BRESCIA - «Le proteste plateali dei Cobas contro la crisi del settore lattiero-caseario ci lasciano sconcertati perché provengono proprio da quelli che della crisi sono i maggiori responsabili». I presidenti provinciali dell'Unione agricoltori, Francesco Bettoni, della Coldiretti, Ettore Prandini e della Cia, Aldo Cipriano, stigmatizzano con queste parole la manifestazione odierna nei pressi del caseificio Ambrosi.
«La situazione generale è difficile in tutta Europa – aggiungono - ed è frutto di una crisi generalizzata che si ripercuote sui consumi. In Italia, però, ad aggravarla contribuiscono pesantemente gli allevatori che da sempre producono al di fuori del regime delle quote latte, non pagano le multe facendole pagare a tutti i cittadini e sono protagonisti di una pesante concorrenza sleale nei confronti di oltre il 98% degli allevatori che le regole le rispetta e le ha sempre rispettate. è la loro attività a destabilizzare ulteriormente un mercato già difficile e il fatto che proprio questi protestino appare quantomeno sconcertante».
«La realtà dei fatti – concludono i presidenti delle Organizzazioni agricole - è che ormai da mesi stiamo trattando con l'industria per arrivare a stabilire un prezzo del latte soddisfacente per le aziende agricole, e se in questi giorni si è registrata una ripresa del latte spot, questo è avvenuto grazie agli sforzi congiunti delle organizzazioni professionali di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia di Brescia), del Consorzio Grana Padano e dell'industria per mettere a punto un progetto unitario - del quale si parla da anni che si sta finalmente concretizzando - di polverizzazione del latte quale valvola di sfogo in momenti di crisi pesante come questa».
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