Per le ormai imminenti festività torna in tavola la tradizione che, secondo Cia-Agricolti italiani, quest'anno avrà la meglio sulle tante mode esotiche della cucina. I pranzi e le cene a Natale saranno per lo più a casa; in tavola soprattutto prodotti legati al territorio, per una spesa complessiva di 4,8 miliardi di euro tra il 25 dicembre e Capodanno (una stima poco più bassa di quella di Coldiretti, pari a 5 miliardi di euro).
Pronti per i brindisi delle feste: gli italiani stapperanno 70 milioni di bottiglie
Cia fa quindi le sue stime: 2 italiani su 3 rimarranno a casa (niente ristorante) per le feste, insieme a parenti ed amici e cucineranno piatti locali nel 75% dei casi. I 4,8 miliardi di spesa complessiva si dividono così: 2,8 miliardi di euro saranno assorbiti dalle classiche tavolate natalizie (in media 140 euro a famiglia), mentre i 2 miliardi rimanenti saranno il budget alimentare previsto per il cenone di Capodanno e il pranzo del primo gennaio, sempre in casa.
Il 25% degli italiani invece sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi per attendere l'arrivo del 2020. Anche qui, fuori casa, vincono le ricette tradizionali e regionali, quindi ragù, bolliti, tortellini in brodo, verdure pastellate... E naturalmente gli immancabili: cotechino e lenticchie, pandoro e panettone.
Al cenone della Vigilia ha la meglio il pesce: 500 milioni di euro tra alici, baccalà, orate, spigole, troie e capitone.
Nei calici si sceglie Made in Italy: spumanti e Prosecco avranno la meglio sullo Champagne, con ben il 90% dei brindisi tricolori (si parla di oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare da qui all'anno nuovo).