Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

La collaborazione fra Consorzio Parmigiano Reggiano, Fondazione Qualivita e McDonald’s ha portato alla nascita del progetto “Dal campo al vassoio” per comunicare i valori della qualità ai consumatori

di Giorgio Lazzari
18 dicembre 2021 | 09:30
 

“Dal campo al vassoio” è il nome scelto per il nuovo progetto che nasce dalla collaborazione fra Consorzio Parmigiano Reggiano, Fondazione Qualivita e McDonald’s. L’obiettivo è la valorizzazione del settore delle Dop e Igp italiane, in modo da diffondere la conoscenza delle produzioni di qualità. Si tratta di un percorso che ha avuto inizio nel 2008 proprio con l’inserimento del Parmigiano Reggiano Dop in un panino a edizione limitata ed oggi lo stesso prodotto apre un nuovo capitolo per raccontare ai giovani la sostenibilità delle filiere, i valori green e le buone pratiche utilizzate nella ristorazione italiana.

Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

McDonald’s si è dimostrata attenta e interessata a comunicare i valori della qualità ai suoi consumatori, tanto che, nel percorso di cooperazione con Qualivita, sono stati portati avanti numerosi progetti e iniziative. Molteplici i traguardi e i numeri raccolti: 3.300 tonnellate di materie prime Dop e Igp utilizzate, 15 prodotti a Indicazione geografica tipica inseriti nei menu e promossi con specifiche campagne di comunicazione, 36 diverse preparazioni, 620 ristoranti McDonald’s che usano materie prime Dop e Igp, 13 anni di collaborazione con le filiere della qualità. La partnership tra Qualivita e McDonald’s ha visto anche il supporto di Origin Italia (associazione italiana dei consorzi delle indicazioni geografiche), a dimostrazione della sinergia sviluppata a favore della cultura della qualità italiana.

 

Attenzione alle nuove generazioni

L’iniziativa “Dal campo al vassoio” nasce per intercettare le nuove sensibilità dei giovani, emerse anche dall’indagine di AstraRicerche commissionata da McDonald’s, dal titolo “Coltivare il cibo del futuro”, che ha indagato le aspettative della Generazione Z alla luce delle tematiche legate al consumo, all’ambiente, al territorio e all’impresa. Si tratta di un’attività educativa che mira a coinvolgere in primis gli studenti degli istituti alberghieri in un’esperienza diretta che parte dalle aziende agricole delle filiere Dop e Igp, fino a raggiungere i consumatori attraverso una specifica campagna di comunicazione digitale sui temi della sostenibilità.

Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

L’iter formativo nelle scuole toccherà diversi distretti italiani, coinvolgendo numerosi prodotti Dop e Igp, sempre in collaborazione con i Consorzi di tutela. Il progetto trova nel rapporto tra McDonald’s e il Parmigiano Reggiano Dop la sua best practice di riferimento. Le visite dirette per conoscere la filiera inizieranno nel 2022 e avranno luogo nei caseifici di produzione del Parmigiano Reggiano Dop, che apriranno le loro porte agli studenti degli istituti coinvolti per dare corpo alla condivisione di valori come sostenibilità, biodiversità e benessere animale.

 

Parmigiano Reggiano, modello di sostenibilità e di sana alimentazione

Da ormai molti anni, il Consorzio Parmigiano Reggiano si è fatto promotore di una campagna di corretta formazione sull’alimentazione coinvolgendo scuole primarie, studenti e familiari. È importante spiegare ai responsabili di acquisto del futuro i valori che stanno dietro a un prodotto come il Parmigiano Reggiano Dop che non solo è buono e fa bene, ma è anche sostenibile per tutta una serie di ragioni che si comprendono appieno visitando un caseificio di produzione, toccando con mano l’assoluta naturalità del prodotto e il rispetto per il territorio al quale è indissolubilmente legato. Per questo motivo, il Consorzio ha accolto con entusiasmo la nascita del progetto “Dal campo al vassoio”, orgoglioso di presentarsi come modello di sostenibilità e, allo stesso tempo, consapevole della responsabilità di avere in questo ruolo.

Nicola Bertinelli (foto: Gabriella Corrado) Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

Nicola Bertinelli (foto: Gabriella Corrado)

«McDonald’s ha scelto Parmigiano Reggiano non solo perché è buono e fa bene, ma anche e soprattutto per i suoi valori», commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «La collaborazione è nata 10 anni fa, quando McDonald’s ha deciso di sostituire la merendina dell’Happy Meal con il nostro prodotto, suggerendo ai più giovani di seguire una dieta sana ed equilibrata. Le proprietà nutrizionali del Parmigiano Reggiano sono molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto: digeribilità, alto contenuto di calcio presente in forma biodisponibile, assenza di additivi e conservanti, fonte di minerali, naturalmente privo di lattosio. Parmigiano Reggiano incorpora una serie di valori, come il rispetto per il territorio, il sostegno della comunità, lo sviluppo di un percorso virtuoso basato sui valori del proprio Brand Manifesto che parte dagli allevamenti e coinvolge tutti gli attori della nostra filiera. È la storia di un prodotto - conclude Bertinelli - che da ormai mille anni è rimasto fedele a sé stesso, un patrimonio eccezionale che siamo orgogliosi di raccontare ai consumatori, con crescente attenzione ai più giovani, che mostrano una grande sensibilità per l’ambiente, la sostenibilità e il benessere animale, temi fondamentali per lo sviluppo delle prossime attività del nostro Consorzio di tutela».

 

Qualità del Made in Italy, un valore da tutelare

In questi anni McDonald’s ha portato nei suoi ristoranti tante eccellenze del Made in Italy «come il Parmigiano Reggiano Dop, valorizzandone la qualità verso il grande pubblico, formato anche da molti giovani», riflette Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald’s Italia. «Oggi ci troviamo davanti a sfide importanti e sentiamo ancor di più la responsabilità di avere un ruolo attivo nel promuovere il cambiamento e la consapevolezza nei consumatori. Possiamo essere un vero amplificatore di messaggi di grande rilevanza, come la sostenibilità, attraverso la nostra rete di ristoranti, i nostri prodotti e i rapporti con le filiere agroalimentari».

Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

Per Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, «creare una conoscenza diffusa della cultura green sui temi della sostenibilità deve essere l’impegno primario di tutte le imprese perché solo attraverso una vera condivisione dei valori ambientali nella società, soprattutto fra i giovani, si possono favorire i processi di transizione. Dal 2008 ad oggi McDonald’s, accompagnata anche dalla Fondazione Qualivita, ha abbracciato convintamente la qualità italiana passando dal 30% all’85% di materia prima nazionale utilizzata nei propri ristoranti e dando così una spinta alle filiere Dop e Igp. E auspichiamo lo stesso risultato anche con questo nuovo progetto».

Le filiere Dop e Igp italiane hanno da sempre dimostrato di essere virtuose in termini di sostenibilità sociale ed economica «con una forte attenzione anche alla tutela ambientale dei territori», evidenzia Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia. «Il dialogo con i consumatori, con i cittadini e soprattutto con i giovani è fondamentale per i Consorzi di tutela che hanno un ruolo strategico nella formazione. Il supporto di McDonald’s sarà un prezioso alleato in questo importante lavoro di crescita culturale sui temi green».

 

 

Parmigiano Reggiano: produzione e qualità

Il Parmigiano Reggiano è un formaggio a pasta dura prodotto con soli tre ingredienti: latte vaccino, sale e caglio. È un prodotto Dop (Denominazione di origine protetta) e, come tale, deve essere lavorato all’interno di un’area specifica che copre circa 10mila km quadrati e include le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a destra del fiume Po e Bologna a sinistra del fiume Reno.

Parmigiano Reggiano in campo per diffondere la conoscenza della qualità a tavola

I numeri

2.609 allevatori / conferenti latte ai caseifici
267.000 bovine di oltre 24 mesi di età per la produzione di latte
2,18 milioni di tonnellate di latte prodotto
20,6% della produzione nazionale di latte
321 caseifici produttori
3,94 milioni di forme prodotte, pari a circa 160.000 tonnellate
50mila persone coinvolte nella filiera produttiva
1,35 miliardi di euro di giro d’affari alla produzione
2,35 miliardi di euro di giro d’affari al consumo
59.524 tonnellate esportate nel 2020 (53.785 nel 2019, +10,7%)

Marchio d’origine e certificazione di tracciabilità

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano è un ente di tutela fondato nel 1934 che ha il compito di proteggere l’autenticità, tutelare, difendere e promuovere il prodotto, salvaguardandone dunque le caratteristiche fondamentali e diffondendone la conoscenza in tutto il mondo. Fanno parte del Consorzio tutti i produttori di Parmigiano Reggiano che lavorano il latte proveniente da allevamenti situati nella zona d’origine e che lo trasformano - nel rispetto di rigide norme e regolamenti - in formaggio certificato Dop. Ogni forma di Parmigiano Reggiano è contrassegnata da un marchio d’origine: i famosi “puntini” e la “placca di caseina”, introdotta nel 2002 per garantire la piena tracciabilità. Inoltre, ogni singola forma viene sottoposta a un test di qualità a circa 12 mesi dall’inizio del processo produttivo. La certificazione viene concessa solo a seguito del superamento di standard completi e rigorosi, supervisionati da un istituto di certificazione autonomo per conto dell’Unione europea e del Ministero. Nel settembre del 2019 il Cda del Consorzio ha introdotto un Brand Manifesto, che rappresenta un vero e proprio patto con il consumatore finale, basato sui 5 pilastri con i quali è stata declinata la visione di sostenibilità: il territorio, l’ambiente, la comunità, il benessere animale e il benessere umano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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